L’antico fascino del maso

Un’arcaica legge ereditaria ne permette la sopravvivenza.

Località: Ortisei
Art Direction: Rita Ghisalberti
Testo: Walter Pagliero
Foto: Fabrizio Gini

Ortisei è il centro più importante della Val Gardena e grazie all’innato senso della misura e al lodevole rispetto della natura dei suoi abitanti non si differenzia troppo dagli altri paesi della vallata. L’architettura alpina che qui domina è un’architettura spontanea fedele ai materiali e alle tipologie tradizionali. È nata per rispondere alla sfida di luoghi difficili e alle necessità psicologiche e sociali di gente di montagna particolarmente chiusa in sé stessa e nella famiglia. Il maso è questo: il nido primordiale di un nucleo familiare che vive con spirito religioso ad alta quota. Lo si vede anche nella sua disposizione: si entra e c’è subito la stube, il luogo dove si vive in famiglia e si ricevono i vicini, con al centro una grande stufa in muratura su cui si addormentano i bambini.

La casa nella casa: un piccolo museo della civiltà contadina dentro l’abitazione

Di solito sono le persone che vengono dalla città a fare incetta di antichità locali:
strumenti di lavoro e oggetti per la casa di epoche passate.
Questa nostalgia non è propria dei nativi, che tali oggetti hanno visto fin dalla nascita, ma Ortisei non è il resto del mondo e alle comodità della società moderna affianca una grande forza interna: la coscienza di essere parte e custodi di un antica tradizione. Con la forza del lavoro gli abitanti si sono fatti avanti nel turismo come nell’artigianato, ma l’amore per la propria terra, per le proprie radici e la vita in un mondo ancora scandito dalla natura si traduce nel desiderio di salvaguardare il proprio passato. Un filo rosso unico che lega la storia dall’arte della scultura del legno tramandata da padre a figlio al forte senso della famiglia e dell’ospitalità. Ecco da cosa nasce l’idea di creare un piccolo museo della cultura materiale, nella propria casa.

Il gioco del fuoco di legna in una casa foderata di legno

Accanto o di fronte alla cucina si trova la stube (in ladino stua) che è una cellula ben isola termicamente perché foderata di legno su pareti, soffitto e pavimento.Arredamento canonico di una stube è la tipica grande stufa in muratura con copertura a botte che si ripete immutabile dal Medio Evo ad oggi. Intorno ad essa vi è una struttura in legno che sorregge un piano fatto di doghe su cui, con l’aiuto di qualcosa di morbido, si può dormire. La stufa, com’era logico nelle situazioni aristocratiche in cui nacque, si amministra dal corridoio, in modo da non disturbare o sporcare quella stanza che è il tempio dei rapporti familiari. Qui ci si ritrovava per dire le orazioni, a consumare i pasti, qui si ricevevono i vicini, si giocava a carte o si faceva musica.Tutto questo prima che arrivasse la televisione.

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