L’arco nella dimensione abitativa

La presenza di un arco nella propria abitazione costituisce senza dubbio un elemento fortemente caratterizzante dal punto di vista architettonico e strutturale che in fase di ristrutturazione è bene valorizzare con coerenza.
Le prime limitazioni vengono dall’analisi del comportamento strutturale dell’edificio: prima di decidere come operare e quali materiali e tecniche utilizzare per il recupero è bene conoscerne la capacità portante residua, affidandosi a un tecnico competente che effettui la diagnosi di ogni elemento strutturale. Le crepe visibili su muri e soffitti, le macchie di umidità, lo scrostamento dell’intonaco costituiscono indizi preziosi per riscontrare eventuali cedimenti non solo su grossa scala come potrebbe essere il cedimento del terreno, ma anche su piccola scala come il cedimento per sfarinatura della malta di allettamento dei mattoni di un muro. Nel caso di test positivo comunque la tecnologia offre svariate metodologie di restauro che vanno dai piccoli interventi locali al ripristino totale dell’elemento.
La successiva fase relativa alla scelta materica delle finiture mette in luce due differenti approcci nei confronti della struttura in quanto forma e in quanto materiale costruttivo. Se da un lato è vero che i materiali e le tecniche di rivestimento oggi disponibili sul mercato consentono di svincolarsi totalmente dalla struttura, dall’altro è pur vero che molto spesso metterla a nudo può portare ad esiti stilistici di grande suggestione, unitamente a oneri di manutenzione davvero minimi.

Il finto arco in pietra
Particolare dell’arco divisorio tra due ambienti, rivestito in
pietra calcarea bianca abbinata al legno di castagno per
le travi del soffitto. Si è voluto ricreare un ambiente rustico nonostante la tecnologia costruttiva dell’arco non sia quella lapidea ma in cemento armato. Il taglio irregolare degli elementi e la mancanza di radicalità degli stessi lungo la curva suggerisce che si tratta di lastre di rivestimento in pietra applicate alla muratura.

Tipologie delle piattabande

I conci di una piattabanda sono disposti a raggiera come quelli di un arco ( con la stessa spinta orizzontale ) ma l ‘ intradosso e l ‘ estradosso della piattabanda sono piatti come quelli di un architrave. Il risultato estetico e stilistico risulta fortemente influenzato dal numero di teste di mattoni e dalla tipologia dispositiva.

Nelle foto: Piattabande alla romana semplice e nella versione coadiuvata superiormente da un arco di scarico.
Piattabande alla francese semplice e a tre teste di mattoni pieni con semi-incastro nelle spalle.

The shape of an arch in your own house is a strong defining element both on the architectural and structural side to be turned to account in case of restructuring. Before coming to a decision for what concerns materials and technologies, restructuring implies the acknowledge of the remaining loading capacity of each structural element of the building with the help of a specialized technical consultant. The cracks and splits on walls and ceilings, the dark mildew, the removing
of the plaster and whitewash are precious clues to discover settlements like a subsidence of the ground or the mortar between bricks reduced to flour: anyway, there are several technologies helpful to make a valid restoring operation
at any level.

Originalità di stile.
Forza creativa generatrice di nuovi equilibri.
Innovative style.
Creative power generating a brand new equilibrium.

La dinamica funzionale interna di questo appartamento sito nel centro di Milano è stata rivoluzionata dalla creazione di una palla centralizzante materializzata in una sorta di specularità verticale di archi irregolari che coinvolgono finanche il pavimento. (Realizzazione arch. Francesca Donati e arch. Duilio Forte).

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Si pensi all’effetto che potrebbe avere un arco in mattoni pieni a vista nel salone di un cascinale di campagna e all’effetto che lo stesso potrebbe avere in una sala stile liberty: non è detto che uno stile escluda l’altro ma il loro accostamento deve essere accompagnato da una risoluta e permeante coerenza di stile.

Even if nowadays covering materials and technologies allows shapes to be independent from the main load-bearing structure, sometimes stripping it naked could lead to striking stylistic results with very few burdens of maintenance.

A sinistra, decorazione murale probabilmente risalente al XIV secolo sopravvissuta agli interventi di sovrapposizione architettonica. L’affresco connota fortemente l’arco ribassato, passaggio ormai bloccato, al pari di un rivestimento lapideo.
Appartamento del centro storico di Brescia caratterizzato da un vivace eclettismo. L’arco che domina il vecchio
tecnigrafo è testimonianza dell’antico assetto delle aperture finestrate, oggi parte integrante dell’arredamento come elemento parietale. Il confine tra “vecchio” e “nuovo” appare ben delineato in un’armoniosa convivenza rispettosa del passato.
Può nascere la necessità di chiudere l’apertura di un arco perimetrale con un serramento che a seconda delle esigenze va ad assumere le più svariate caratteristiche. Può essere a tutt’altezza o avere un parapetto in muratura, può essere fisso oppure apribile ad anta, a scorrimento, a vasistas, basculante a seconda che sia una vetrata, una porta o una finestra. Nonostante questi semplici primari interrogativi, la scelta di un serramento non è cosa di poco conto dovendo contemplare molteplici aspetti e quindi caratteristiche funzionali differenti:
l’illuminazione, la visuale, la sicurezza meccanica (anti-intrusivo), il confort acustico e idrometrico, l’isolamento termico e non da tralasciare l’aspetto estetico. Seguono a ruota la scelta dei materiali dell’infisso (legno, acciaio, alluminio, PVC, etc.) e la scelta della tipologia di oscuramento (persiane, tapparelle, veneziane interne ai vetri, tende interne, vetri a dipoli elettrici, etc.).

Qualora un vecchio arco venga sovraccaricato o non sia stato dimensionato adeguatamente in fase di costruzione può originare una spinta verso l ‘ esterno della muratura sulla quale si innesta , con un effetto di “ spanciamento ” molto pericoloso perché prossimo al collasso . In una situazione di questo tipo l ‘ intervento più efficace , oltre ovviamente al ripristino della muratura , è l ‘ inserimento di una catena in corrispondenza della corda dell ‘ arco per annullare l ‘ effetto orizzontale delle forze che si scaricano lungo esso ;

una catena non è altro che un tirante in acciaio vincolato alla muratura tramite appositi ganci e posto in trazione orizzontalmente tramite un tenditore centrale regolabile (avvitandolo) in intensità a seconda delle forze sollecitanti l ‘ arco. Questa tecnica era già nota in passato ma spesso non venivano effettuate corrette diagnosi dei cedimenti strutturali , pertanto non è raro trovare teli catene in posizioni non ottimali addirittura all ‘ estradosso dell ‘ arco ; tuttavia la lavorazione del ferro dei capichiave e degli occhielli di amarraggio danno precise informazioni circa la data di messa in opera e quindi del restauro .

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