La cultura ebraica in Europa

Tratto da:
Chiesa Oggi 42
Architettura e Comunicazione

La cultura ebraica in Europa

 

Annie Sacerdoti

 

La Sinagoga di Firenze


Il 3 settembre è stato dichiarato “Giornata europea della cultura ebraica”. Promossa dal Consiglio Europeo delle Comunità Ebraiche e dal Bené Berit-Europa, questa iniziativa è stata selezionata dal Consiglio d’Europa nell’ambito della campagna per l’anno 2000 “Europa, un patrimonio da salvare”.

Con l’occasione, l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane organizza manifestazioni in 40 città di 11 regioni, sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e col Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Evento di particolare rilevanza entro la Giornata europea di cultura ebraica sarà il lancio del restauro della sinagoga di Firenze. In generale lo scopo della “Giornata europea” è aprire tutti i centri di cultura e di culto perché la grande tradizione ebraica, che tanto peso ha avuto nella formazione dell’Europa civile, possa essere meglio conosciuta e apprezzata. Ne parliamo con Annie Sacerdoti, del Consiglio Europeo delle Comunità Ebraiche nonché coordinatrice per l’Italia della Giornata europea. È questa la prima volta che si tiene una Giornata europea della cultura ebraica? È la prima volta che una manifestazione simile avviene a livello europeo: vi partecipano infatti 16 Paesi (Austria, Belgio, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Italia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Spagna e Svizzera) sotto il coordinamento di Strasburgo. Sono assenti i Paesi dell’Europa orientale per mancanza di strutture adeguate. Da ora in avanti l’appuntamento verrà ripetuto ogni anno. Un’iniziativa simile è già stata sperimentata nel 1999 in alcune zone di un ristretto gruppo di paesi (Francia, Germania, Italia, Spagna e Svizzera).
Quale scopo si prefigge la Giornata?
Far conoscere e diffondere la cultura ebraica e permettere un interscambio tra Comunità ebraica e il resto del paese.
Qual è la diffusione delle Comunità ebraiche oggi in Italia?
A Milano e Roma si trovano le Comunità più grandi, di circa 10.000 persone l’una. Gli eventi storici hanno portato a far sì che nelle grandi città si siano venuti concentrando i gruppi più numerosi, comunque gli ebrei sono diffusi in tutto il territorio nazionale. Dal secondo dopoguerra le diverse crisi belliche nelle regioni mediorientali (si pensi al conflitto di Suez del 1956), spinse molti ebrei che vivevano in quelle zone a trasferirsi nelle grandi città italiane.
I templi ebraici, le sinagoghe, sono tutti piuttosto recenti. Come mai?
Per quanto gli ebrei siano presenti sulla penisola da oltre 2000 anni, dall’epoca dell’imperatore Teodosio in poi tendenzialmente gli è stato proibito di esercitare pubblicamente il culto e dal 1555 per volontà di Papa Paolo IV vennero segregati nei ghetti. Per cui nella storia le sinagoghe venivano costruite entro le abitazioni: ancor oggi in alcune zone, come a Venezia, si possono osservare case dotate di sinagoga e di passaggi con altre case vicine che consentivano di arrivare al luogo di culto anche da molto lontano senza passare per la pubblica strada. Quando nel 1848 venne emanato lo Statuto albertino, alcuni decreti aggiunti a tale Statuto permisero la libertà di culto e stabilirono la pari dignità: fu allora che si poterono costruire templi che manifestassero il culto ebraico con evidenza.
Le maggiori sinagoghe italiane risalgono all’epoca immediatamente successiva: vennero costruite in modo monumentale proprio per celebrare l’avvenuta emancipazione. Emblematico è il caso della Mole Antonelliana di Torino, la cui alta cuspide è diventata un po’ il simbolo della città. Venne costruita per essere il tempio ebraico, ma dovette essere ceduta al Comune per mancanza di fondi. La sinagoga di Firenze, il cui restauro viene inaugurato il 3 settembre, risale al 1874: è la tipica sinagoga dell’epoca, simile a quelle di Trieste, di Roma, di Vercelli: tutte costruite in stile orientale. Non disponendo di una tradizione stilistica propria, gli architetti si rifecero allo stile moresco nel quale pensavano fossero costruiti gli edifici di Gerusalemme.
Quali sono i beni culturali ebraici che si aprirono al pubblico?
Oltre alle sinagoghe, le biblioteche e i musei. Quello ebraico è “il popolo del libro” e la ricchezza di antichi codici manoscritti presenti nelle collezioni pubbliche e private è notevole. Presso la biblioteca Palatina di Parma si trova la più ricca collezione di codici miniati ebraici. Vi sono diversi centri urbani in cui non vi sono più ebrei: in questi casi sono le autorità cittadine che si occupano di aprire quella che è stata un tempo la locale sinagoga o la biblioteca per le visite del pubblico. Come mai proprio ora si è decisa la celebrazione di questa Giornata?
Per diversi motivi. Tra questi il fatto che vediamo ancora riemergere sentimenti antisemiti e riteniamo che il modo migliore per combattere i pregiudizi sia quello di far conoscere la realtà del popolo ebraico e della sua cultura. Inoltre perché si desidera sottolineare come la cultura ebraica sia viva, come non sia solamente storia passata. Vi saranno così diversi eventi. A Roma viene allestita una mostra di pitture ebraiche contemporanee, a Soragna vengono tenuti concerti di musica ebraica… A Milano viene aperta la più grande biblioteca italiana di cultura ebraica contemporanea. Insomma il 3 settembre non è una giornata del ricordo, ma una festa che celebra una cultura viva, prolifica e perfettamente integrata nella tradizione europea.
Oltre a quello della sinagoga di Firenze sono in programma altri restauri?
L’intenzione è quella di restaurare e tenere in buono stato tutte le sinagoghe italiane.
In Piemonte, per esempio, vi sono importantissime sinagoghe barocche che fortunatamente non sono andate distrutte, a differenza di quel che è accaduto altrove. È un patrimonio comune che pensiamo debba interessare tutti, ebrei e no, perché è parte della storia del nostro Paese. Insomma, è proprio tempo di abbandonare definitivamente la logica ghetto.

Condividi

Utilizziamo i cookie per offrirti la migliore esperienza sul nostro sito web.
Puoi scoprire di più su quali cookie stiamo utilizzando o come disattivarli nella pagine(cookie)(technical cookies) (statistics cookies)(profiling cookies)