La barchessa diventa un edificio di classe. Sotto il porticato restaurato, l’ascensore è il centro del design interno della ristrutturazione


L’edificio di servizio di villa Pavan in Treviso, divenuta sede di una società finanziaria, è stato completamente ristrutturato all’interno con l’aggiunta di un soppalco che consente di dividerne il volume su tre livelli, raccordati dal complesso ascensore-scala: il nuovo, trasparente, scenografico
baricentro dell’edificio.

Sotto il porticato restaurato, l’ascensore è il centro del design interno della ristrutturazione

Progetto Arch. Toni Follina
Testo Leonardo Servadio

La barchessa è un edificio tipico delle ville venete: un corpo di fabbrica a se stante che nasce con finalità di servizio. Se il nome probabilmente deriva dal fatto che in origine era usata per il rimessaggio delle imbarcazioni, nella tradizione ha assunto caratteristiche ben definite: sul piano tipologico la struttura è porticata, con grandi arcate a tutto sesto contenenti stalle, rimesse per gli attrezzi agricoli, locali di abitazione per i contadini.
L’edificio è ubicato in prossimità della casa padronale e dotato di caratteristiche monumentali.
Non a caso il Palladio ha “firmato” diverse barchesse, a dimostrazione della stato di aulicità di tale elemento, e ne parla nel suo trattato sull’architettura, specificando che esse dovrebbero disporsi col porticato verso sud, per facilitare
l’essiccatura del grano.
Villa Pavan di Treviso è disposta con la facciata principale verso ovest e, come da tradizione, la barchessa si trova a sud
della villa ed è caratterizzata dall’alto, austero porticato che oggi risalta contornato da ampi spazi a giardino acquatico
con passatoie a ponte.

La barchessa restaurata, facciata principale con il giardino acquatico e la passerella in legno e acciaio.
In basso: ingresso dalla passerella.
Pagina a lato:corridoio al piano terra della barchessa, con pareti divisorie in vetrate polarizzate e, sul fondo, vista dell’ascensore.

In alto: tre viste dell’ascensore ai vari livelli. Pagina a lato: lo sbarco di scala e ascensore sul piano soppalcato e la seconda rampa che sale verso il livello alto. Si nota la serigrafia del vetro che contiene
il vano corsa. In basso, da sinistra: le piante dei tre livelli. Al piano terra si nota come la parete vetrata si incurvi in corrispondenza del vano ascensore, a sua volta addossato alla scala che sale ricurva.
Tale vano, al livello alto risulta staccato dal vano ascensore. Schema assonometrico dell’intervento: in evidenza il soppalco, la vetrata frontale, il vano ascensore. Il prospetto di Villa Pavan.

L’involucro è stato restaurato, mentre l’interno è totalmente ristrutturato. Tale nuovo intervento è incentrato sul
nodo baricentrico di ascensore e scale: la vetrata ricurva che definisce l’entrata sotto il porticato trova nel passaggio
verticale il suo perno, che ne resta per conseguenza esaltato mentre il fatto che la cabina, trasparente, scorra avvolta da una parete in vetro curvato e serigrafato, contribuisce a delineare un ambiente di limpida modernità, in netto contrasto con il volto neoclassico dell’edificio.
Piedritti e travature a longherone sono in metallo forato a vista e completano l’atmosfera generale, caratterizzata da un design di stampo tecnologico.

Caratteristiche Tecniche

Villa Pavan a Treviso (complesso architettonico risalente al 1825)
Progetto ristrutturazione: Arch. Toni Follina, Treviso
Calcoli statici: Studio di Ingegneria Greggio e Donà, Treviso
Progetto e realizzazione impianto:ascensore oleodinamico, progetto Ing. Andrea
Viel, Belletti Srl, Mestrino (Padova)
Portata: 480 Kg
Capienza: n. 6 persone
Cabina: 1,21 mq superficie utile interna, pavimento in pietra (trachite), pareti laterali
n.2 in vetro e una con specchio inox super mirror; rivestimento in acciaio
inox rigidizzato “tela di lino” verde, tetto in lamiera verniciata e cielino ribassato
con luce diffusa. Porte cabina: automatiche a 2 ante opposte in acciaio inox rigidizzato
“tela di lino” verde.
Corsa: 5,27 m
Fermate: n. 3
Velocità di salita e discesa: 0,50 m/s Velocità di livellamento: 0,12 m/s
Sicurezza: discesa di emergenza con riaperture porte in caso di black-out
Vano corsa: struttura con colonne in acciaio inox tubolare, superiormente chiuso
da crociera in acciaio inox, tamponamenti in vetro curvo stratificato e serigrafato.
Porte a 2 ante opposte in acciaio inox rigidizzato “tela di lino” verde.

Dall’alto: pianta del vano
ascensore; sezione dell’edificio.
A sinistra, prospettive verso
l’ascensore che attraversa il piano
soppalcato. Si notano la struttura
in acciaio e le
ampie superfici
vetrate che danno un tono
di leggerezza all’insieme.

La rampa della scala, che si avvolge alle spalle dell’ascensore, si presenta come guscio protettivo contro cui poggia il vano corsa, che collega tre livelli: terra, primo piano e soppalco.
I rivestimenti della struttura portante della cabina sono in acciaio inox “tela di lino” verde, i pavimenti in trachite zovonite lavorata lucida rigata e a bocciarda.

 

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