Il design della vasca, dei sanitari, delle rubinetterie.
Tra necessità e libertà, il design nel bagno offre una dimensione inedita, quella della fantasia associata al piacere delle forme avvolgenti.
Nella civiltà dello spettacolo è facile ricadere nell’illusione ottica: nei riflessi degli specchi che fanno apparire reale quel che è solo immagine. E nella casa non possiamo sfuggire alle suggestioni che il grande palcoscenico della vita oggi ci regala. Così il bagno diventa un ambiente in cui il gioco dell’immagine può essere portato a livelli di estrema raffinatezza: ma qui la verità dei sensi è più immediatamente evidente, e la dimensione della realtà non sfugge. Sogno e fantasia, immagine e concretezza, ambizione e realtà si fondono in un tutto coerente, dotato di plastica evidenza. L’acqua, il più proteiforme degli elementi, scorre e invita col suo gorgoglio sommesso o col suo scroscio imponente: trasparente o effusiva nelle schiume che vaporizza in bolle. Luce e colore si plasmano nella scena del benessere.
Nella pagina accanto dall’alto. Una vasca che ricorda un poco gli antichi “mastelli”, ma con agio di spazio e comfort di linee: la linea “Fontane”, Dogi. La solidità dell’impianto è data dal sommarsi del quadrato e del cerchio: è “Blue Moon”, Duravit. La libertà è disegnata dalla trasparenza del cristallo, “Kuby” è una cabina doccia disegnata da Ernesto Trapanese, PDPlan. Al di sopra della vasca circolare, una doccia a pioggia: “Geo”, Kos. Ceramica, legno e cristallo si alternano nello scenario per la vasca angolare, “Aura”, Jacuzzi.
La vasca è un piccolo universo. La forma circolare esprime accoglienza e i getti dell’idromassaggio sono carezze per la pelle – evocazione di rapide torrentizie, di ambienti di natura selvaggia ridotti e addomesticati. Nella vasca ci si può muovere con libertà: non più ingabbiati in un ambiente monodimensionale, la rotondità degli spigoli e la capienza del recipiente permettono di attivare vorticosità, e di abbandonarsi a danze melliflue nel liquido elemento. Certo un lavabo o un locale doccia sono elementi di più immediata funzionalità: ma le trasparenze e le forme morbide, arrotondate, agili, sottili) hanno un potere evocativo che aggiunge sapore al lavacro. E permette di indugiare con piacere, laddove altrimenti si tenderebbe ad agire con rapidità.
L. S.
In alto da sinistra. Una leva per manovrare i getti: precisione e sensibilità. È “Rettangolo XL”, Gessi. La vasca – culla free standing “Illusion” realizzata in materiale acrilico, Calyx by Palazzetti. In basso da sinistra. L’erogatore sembra modellato del flusso dal flusso dell’acqua. Techno, M&Z. Il bagno è un progetto totale. “Istanbul” disegnato da Ross Lovegrove, VitrA. Minimalismo eloquente, ricco di suggestioni: i soffioni “Pan”, Zucchetti. Essenzialità e proporzione per doccia pensata come un salotto. “Plano”, Cesana.
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