LA NUOVA CAMPARI A SESTO S. G.

Lo sviluppo in altezza dei nuovi edifici consente di ampliare l’area a verde nel lotto, in cui si mantiene l’antico, piccolo bosco alberato. La collina artificiale solleva il prato nello spazio intercluso del nuovo edificio amministrativo che in pianta ha una forma a “L” e ospita anche altri ambienti commerciali, museali e di pubblica utilita, sotto il declivio erboso. Nell’elaborazione architettonica, le due “firme”, di Giancarlo Marzorati e di Mario Botta, si fondono armonicamente. Tra i due progettisti c’e una evidente sintonia nel disegno di edifici caratterizzati da soluzioni tondeggianti.

“MARZORATI E BOTTA, UN PROGETTO CONDIVISO”

Il lotto dove sorgeva la sede storica della Campari a Sesto S.G. si articola in diverse funzioni. L’edificio ad angolo ospita il nuovo centro amministrativo della Societa e altre funzioni; due edifici a doppia torre propongono spazi residenziali che guardano sul giardino.Gli affacci che seguono un andamento curvilineo lasciano maggiore intimita ai singoli appartamenti che si collocano ai vari piani dei palazzi residenziali. Questi a loro volta fanno da “quinta” per la zona a giardino che si apre al centro del lotto. Il profilo della collina erbosa ha non solo la funzione di coibentare gli ambienti sottostanti, grazie alla massa di terra e di vegetazione, ma anche di raccordare visivamente al giardino l’edificio amministrativo, commerciale e museale. Cosi nasce un nuovo piccolo quartiere, un rione urbano cui la cospicua mole del costruito dona imponenza, ma anche morbidezza, grazie ai profili a curva aperti dai loggiati che riducono la percezione di “gravita” nell’oggetto architettonico.

“BOTTA E MARZORATI IN SINTONIA PER LE RESIDENZE
CURVILINEE DI VIA CAMPARI”

Nella foto: La facciata sud degli edifici abitativi: nel profilo a curva si aprono loggiati ai diversi piani. A destra, l’innesto tra il terreno e la copertura della “collina” erbosa.
La decisione di mantenere la facciata dell’originale edificio Campari, offre il destro per una originale soluzione architettonica: il nuovo edificio amministativo e concepito come un “ponte” che abbraccia il preesistente. L’antico resta come l’elemento originale sopra il quale si innesta il presente, secondo una logica di continuita. Non solo: la vecchia facciata diventa anche l’unita di misura che informa il nuovo edificato, i cui livelli si leggono come una moltiplicazione dimensionale di quella base da cui originano.

Condividi
Pubblicato in FARE

Utilizziamo i cookie per offrirti la migliore esperienza sul nostro sito web.
Puoi scoprire di più su quali cookie stiamo utilizzando o come disattivarli nella pagine(cookie)(technical cookies) (statistics cookies)(profiling cookies)