L’incantesimo della geometria

Tratto da:
Case di Campagna N°87

L’incantesimo della geometria
tra segni minimalisti e giochi cromatici

 

 

un muro dipinto dona la giusta prospettiva a un giardino troppo lungo e nasconde alla vista gli spazi destinati alle funzioni di servizio

 

A prima vista questa villa, sobria eppure così affraziata nel suo volume nitido e compatto, sembra essersi fermata nel tempo, ai primi anni del novecento quando è stata costruita. Solo il giardino, con un pergolato che si riflette in una insolita vasca dà alla casa una connotazione attuale, riportandola alla realtà. Così, oltrepassata la soglia, si scopre un’abitazione dove dominano design e colori.

divani come sculture e un tappeto geometrico per un soggiorno dove domina il design

Edificata nei primi decenni del Novecento, questa villa a Canzo, è il risultato di una tendenza, tipica di quegli anni, all’espansione dell’archittetura turistico-residenziale nella zona intorno a Como. Recentemente, la grande casa dal volume compatto è stata restaurata con un particolare riguardo al giardino che poteva sembrare, date le dimensioni strette e lunghe, di difficile valorizzazione. Il punto focale dell’intervento è stato proprio aver evidenziato questa lunghezza con un pergolato metallico e con una vasca rettangolare. Una quinta blu delimita l’estremità di questo laghetto artificiale interrompendone la visuale e restituendo al giardino la sua giusta prospettiva. In realtà il muro, alto quanto basta per non nascondere il panorama delle valli, ha anche un’altra funzione: scherma la vista di un secondo pergolato utilizzato come ricovero per automobili.

La cucina, con, proprio sotto la finestra, un mobile realizzato su misura in cui sono incassati gli elettrodomestici. Qui sono mescolati materiali e colori: dal legno del tavolo e del pavimento al ferro cerato del mobile fino al plexiglas trasparente delle ante. In questa pagina la sala da pranzo: pochi elementi, un tavolo e due file di sedie, danno all’ambiente un’atmosfera che pare rarefatta. Solo il colore carico di una parete spezza la serietà della stanza portando una nota di vivacità.

Sulle facciate esterne è stato ripristinato l’intonaco originale e riportato a nuova vita un fregio a fascia occultato da tempo. All’interno, la struttura distributiva della casa è stata volutamente rispettata: al piano terra la zona giorno è composta da un ampio soggiorno, una sala da pranzo e una cucina, mentre al piano superiore si trova la zona notte. Ma se l’esterno mantiene quei caratteri di chiara leggerezza tipici del tardo Liberty, l’interno appare diverso, più articolato e vivace. Basta oltrepassare la soglia per accorgersi di essere entrati in una casa dove regnano la luce e il design: ambienti spaziosi diventano il palcoscenico ideale per poltrone-sculture, per tappeti geometrici e variopinti come quadri astratti. Ed è proprio il colore il denominatore comune a tutti gli ambienti, non solo nell’arredamento, ma anche alle pareti: in cucina e in sala da pranzo spiccano i toni brillanti dell’arancione e del rosso, che si “accendono” di sfumature grazie alle luci di lampade ad applique. L’arancione è infatti considerato il colore dell’energia, perfetto per la cucina proprio perché stimola l’appetito e aiuta la digestione. Il colore è una risorsa importante per dare personalità a uno spazio, ma, se troppo intenso, si corre il rischio di soffocare gli ambienti, di smorzarne la luminosità: per questo motivo si è scelto di lasciare completamente bianchi qualche parete e il contorno delle finestre.

una parete dalla tinta vivace dona risalto ad un ambiente dall’atmosfera evanescente per donare maggiore identità architettonico-strutturale alla scala é stato creato un piacevole contrasto materico tra il suo rivestimento e quello del pavimento che veste il resto della casa

Se al piano terreno il pavimento della zona giorno è tutto in parquet, a doghe di larice con finitura a cera, nel corridoio e al piano superiore ci si accorge della diversità delle pavimentazioni a seconda delle funzioni di ogni ambiente. Qualunque progetto architettonico, infatti, sia che si tratti di un restauro sia di una realizzazione ex novo, deve la sua buona riuscita alla scelta dei materiali, che sono gli elementi fondamentali per caratterizzare sia esteticamente sia funzionalmente lo spazio. Al piano terra e nelle camere da letto il legno del parquet è stato pensato per dare omogeneità alla casa e creare quel senso di accogliente calore che un arredamento dal design ardito avrebbe attenuato. Per i corridoi, invece, si è scelto il cemento bianco trattato con sabbia chiara rifinito a spolvero, mentre le scale sono rivestite in legno o con tessere di vetroceramica.

basta un semplice tappeto a passatoia per valorizzare uno spazio di passaggio un primo piano delle scale con i gradini rivestiti da piccole piastrelle in vetroceramicha che creano un effetto mosaico dietro un muro attrezzato che funge da paravento si trova la camera da letto matrimoniale

Sempre al piano superiore, nonostante la distribuzione dei locali sia rimasta per lo più invariata, le pareti divisorie delle camere da letto sono state sostituite da arredi fissi in forma di cabine armadio, contenitori funzionali o addirittura da un separè in muratura che nasconde allo sguardo due lavabi, creando un disimpegno per il bagno. L’effetto è che gli spazi si succedono uno dopo l’altro, comunicando grazie a porte che si aprono e si chiudono in nome della più assoluta versatilità distributiva.

gli spazi sono studiati per essere flessibili, gli ambienti si susseguono grazie a porte scorrevoli che scompaiono a comando

realizzazione: Marco Ortalli, architetto
servizio: Filippo Simonetti
foto: Studio F&D

 

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