La poesia visiva di Carvalho

Nel 1969 Luis Humberto de Souza Carvalho si laurea in Architettura nell’Università della sua città. Intanto gli interessi del giovane Luiz si concentrano sullo studio della composizione artistica e teorica dell’equilibrio grafico. Nello stesso periodo inizia, con grande successo, l’attività di libero professionista.
Nelle sue opere riesce a esprimere quella forte personalità che soltanto gli artisti a tutto campo riescono ad avere. È così che nel suo studio nascono molteplici realizzazioni: condomini residenziali, interi centri commerciali, alberghi. Gli viene pure affidato il progetto e costruzione di una Chiesa “Centro Arcidiocesano” a Feira de Santana nel quartiere dove lui stesso era nato, con annessa torre campanaria e centro arcidiocesano; ma la sua passione mai sopita per l’arte lo spinge ad esplorare altre strade; in fondo l’architettura non è che uno dei tanti settori in cui può esprimersi. Dalla sua fantasia e dalla sua abilità nascono così anche mosaici, tappeti e sculture. In particolare il suo interesse si indirizza nella realizzazione delle “Orixas”, divinità di origine africana portate in Brasile dagli schiavi provenienti d’oltreoceano.
Ma anche in questo caso Luiz riesce a trasfondere in queste sue creazioni la sua particolare visione del mondo: le “Orixas” vengono da lui reinterpretate e trasformate in figure plastiche simboliche attraverso l’uso di nuovi materiali e una visione introspettiva permeata di elementi profondamente poetici. Ora il famoso architetto abita a Salvador Bahia una casa che lui stesso, secondo la sua sensibilità, ha progettato per le proprie esigenze (Foto 1).La costruzione di ben sette piani, collegati tra loro da un ascensore, sorge sulla riva del mare. L’edificio, eretto a ridosso di una rupe, possiede alla sua sommità un incantevole giardino pensile dal quale è possibile ammirare tutto il golfo e nel quale l’artista ha collocato alcune delle sue sculture (Foto 3).
Cosa l’ha spinta a progettare una struttura del genere?
“Nel XVI secolo questa stupenda baia è stata scoperta dai portoghesi che arrivavano dall’Europa e che, incantati, vi costruirono una città – dice Luiz – mentre io ho incominciato a conoscere e amare questo luogo quando ero bambino: il paesaggio strabiliante, il panorama che si può ammirare da questa costa è sempre stato nel mio cuore, anche quando abitavo in una posizione un po’ più distante dal mare. I miei occhi sono sempre rimasti incantati dalla visione della “Baia de Todos os Santos”, un panorama tra i più belli e suggestivi che la natura possa offrire all’uomo. Ed è così che, appena mi è capitata l’occasione di poter costruire in questo luogo a me tanto caro, non mi sono lasciato scappare l’occasione.
Quello che mi affascina di questo scenario, non è soltanto il senso della grandiosità della natura che la veduta trasmette, ma soprattutto il suo dinamismo costante: da qui si possono vedere le strade sottostanti, il grande movimento di auto, di imbarcazioni che solcano il mare che di volta in 4 volta assume colori diversi riflettendo il cielo. Tutto ciò rende il panorama sempre nuovo e differente, istante, dopo istante, in un perenne ivenire. Dall’alba al tramonto, ma anche la notte, sembra di vivere in un film!” (Foto 4). Un altro aspetto che rende questa casa davvero unica, e che ha spinto l’architetto Carvalho a costruirla, è la sua vicinanza al vecchio centro storico della città.
“Oggi questo tratto di costa – continua Luiz – questa vecchia downtown di grande valore architettonico, dopo anni di abbandono sta riprendendo il ruolo di un tempo e in questa parte della città sono sorti i migliori locali alla moda e i migliori ristoranti. Si torna insomma a capire che questa è la zona migliore di Salvador. Del resto Tomè de Souza, il portoghese che fondò la città, diventata uno dei più grandi porti del Sud Atlantico tra il XIX e il XX secolo, scelse questo luogo per la costruzione del primo nucleo del nuovo insediamento perché si tratta della zona preferibile, una zona alta in relazione al livello del mare, ben protetta e invidiabile sotto tutti i punti di vista.”

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