La forma della tradizione


A Chiavenna, tra legno e cristallo

Un vecchio fabbricato diventa una casa partendo dalla propria storia

Converting an old building into a house while maintaining its identity

Progetto: arch. Gianluca Fanetti
Servizio e testo di Azzurra Lorenzetto
Foto di Athos Lecce

L’architetto Fanetti è stato chiamato dai proprietari per intervenire su di un fabbricato all’interno della parte vecchia di Chiavenna: un vicolo stretto e suggestivo dal sapore medievale.
Si presentava come una vecchia fabbrica organizzata su due livelli, adibiti a stalla nel pian terreno e a fienile al piano superiore. Vi era una distribuzione verticale ottenuta attraverso una scala esterna posta sul fronte sud.
L’edificio è realizzato in pietra faccia a vista, testimonianza della tradizionale tipologia locale, in legno e manto di copertura in piotte, mentre i serramenti, presenti solo al primo piano, erano in parte in ferro e in parte in legno.

Architect Fanetti was commissioned to intervene on a building located in the old part of Chiavenna, in a delightful medieval-looking narrow alley. The old building was arranged on two levels with the stable on the ground floor and the hayloft on the floor above. Serving this vertical arrangement was an outdoor staircase placed on the south side. The building is in facing brick, typical of local tradition, wood and a roof in slabs of black gneiss; doors and windows,
present only on the first floor, are part metal and part wood. The aim of the project was to pay special attention to the preservation of local and cultural elements that bore witness to the old country tradition of Chiavenna. The design of new facades,’ explains the architect, ‘comes from a desire to match current technical/ construction norms to the former architectural typology of the place.’
This led to the design of a balcony in wood with horizontal slats and symmetrically arranged openings, the rhythm of which is repeated by the structure of the roof in the attic floor.

LEGNO E CRISTALLO
All’interno della casa viene utilizzato il legno come materiale principe.
Per i serramenti e la balconata è stato utilizzato il larice, per i pavimenti un rovere naturale mentre l’orditura del tetto è stata realizzata con abete lamellare.
Legni diversi ma che si uniscono a creare un’unica essenza visiva, interrotta solamente dalle vetrate e dalle lastre in cristallo.
La diversità dei legni è dovuta alle loro differenti caratteristiche tecniche e prestazionali.

Le lastre in cristallo sono state realizzate dalla Vetreria Zoanni di Chiavenna. Le orditure del tetto sono in abete lamellare.
L’architetto ha foderato quasi tutto con legno chiaro che, con le pareti vetrate e quelle intonacate di bianco, rende la
luce naturale la protagonista di questo progetto di recupero.

La scala in ferro è realizzata da “La Fucina S.c.a.r.l.”
Il pavimento è in rovere naturale.

Gianluca Fanetti (Berna 1973)
Nel 1999 si laurea presso la facoltà di Architettura del Politecnico di Milano. Esperto in progettazione architettonica di opere di edilizia pubblica e privata, risente di contaminazioni con la linea stilistica neomoderna tracciata da architetti quali lo svizzero Peter Zumthor:

L’intento progettuale è stato quello di prestare particolare attenzione alla conservazione degli elementi tipologici e culturali, testimonianza dell’antica tradizione rurale chiavennasca.
Come spiega l’architetto: "Il disegno dei nuovi prospetti nasce dalla volontà di combinare le attuali disposizioni normative e tecnico-costruttive moderne all’antica tipologia architettonica del luogo".
È così stato disegnato un ballatoio di legno a doghe orizzontali e con scansioni simmetriche delle aperture, ritmo che è ripreso anche dall’orditura del tetto nel piano mansardato.
La scala nasce dall’esigenza di creare un grande taglio verticale per preservare la partizione preesistente senza aggiungere materia. In questo modo la luce naturale diventa la protagonista, elemento sempre presente nei progetti dell’architetto Fanetti. La luce naturale, grazie alle lastre in cristallo, riesce a permeare sia in orizzontale sia in verticale dando, al tempo stesso, la possibilità di cogliere la verticalità originaria.
Verticalità sottolineata anche dalla disposizione degli ambienti: la particolarità di questa abitazione è la zona living che, trovandosi normalmente subito vicino all’ingresso, è invece qua situata all’ultimo piano, quasi come se ci fosse
una tensione verso l’alto accentuata anche dalla trasparenza che lascia intravedere, incuriosisce e spinge a scoprire cosa c’è sempre più su.

