Tratto da: La camera da letto N°3 |
La casa del trovarobe | ||||||||||
Un ricercatore di mobili di periodo, avendo acquistato parte di un palazzo signorile dell’800, si è divertito a restaurarlo e a metterci dentro tutti i mobili della memoria che lui ama. Il padrone dell’appartamento così si esprime: “Questa è una casa che per quanto riguarda la sua pelle (pareti, soffitti e pavimenti) è stata riportata al suo aspetto ottocentesco, ma per i mobili e gli oggetti segue solo la casualità delle mie scelte e l’unica coerenza è data dal mio gusto, senza nessuna ricerca di ricostruzione storico- stilistica. Io sono fatto così, mi piacciono le cose informali e non sopporto di vivere nelle case in stile, che possono essere più coerenti con una certa architettura e decorazione, ma che sicuramente sono meno vicine a me.”
Era un palazzo costruito per abitarci dall’amministratore di una famiglia nobile di Pietrasanta, un palazzo borghese quindi ma concepito con larghezza di mezzi. Saggiando sia le pareti che il soffitto, il nuovo proprietario ha trovato decorazioni nascoste che risalivano all’anno della sua costruzione, il 1860. Con pazienza ha grattato l’intonaco sovrapposto e si è ritrovata una casa con i decori e i colori pastello dell’epoca. I pavimenti originali in graniglia si erano fortunatamente conservati e l’atmosfera era già carica di passato. Stanco ma felice, a quel punto vi ha sistemato alcuni suoi mobiliculto da lui restaurati con passione, compresi quelli d’inizio secolo laccati come fossero lacche cinesi.
Per non fare una ricostruzione museale, è intervenuto sugli spazi facendo un soppalco collegato da una scala aerea, anche perché non sentiva giustificato quello spreco di spazio fatto nell’800 (i soffitti erano alti circa quattro metri e mezzo). Tutti i mobili di questo arredamento hanno come unico denominatore comune il fatto che piacciono a chi ci abita, che essendo il titolare del negozio “Il trovarobe” a Pietrasanta, ha avuto la vita facile pescando nel suo. Alcuni erano di famiglia, gli altri li ha trovati cercandoli nelle fiere, nelle vendite di vecchie case o anche per caso, come la pastaia che giaceva abbandonata sotto un portico accanto a un negozio di alimentari. Lui l’ha laccata in giallino, con tante mani come si faceva una volta, e adesso l’ha messa sul soppalco dove serve da archivio fotografico. Sulle pareti di tutta la casa ci sono quadri, ma soprattutto stampe, oltre a vecchie foto acquerellate che possono sembrare dipinti. Sul letto degli ospiti, incorniciata come fosse un quadro, vi è la testiera decorata di un altro letto dell’800 ripristinata da Paolo Arrighini. Un altro contenitore di questo tipo, ma in legno nobile, l’ha trovato in una mesticheria del secolo scorso e ora, stipato di oggetti che ama, sta accanto a quel letto. Appartamento a Pietrasanta |