La bella parete


Una perfetta rifinitura delle pareti una perfetta rifinitura delle pareti esterne della casa prevede il esterne della casa prevede il giusto tipo di intonaco, che faccia giusto tipo di intonaco, che faccia anche respirare le murature anche respirare le murature.

L’intonaco ha una lunga tradizione: fin dai tempi antichi, le costruzioni in mattoni e soprattutto in materiali misti (laterizi, pietre, malte, argilla sfusa) erano ricoperte con una miscela di calce, sabbia e acqua, più eventuali coloranti naturali a base di terre argillose e di ossidi, che avevano il triplice scopo di rifinire esteticamente con uniformità, di proteggere i muri esterni dalle aggressioni climatiche (caldo, freddo, umidità) e quelli interni dal vapore acqueo che si produceva, quindi di far traspirare le murature dall’umidità che vi si accumulava, trasportata dalle malte e dai materiali costruttivi per capillarità.

Con la prevalenza del cemento, anche gli intonaci lo hanno assunto come componente principale, grazie alle sue doti di resistenza e di economicità, anche se è meno traspirante della calce e soprattutto è meno indicato per gli edifici d’epoca.
Normalmente l’intonaco, interno o esterno, si compone di due strati, il primo più grossolano, detto rinzaffo, di pessore variabile da 1 a 3 cm, e il secondo, più fine, detto stabilitura o intonaco civile, in spessore di 5 mm. Se invece l’intonaco ha la funzione di isolare, si applica direttamente sul pannello isolante o sul muro, a seconda dei casi.

Effetti di colore

Questo sistema decorativo è costituito da un insieme di prodotti, a base di resine acriliche e acqua, appositamente studiati e formulati con valide caratteristiche tecniche, per realizzare facilmente decorazioni sorprendenti, che vanno da delicate nuvolature a effetti anticati delicati al tatto e dai colori profondi: il fondo va applicato con rullo a pelo corto, la finitura con l’apposito pennello o spugna o guanto. (Cebos)

Uso dei materiali
Gli intonaci premiscelati

Nella ristrutturazione edilizia ha grande importanza la qualità dei prodotti che vengono impiegati e la loro capacità di rendere più veloci le operazioni di posa (dato che quasi tutta l’edilizia ha un’impronta artigianale e la ristrutturazione lo è ancora di più, ogni risparmio di tempo in questa fase si traduce in una risparmio economico) senza sacrificare il risultato finale. In questo quadro i prodotti per la preparazione delle malte e degli intonaci sono molto rilevanti per
garantire allo stesso tempo risparmio e risultato finale qualitativo.
La I.C.E.A. è un’azienda presente sul mercato da oltre da oltre trent’anni, specializzata nella preparazione di inerti
lavici (che hanno caratteristiche superiori rispetto agli altri inerti, grazie anche alla cava derivante da un’eruzione dell’Etna del 1669) e conglomerati cementizi per intonaci; obiettivo primario è sempre stato quello di coniugare tecnologia e tradizione, per immettere sul mercato una vasta gamma di prodotti con alti standard qualitativi, nel rispetto dell’ambiente e con l’obiettivo di migliorare sempre più la qualità della vita. Forte dell’esperienza maturata sul campo e sensibile alle mutate esigenze tecniche e ambientali, ha lanciato di recente la linea premiscelati.
I prodotti di questa linea, forniti secchi e pronti all’uso in sacchi da 25 chili, sono gli unici confezionati rigorosamente con inerti lavici: la produzione attentamente controllata in ogni fase ( la qualità è certificata UNI EN ISO 9001:2000) e
assidue prove di laboratorio garantiscono un prodotto costante nel tempo e facile da utilizzare e da applicare. Infatti la posa in opera può venire indifferentemente col sistema tradizionale a mano con cazzuola o con le moderne macchine intonacatrici (come vediamo dalla foto accanto).

