La piscina inizia dal bordo

All’architetto che deve progettare una piscina, viene chiesto – prima di ogni altra cosa – di immaginare il mondo che ruota a torno alla vasca, interpretando il gusto estetico della committenza che spesso ignora la complessità tecnica di tale progettazione.
La scelta del materiale da posare a bordo piscina, gioca un ruolo fondamentale in uesta partita che vede allearsi bellezza, sicurezza, igiene e praticità di manutenzione, in un delicato equilibrio tra le parti.

Tra i materiali possibili, quello ceramico è certamente uno dei più flessibili e performanti, con le sue possiblità tecniche ed estetiche.

Piccola, grande, al chiuso, all’aperto, in ambito domestico il bordo piscina ha una valenza ludica: deve accogliere, divertire e se possibile stupire, rimanere impressa nella memoria di chi – ad esempio – viene in visita per bere un drink o sdraiarsi comodamente su una chaise long.Ma il bordo piscina deve anche garantire elevati standard di sicurezza meccanici ed igienici, per evitare la proliferazione di batteri e funghi, essere antiscivolo, essere luminoso ma senza creare quel fastidioso effetto specchio, non ultimo evitare di scottare i piedi di chi desidera rimanere scalzo.

In un unico prodotto le superficie ceramiche, in paticolare quelle in gres, sono in grado di far convergere i requisiti sopra elencati, se rispondono ad alcuni attributi tecnici minimi, coefficienti da valutare in fase di progettazione: ad esempio quello inerente la resistenza allo scivolamento a piedi calzati (DIN 51130), che va da R9 a R13, consigliabile non scendere mai sotto R10.Oppure la resistenza allo scivolamento a piedi nudi (DIN 51097) che va da A a C in relazione alla pendenza della superficie.
Per la resistenza agli sbalzi termici, al gelo, all’attacco chimico, solitamente i prodotti in gres porcellanato risultano essere tutti idonei.
Un altro vantaggio del gres è sicuramente la trascurabile dilatazione termica, che unita alla precisione dei pezzi calibrati e squadrati, lo rende facile da posare, anche quando si desidera realizzare fughe molto sottili.Prima di approciare la questione estetica, è necessario scremare la grande offerta dei prodotti ceramici, partendo da quelli che nascono per essere usati nel contesto piscina: KlinkerSIRE, Floor Gres (divisione piscine) e

Casalgrande Piscine, sono i tre grandi produttori italiani, leader nel mondo per pavimenti e rivestimenti tecnici, interno ed esterno vasca.Il privato raramente desidera che la sua piscina somigli a quella di un altro, men che meno ad una olimpionica, così vi chiederà “l’esclusività”, quel tocco di personalità, l’espressione del suo status.

Ecco che il cerchio della scelta estetica si allarga, per fare spazio a molte serie che sono prima di tutto belle, in grado di creare continuità con i pavimenti della casa in cui la piscina è inserita.Non è un caso che durante l’ultima edizione del Cersaie, Florim Piscine abbia presentato un unico pezzo speciale: dolphin, raccordo tra il bordo e il fuori piscina, coniugato nelle serie che meglio si sposano con la possibilità di essere adoperate sia in esterni che in
interni, abbracciando quelli che sono i suoi marchi più cool, Casa dolce Casa, Casamood, Rex e Floor Gress, il più tecnico della casa.Casalgrande Piscine aveva già presentato al MAPIC 2009 (Cannes) un concetto simile, la sua griglia in gres per piscine a sfioro, da coordinare con la serie MineralChrom, pensata per l’esigenze estetiche e tecniche di una SPA, solitamente ricca di soluzioni spaziali in cui l’acqua è protagonista: sauna, bagno turco, tiepidarium, idromassaggi, ecc…Le superfici autopulenti, brevettate con il nome ACTIVE® da GranitiFiandre in collaborazione con FMG del gruppo Iris, stanno lentamente prendendo piede nella mente dei progettisti: la rivoluzionaria tecnologia basata sull’ossido di titanio, introduce la possibilità di creare pavimenti e rivestimenti che – oltre che esteticamente belli – possano contribuire al mantenimento di una ambiente più pulito, agendo in loco attraverso la fotosintesi che trasforma particelle di sporco e microorganismi in elementi innocui. L’ennesimo passo in avanti di una tecnologia tutta italiana, sviluppata nel
polo d’eccellenza ceramico internazionale con capitale a Sassuolo, a cavallo tra le provincie di Modena e Reggio Emilia.FUORI STANDARD

Un interessante possibilità per i progettisti, è la sempre maggiore offerta di prodotti ceramici realizzati su misura, che nacque dall’esigenza di realizzare pezzi speciali con la tecnica del terzo fuoco, ma che da qualche anno – anche grazie alle tecnologie di produzione e logistica, è possibile estendere anche a quei pezzi fuori standard, che tanti
designer hanno desiderato: un esempio eclatante è quello della facciata del grattacielo sede del New York Times, che Renzo Piano ha realizzato con dei pezzi di ceramica ad hoc: oltre trecentomila pezzi dal disegno e dalle dimensioni decisamente “su misura”, hanno creato la pelle semitrasparente del grattacielo. L’ordine dell’architetto Piano ha
certamente reso possibile l’abbattimento dei costi di produzione, tipico impedimento alla lecita richiesta di un pezzo fuori standard.

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