La creatività nel restauro

Costruita nel 1888 in stile neogotico, la chiesa di St. Joseph è l’edificio più vetusto tra quelli che sorgono nel campus del St. Norbert College a DePere, nel Wisconsin. Il restauro, curato da James W. Shields, dello studio Hammel Green and Abrahamson, ha ricevuto il premio di architettura religiosa Faith and Form/IFRAA nell’anno 2000.

L’aula com’era prima della distruzione del 1970 L’aula ristrutturata La cappella ottagonale sul prolungamento dell’atrio

Come spiegano le motivazioni del premio attribuito al progetto, questo è frutto di un tipo di approccio nuovo alla risistemazione degli spazi litugici esistenti. L’intervento è consistito in un restauro dell’edificio, nella risistemazione dello spazio liturgico e nel suo ampliamento tramite l’aggiunta di un nuovo corpo di fabbrica. Nel 1970 l’interno della chiesa era stato spogliato dell’altare e delle opere d’arte. La precaria situazione in cui versava ha consentito un intervento radicale: gli intonaci sono stati rimossi completamente, in modo tale che sono stati riportati alla luce gli originali muri in mattoni e la struttura del tetto, in legno, costruita da un carpentiere navale di Green Bay nel 1888. La sensazione di schietta immediatezza che deriva dalle antiche superfici recuperate, definisce uno spazio che non induce al paludamento, bensì chiarezza e alla semplicità. Questa si riflette anche nella sistemazione dello spazio liturgico, la cui organizzazione è variabile. Tale variabilità sembra essere particolarmente consona a una chiesa universitaria: l’assemblea può disporsi a “ferro di cavallo” o a quadrilatero, tenendo altare e leggio come i due centri di attenzione. Gli elementi che costituiscono i poli liturgici sono stati ricostruiti partendo da alcuni frammenti che si erano salvati dalla distruzione avvenuta nel 1970. Alla chiesa esistente è stato affiancato un nuovo corpo di fabbrica a pianta rettangolare, caratterizzato da un tetto in cristallo traslucido. Questo nuovo spazio funge da atrio del complesso liturgico, è collegato tramite due porte trasparenti con l’aula celebrativa e funge da elemento di passaggio ai locali di servizio, collocati sul lato opposto rispetto alla chiesa, e alla cappella ottagonale usata per le celebrazioni quotidiane, in particolare per la liturgia delle ore. Al centro di quest’atrio è posto il fonte battesimale in pietra, adatto anche al battesimo per immersione. L’edificio dei servizi include aule per riunione, vestibolo, cucina. Grazie a quest’intervento, dopo molti anni di inattività, la chiesa è ritornata praticabile e aperta al culto. Tr a i risultati notevoli di questo intervento va segnalata subito la straordinaria resa delle superfici in laterizio: riportate alla luce dopo oltre un secolo, si rivela facilmente affiancabile da altri mattoni di tonalità alquanto diversa, coi quali è costruito il nuovo atrio. Lo stesso dicasi per il legno. Sono materiali entrambi senza tempo, sempre aggiornati e adatti a ogni epoca. Dall’atrio di nuova realizzazione si passa alla chiesa ormai vetusta, seppur rinnovata, senza soluzione di continuità cromatico-spaziale: i diversi ambienti si presentano in successione coerente, logica. Appropriatamente la porta che conduce dall’atrio alla cappella ottagonale si presenta con arco a sesto acuto, coerente con le aperture della chiesa ottocentesca.

Quel che rimarca la differenza nell’atrio e che ne costituisce la modernità, è la trasparenza totale della copertura nonché della parete di fondo. Tale trasparenza conferma la sua finalità di luogo di raccordo. Al centro di tale spazio, il fonte battesimale in pietra acquisisce particolare vigore; ben visibile attraverso le vetrate dell’aula, si pone in forte valenza simbolica di luogo attraverso il quale necessariamente passa il fedele nel suo approssimarsi al cuore del mistero cristiano. L’aula celebrativa, ritrovata nella purezza dei suoi materiali, con la sua nuova pavimentazione in legno, acquista una straordinaria unitarietà. Le due identiche, semplici croci lignee che segnano aula e atrio diventano il segno della unicità dei due spazi, della loro inscindibile comunione. Si tratta di un intervento nuovo e al tempo stesso tradizionale. Molto innovatore grazie all’invenzione dello spazio annesso col battistero e la cappella ottagonale. Molto conservatore nella composta scelta di materiali e di linee di disegno.

Old St. Joseph Church St. Norbert College, DePere,Wisconsin (USA)
Progetto ed esecuzione del restauro: James W. Shields, AIA, Hammel, Green and Abrahamson, Inc., Milwaukee, Wisconsin Consulente liturgico: Richard S.Vosko
Fotografie: James W. Shields, AIA (esterni) e Steve Mofle (interni)

 

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