Le diverse tipologie dei premiscelati soddisfano tutte le esigenze dei clienti: dalla malta per muratura (quella cementizia e quella bastarda, a base di calce e cemento, anche rinforzata con fibre) agli intonaci (tradizionale con calce e cemento o alleggerito con perlite o rinforzato con fibre o aggrappante), dalle finiture (bianca, grigia, idrorepellente) alle rasature per interni ed esterni, bianca o a base cementizia, dalle malte per restauro a base di calce al calcestruzzo (secco, rapido e autolivellante), tutte le possibili
applicazioni sono coperte.
In alcune foto possiamo vedere una dimostrazione pratica dell’applicazione di due prodotti della linea Decoro, cioè:
• Malta da decoro grigia naturale “P042”
• Malta da decoro rosso ghiara naturale “P043”
Sono due prodotti naturali al 100%, come tutta la linea premiscelati; il colore di questi due prodotti è dovuto
all’utilizzo di una terra rossa (chiamata ghiara) per il “P043” e dell’inerte lavico per il “P042”che oltre a dare un ottimo risultato estetico, garantisce una maggiore resistenza e durabilità nel tempo.
La I.C.E.A. ha contribuito alla realizzazione di complessi residenziali, della nuova aerostazione dell’aeroporto internazionale di Catania, della ristrutturazione del Museo Villa Papale, del nuovo polo fieristico di Milano, del
Teatro del Popolo di Castel Fiorentino (Firenze), del Teatro Delle Vittorie di Ortona (Chieti), del Centro Internazionale dell’Infanzia (Ex Area Locatelli) di Reggio Emilia, del Castello Di Lauria di Castiglione di Sicilia, del Teatro La Fenice di Venezia, della Chiesa Santa Maria Del Carmelo di Santavenerina (ristrutturazione dopo il terremoto del 2002 ) e di molti altri lavori.

Uso dei materiali
Incannucciato una antica tecnica

La F.lli Spadaro s.n.c. opera principalmente nel campo del restauro conservativo e della bio-edilizia, settori che ultimamente, soprattutto da quando il territorio ibleo e tutto il “Val di Noto” sono stati riconosciuti dall’Unesco
patrimonio mondiale dell’umanità, hanno conosciuto un notevole incremento produttivo ed un interesse mirato alla
valorizzazione delle risorse e dei materiali naturali esportando le proprie esperienze fuori dai confini sia geografici
che culturali.
Da ciò nasce l’idea di valorizzare e esportare tecniche antiche supportate da tecnologie moderne, quali la realizzazione e la riproposizione degli intonaci a calce e a cocciopesto, delle volte in canne e gesso, dell’incannucciato e dei pavimenti in cocciopesto, tutte lavorazioni che i f.lli Spadaro tutt’oggi eseguono e sviluppano con passione, professionalità e rispetto verso la natura, fonte inesauribile di idee e di risorse.
L’incannucciato era un’antica tecnica usata per realizzare controsoffittature e/o solai di copertura dalle caratteristiche
fonoassorbenti, coibentanti, strutturalmente resistenti e flessibili allo stesso tempo.
Tale tecnica, abbastanza diffusa per la sua praticità ed economicità, data la numerosa presenza di canneti nel territorio ibleo, è stata abbandonata per oltre mezzo secolo e sostituita dall’avvento di altri materiali tecnologici, quali i sistemi industriali isolanti (isopac, polipan, isotec ecc..).

Oggi, vista la crescente richiesta di un ritorno al “costruire al naturale” e allo sviluppo della Bio-Edilizia, l’occasione è grata per riproporre un materiale naturale al 100%, non inquinante nelle varie fasi di produzione, montaggio e smaltimento a rifiuto, un materiale di facile lavorabilità, di grande flessibilità, dai costi di manutenzione pressoché nulli, superiori in termini di isolamento agli altri materiali in commercio e da una presentazione estetica estremamente d’impatto.
L’unica difficoltà nel riproporre l’utilizzo di questa tecnica stava nella mancanza di maestranze specializzate, in
quanto la particolare tecnica di montaggio era tramandata da padre in figlio, situazione questa difficilmente praticabile ai giorni nostri.

L’idea quindi era quella di fornire alla committenza un prodotto già pre-assemblato, costituito da 3 strati per uno
spessore complessivo di 6,5 cm (canne portanti – canne di ripartizione e pannello multistrato retrostante da mm. 12,
vedi foto), superando le difficoltà di montaggio e del reperimento in loco di maestranze specializzate, di facile applicazione (basta montarlo direttamente sulle travi portanti di copertura con la tecnica maschio-femmina), che
risponde ai “moderni” requisiti di isolamento (non ha bisogno di sovrastanti pannelli termo-acustici) e dotato di quel sapore antico che ancora oggi non dispiace.

L’impegno della F.lli Spadaro nello sviluppo di questa tecnica è totale e nasce dall’esigenza di ampliare l’orizzonte
dei bio-materiali.
Solo la passione per la produzione e l’utilizzo di materiali naturali poteva far nascere “ISOCANN”, l’incannuciato
pronto per coperture a tetto.
Tra le numerose commesse che la F.lli Spadaro ha portato a termine con successo in questi anni, sia come fornitura di materiali che come realizzazione di vere e proprie opere dallo stile e dalle tecniche settecentesche, c’è da segnalare tra le altre l’”Albergo Cambiocavallo – Unesco Area and Resort www.cambiocavallo.it ” (fornitura dei
materiali per il restauro delle murature, degli intonaci interni ed esterni, delle pavimentazioni esterne e dei tetti eseguiti con la nuova tecnica dell’incannucciato) – che nel prossimo numero tratteremo più approfonditamente.

 

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