LA ALGODONERA – Molteplicità di usi

A vederla oggi dall’alto potrebbe essere considerata un’oasi a giardino entro il reticolo urbano della capitale argentina. Era un tempo “La Manifactura Algodonera Argentina”, imponente stabilimento tessile i cui muri occupano l’isolato tra i viali Cordoba e Alvarez Thomas e le vie Santos Dumont e Concepcion Arenal.

“ LE OASI SORTE SUI TETTI DELLA VECCHIA INDUSTRIA TESSILE ”

Eretto in linguaggio razionalista secondo il progetto di Jorge Bunge, l’edificio è caratterizzato dai due angoli contrapposti risolti con torrette dotate di convessità verticale mediana. La precedente funzione industriale richiese cinque livelli con alti soffitti. La ristrutturazione curata da Dujovne-Hirsch, mantenendo i muri dell’edificio, vi ha ricavato spazi per un supermercato, un parcheggio duplice e appartamenti ai piani superiori.

 

La scelta di collocare i parcheggi (due distinti, per gli avventori del supermercato e per i residenti, con accessi separati) al secondo livello è stata dettata dalla volontà di non toccare la struttura in cemento armato, come sarebbe stato invece necessario se si fossero compiuti scavi nel sottosuolo. Il supermercato ha il fronte verso il viale Cordoba, mentre l’area di carico e scarico dei camion è situata da banda opposta, sul viale Alvarez Thomas. Gli accessi agli appartamenti, sia veicolari che pedonali, avvengono dalle altre due vie: questo consente di evitare contatti con le parti commerciali.

“ APPARTAMENTI E SUPERMERCATO HANNO ACCESSI VEICOLARI
E PEDONALI SEPARATI ”

Le dimensioni dell’isolato hanno consentito sia di mantenere i muri esistenti, sia di ricavare nuovi spazi aperti per dotare il complesso di una pluralità di giardini. Gli appartamenti si aprono verso le strade vicine, come anche verso i giardini interni. Oltre alla piscina, a disposizione di tutti gli abitanti del complesso ci sono anche una palestra e un bar.

“ GIARDINI, PISCINA: SPAZI COMUNI APERTI E IN POSIZIONE ELEVATA ”

Le strutture portanti (colonne e travi in cemento armato) sono state conservate a vista non solo negli spazi comuni (quali le hall) ma anche nei singoli appartamenti: sono memorie dell’edificio storico e assumono valore quasi scultoreo. Qui, come nelle altre ristrutturazioni, Dujovne e Hirsch hanno rispettato la logica dell’edificio originale pur dando vita a un’architettura nuova.

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