La cucina dell’architetto

Un rustico molto reinventato nella campagna piacentina
Progetto: Mirko Amatori, architetto
Località: Vicenza
Materiali: massello di abete, cotto pieno, marmo chiaro
Testo: Walter Pagliero
Foto: Athos Lecce

Può un casolare di campagna diventare una casa di rappresentanza? Sicuramente, se ci si muove con discrezione ritagliando spazi per camini antichi, mobili d’epoca, arazzi e tappeti Aubusson come in questo caso. Poi in cucina si cambia registro e si fa strada il tocco deciso dell’architetto che ama i materiali grezzi in sintonia con la costruzione. Il vicentino Mirko Amatori ha fatto di questa cucina, mescolando molto bene le carte, un’ambiente modernissimo ma anche rustico e tradizionale dove si allineano le varie bocche di fuoco (il forno per il pane e la pizza, il barbecue, il fornelli del gas) dentro a una struttura architettonica di sapore quasi elisabettiano. Vicenza, essendo la città di un genio dell’architettura, invita a questi ripescamenti.

Curiosità: i gettoni per comprare il
pane

Nel medioevo in Francia i panettieri prendevano in carico tutto il grano dei contadini e davano in cambio una serie di gettoni che servivano a ricevere del pane fresco durante tutto l’anno. Pare che si occupassero anche della mietitura e della spigolatura, in modo che tutto il grano dei clienti finisse nei loro granai. Era una corporazione molto potente e aveva fatto in modo da avere il monopolio non solo del pane ma anche del grano. Solo ai tempi di Filippo il Bello (1285-1314) i parigini furono autorizzati a utilizzare un proprio forno in casa.

 

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