La forza del dialogo


CREDERE PER COSTRUIRE ASSIEME

LA PAROLA PRIMA DELL’ARCHITETTURA: è il titolo dell’evento CHIESA OGGI architettura e comunicazione
nella 11ma Biennale di Venezia. Non uno slogan: un fatto. Per constatarlo basta osservare la storia della
costruzione delle città. Il luogo della religione, del "venire assieme", della comunità – cioè della chiesa – è al
centro. Qui sta l’origine dell’edificazione, perché qui nasce il cuore e lo spirito dell’abitare: accanto, sorgono
i centri amministrativi; attorno, le case.
Se tale centralità si era un po’ persa nei decenni passati – sia nella effettiva realizzazione delle inurbazioni, sia
nella discussione che la precede – Paolo Baratta, Presidente dell’Ente Biennale e Aaron Betsky, Direttore di questa
edizione, hanno avuto l’avvedutezza di accogliere la proposta di CHIESA OGGI architettura e comunicazione,
e riproporre il tema.
Nel convento di San Francesco della Vigna, abbiamo poste, come scolpite nella pietra, le lettere della parola che, in quanto acrostico, così si dispiega: "Creavità", "Ricerca", "Esperienza", "Documentazione", "Eco-sostenibilità-Etica","Rispetto", "Eccellenza".

Il pannello di apertura dell’esposizione nel chiostro di San Francesco della Vigna:
“C” di “CREATIVITÀ”. A destra: la pubblicazione che accompagna la mostra.

La parola quindi è "CREDERE", perché all’inizio di ogni azione, sta la fede: in sé stessi, nella capacità di agire. E, prima
ancora che in sé, nell’Essere: nel sapersi riconoscere figli, e per questo capaci di camminare insieme. Ora, se il
"credere" è alla base del pensiero, necessariamente è alla base dell’architettura: come quella che nel chiostro di San
Francesco della Vigna abbiamo esemplificato nelle sette architetture di chiese: luoghi aperti al dialogo, densi di significato e ricchi di espressiva luminosità, luoghi amici per chiunque. Ed ecco che, accanto al convento, gli scheletri
dei due gasometri abbandonati riprendono vita e riacquistano senso nel progetto per la ristrutturazione in biblioteca,
a suggello del gemellaggio tra cultura e architettura, tra centralità della chiesa e apertura alla società.
Di qui anche l’attenzione che, nell’esposizione in Biennale e su queste pagine, trova il tema del risparmio energetico,
perché stiamo attraversando la svolta epocale: da due secoli viviamo in un mondo sempre più energivoro; da
oggi ci impegniamo a vivere in un mondo sempre più equilibrato. Di qui anche la scelta di porre in copertina un
primo progetto di chiesa interamente ecosostenibile in Italia. Nel convegno sulla chiesa e l’ecosostenibilità – ne parliamo in questo numero – si dimostra ulteriormente come la chiesa edificio sia al centro della città: in Germania
le chiese sono all’avanguardia nell’utilizzo dei "tetti fotovoltaici", uno dei principali strumenti che garantiscono
l’ecosostenibilità.
L’acquisizione in Italia dell’esperienza tedesca, farà sì che anche le nostre chiese siano, sempre di più, luoghi in cui il rispetto per la vita è praticato in modo esemplare. Così anche nell’uso virtuoso di questo nuovo approccio all’architettura, la chiesa diviene centro promotore del nuovo modo di vivere la città. Se la presenza di CHIESA OGGI architettura e comunicazione segna una svolta importante nella storia della Biennale (il nostro Evento presente ufficialmente in catalogo costituisce la prima partecipazione diretta della chiesa-architettura in quanto tema progettuale, se si eccettua l’ampio spazio dedicato nella Biennale del 1992 alle "religioni del libro"), è tanto più significativo che tale presenza avvenga attraverso CHIESA OGGI architettura e comunicazione: perchè questa è il luogo della comunicazione, lo strumento del dialogo, il mezzo operativo della documentazione dell’esistente, che sta alla base di qualsiasi atto conoscitivo, progettuale e creativo. Ancora: LA PAROLA PRIMA DELL’ARCHITETTURA.
Nelle pagine seguenti presentiamo diversi esempi di chiese nuove e restauri, da varie parti d’Italia e del mondo:
scelti per mostrare che cosa sta avvenendo nell’edilizia di culto. Ogni singola chiesa esiste in un dato sito
ma, se pubblicata, acquista una capacità comunicativa universale. Non semplice creatura di un progettista, ma
espressione di una comunità che desidera dialogare col mondo.

Giuseppe Maria Jonghi Lavarini, architetto

LA FORZA DEL DIALOGO

Prof. P. Roberto Giraldo, Preside dell’Istituto di Studi Ecumenici “S. Bernardino” nel convento di S. Francesco
della Vigna a Venezia, riflette sull’acrostico “CREDERE”.

C creatività: rinnovare il mondo, l’uomo, la storia attraverso spazi, linguaggi e orizzonti nuovi e sempre più vasti.
R ricerca di sempre nuova capacità e modalità di comunicare con l’infinito che è in noi e attorno a noi.
E esperienza: imparare da ciò che è stato per essere geniali e profeti.
D documentazione: serie di tasselli sui quali costruire con verità, in armonia e in bellezza.
E ecosostenibilità-etica: avere di mira l’uomo, le sue esigenze fondamentali e tentare di darvi una risposta che ne faccia emergere la grandezza.
R rispetto: non facciamo solo per noi, m
a con gli altri e per gli altri.
E eccellenza: più che un insieme di cose e dati (è qualità…)
è l’armonia tra il sapere, il cercare e il vivere…

Prof. P. Roberto Giraldo

Il comune fondamento non è, come potrebbe sembrare ovvio, il progettare, ma la parola. “La parola prima dell’architettura”: il progetto obbedisce a una richiesta, risponde a delle precise indicazioni, richiama tradizioni e simbologie antiche e per certi versi irrinunciabili.
Una “Parola” (Logos-Verbum) che le chiese, per come dovrebbero essere pensate e progettate, ospitano e a cui danno voce nel silenzio e nella luce della loro architettura.
Una “Parola” che chiede a ciascuno di noi d’essere meglio capita, condivisa e annunciata. Ed è in definitiva una “Parola” che anima tutta la vita dello storico convento di S. Francesco della Vigna che da anni è sede dell’Istituto di Studi Ecumenici “S. Bernardino”.
Voluto soprattutto per promuovere il dialogo tra i cristiani delle diverse confessioni, fa dello studio della Parola e delle sue diverse interpretazioni e incarnazioni lungo la storia, il suo obiettivo principale.
Lo studio e la conoscenza della storia, della vita, della prassi e della teologia delle chiese, nonché una preparazione
di fondo per poter dialogare anche con le altre religioni, specie quelle cosiddette “del Libro”, servono per progettare una società nuova, capace di sentire le diversità come ricchezza e non come ostacolo alla propria identità.

Prof. P. Roberto Giraldo

 

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