LA FORMA E LO SPAZIO

L’architetto Danilo Lisi ha creato una collezione di forme che conferiscono identità a questa chiesa parrocchiale. Per millenni sono state usate le geometrie pure al servizio dell’architettura del sacro: qui, Lisi esplora l’assieme delle forme e gli spazi che tra queste si insinuano. Tali spazi danno origine a un sagrato che, in miniatura, si riferisce a una piazza urbana col suo foro: qualcosa che appare più che appropriato per un nuovo sobborgo in cerca di identità.
La chiesa, con la forma schietta e coi colori evidenti, offre un centro di carattere sia urbano, sia spirituale.
Posto a sud, il sagrato è definito da una costruzione a “L” per le residenze dei sacerdoti, gli uffici amministrativi e altri ambienti di carattere pastorale.
L’edificio a tamburo ospita la chiesa, mentre il volume squadrato è l’auditorium.
Le geometrie sono ben distribuite in relazione alla loro finalità. Il quadrato esprime ciò che è fatto dall’uomo, luogo dell’interazione civile.
Il cerchio è simbolo del divino: non ha inizio né fine e individua “l’asse del mondo” attorno a cui si incentra lo spazio celebrativo. La chiesa, col suo battistero, è una rielaborazione sul tema dello spazio infinito.
Sorprende il colore azzurro, che sembra suggerire ai fedeli di essere raccolti all’aperto – la parete circolare sembra scomparire, quasi ad aprire la celebrazione al mondo esterno. Sorprende anche, almeno agli occhi di un critico americano, la disposizione dell’assemblea, con tutti i banchi in asse. Ci si aspetterebbe una diversa organizzazione (forse più appropriata per questo spazio e per la liturgia), con l’altare al centro e l’assemblea attorno.
Il battistero, con la sua articolazione estroflessa sembra completare in pianta la parte a “L”del complesso, dotandolo di chiusura. Dal suo alloggiamento si gode una magnifica vista verso l’esterno: nel battistero si incontrano lo spazio pubblico (civile) e quello interno alla chiesa: una soluzione che appare appropriata per il luogo dell’iniziazione. La torre campanaria focalizza l’attenzione sui due elementi di maggiore importanza del complesso.

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