Nell’alta Val di Susa un recupero attenti ai valori dell’epoca Progetto: Pierpaolo Court, architetto L’ origine di questa baita è settecentesca, un tempo adibita a posto di sosta e di pernottamento, in cui trovavano rifugio i Valdesi in fuga dalla Francia; la sua esposizione a sud ne aveva fatto sede di una meridiana, che le diede il nome. L’intervento ai giorni nostri dell’architetto ne ha recuperato il più possibile l’impianto originario, come le vecchie travi e capriate, tornate al loro splendore originario: unica concessione alle necessità abitative d’oggi l’apertura di una grande finestra e del terrazzino affacciato sulla valle; al centro del grande soggiorno mansardato troviamo un bel camino dalla struttura in pietra rustica, mentre troneggia nell’ingresso una stufa di ceramica di Castellamonte dall’insolito color giallo arancio vivo. LA CAPPA È l’elemento più importante per la buona funzionalità del camino, in quanto da essa dipende la corretta evacuazione dei fumi e quindi una bella fiamma: è fondamentale che la cappa copra tutta l’area del focolare e vi si sporga con la mensola superiore, in modo che i fumi non sfuggano, e che presenti una dolce inclinazione che favorisca la salita verso la canna. IL PIANO FUOCO Deve resistere alle alte temperature sviluppate dalla fiamma ma nel contempo prolungarsi verso l’ambiente con la mensola inferiore, che funge da tramite visivo (e anche da riparo dalla caduta delle ceneri): in questo caso è stata scelta un’antica macina da mulino, di pietra a fortissimo spessore e di eccezionale durezza, che si protende per una metà nel soggiorno. È molto pericoloso collocare oggetti nelle vicinanze del fuoco vivo, come il pupazzo di questa foto, perché possono prendere fuoco. 1. La camera da letto dalla grande parete di pietra a vista ha un arredo molto semplice: un letto moderno rivestito da un vivace copriletto e una toeletta del primo Novecento con sedie d’epoca.
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