The staircase responds to the need to create a large vertical section so as to preserve the existing partition without adding anything.
In this way natural light becomes a key player; it is an ever-present feature of architect Fanetti’s projects.
Natural light, thanks to the use of glass, permeates the place both horizontally and vertically, while also reflecting the verticality of the original building.
This verticality is underlined by the arrangement of rooms.
The interesting thing about this house is that the living area, which would normally be near the entrance, has here been placed on the top floor. It is almost as if there was an upwards-moving tension, emphasised also by the transparency that makes you want to find out what lies at the top of the building.

MOBILI ANDINI
Tutti i mobili sono prodotti da artigiani provenienti da ‘Taller Don Bosco’ (scuola di Don Bosco). Queste scuole sono nate grazie a Padre Ugo, che nel 1979 apriva una scuola di falegnameria e di intagliodel legno a Chacas, in Perù.
Realizzati con legno pregiato Kaoba, simi
le al noce, vengono intagliati con le sgorbie, avendo particolare cura
nella costruzione, e assemblati senza l’utilizzo di chiodi metallici ma ad incastro. Sono destinati a durare nel tempo.

Sedia, tavolino e tavolo sono mobili andini; cucina e soggiorno sono realizzati da Gianinalli Arredi, divano di Trearredi, elettrodomestici Samsung e Siemens.

Possiamo dire che il progetto d’interni nasce dall’esterno, da un preesistente che si vuole mantenere e che finisce con il condizionare e suggerire l’architettura interna. Particolare attenzione è stata data al bagno: l’intento è stato quello di creare una vera "sala da bagno" dove potersi rilassare in un’ampia vasca idromassaggio, ammirando le montagne senza contaminazione del costruito circostante. L’architetto sfrutta la parete con l’ampia finestra per addossarvi la
vasca idromassaggio, elemento importante per i committenti. L’arredo, molto particolare, verte su un contrasto di mobili moderni e minimali, con manufatti artigianali della tradizione andina.
Una parte dell’arredo è stata acquistata nell’ex convento dei frati cappuccini, durante l’esposizione dei mobili andini, organizzata dalla Comunità Montana, che si svolge ogni anno a Chiavenna. In tutti gli ambienti, in qualsiasi direzione
si volga lo sguardo, questo esce dalla casa dando l’impressione di vivere nel luogo, radicando ancora di più la storia e dando ogni giorno la consapevolezza del "dove" si vuole abitare.
Le finiture, come da tradizione, sono in legno che, in contrasto con le lastre in cristallo, danno un sapore molto particolare, scostandosi sia dalla tradizionale casa montana, tutta rivestita da boiserie, sia da quelle tutte high-tech.
Dalla zona cucina si percepisce il taglio verticale esterno che continua entrando in casa. Si ha la sensazione di un nastro che parte dall’orditura del tetto ed esce percorrendo tutta la facciata a sud fino a terra, dove in corrispondenza si trova l’ingresso.

A destra: la porta scorrevole in vetro viene utilizzata per dividere la camera da letto dalla cabina armadio.
Il bagno, realizzato da Gianinalli Arredi, ultramoderno, contrasta piacevolmente con i tetti della tradizione.

It would be fair to say that the interior design comes from the exterior, from something that already exists which ends up conditioning the interior design.
Special attention has been given to the bathroom. The intention was to create a real ‘bath room’ in which to relax in a large whirlpool bath while admiring the mountain landscape without interference from neighbouring houses. The architect placed the whirlpool bath, an important feature for the clients, against the wall with the large window. The singular furniture plays on a contrast between modern minimal pieces and handcrafted items of Andean tradition. Part of the furniture was bought at the former convent of frati cappuccini during an exhibition of Andean furniture,
held every year in Chiavenna, and organised by the Comunità Montana.

 

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