Itinerario narrativo ed energetico dell’Arno

Il recente bando1 della Provincia di Firenze, relativo alla ristrutturazione, in regime di Project Financing, delle traverse storiche presenti lungo il corso del fiume Arno, e la contestuale realizzazione di impianti minihydro per la produzione di energia elettrica, hanno costituito una importante occasione di sperimentazione per il concetto di Infrastruttura Energetica, intesa come infrastruttura appartenente alle reti della sostenibilità.
La Provincia intendeva procedere alla ristrutturazione e alla rimessa in funzione delle opere di sbarramento del fiume Arno, in parte vecchie di secoli e oggi in pessimo stato di conservazione, realizzate prevalentemente a scopo di produzione di forza motrice per mulini e opifici, per il loro importante ruolo di regimazione delle acque, ormai irrinunciabile2.
La spesa necessaria per il ripristino di tali strutture risultava tuttavia difficilmente sostenibile per le finanze pubbliche, motivo per il quale la Provincia ha consentito l’utilizzo di 13 delle 20 briglie attualmente presenti sull’asta dell’Arno per ricavare energia elettrica.
Il bando costituisce una esperienza unica in Italia, di grande interesse sotto molti profili, da quello istituzionale-amministrativo a quello tecnico-culturale. Si tratta dell’applicazione di un istituto normalmente utilizzato per operazioni urbane, quali la costruzione di parcheggi, ad un contesto atipico e per opere ancora poco note dalla cultura urbanistica in Italia: gli impianti minihydro.
La procedura d’appalto (in corso) si svolge secondo le seguenti fasi:
 fase 1: Selezione del Promotore tra le proposte candidate,
 fase 2: Gara d’appalto indetta dalla Provincia di Firenze (con il progetto del Promotore selezionato in fase 1),
 fase 3 (eventuale): Trattativa tra il Promotore (progetto che la Provincia di Firenze sceglierà tra quelli presentati dalle imprese partecipanti alla fase 1) e le due, eventuali, imprese che risulteranno rispettivamente prima e seconda nella gara d’appalto di cui alla fase 2.
Allo stato attuale è stata espletata la fase 1, con la selezione della proposta tecnico-economica riguardante le opere di restauro delle traverse, la realizzazione dei 13 impianti minihydro e l’inserimento paesaggistico delle opere idrauliche. L’intervento sarà attuato tramite contratto di concessione di costruzione e gestione (art. 143 Dlgs. 163/2006). La controprestazione a favore del concessionario, selezionato nella fase 3, consisterà unicamente nel diritto di gestire funzionalmente e di sfruttare economicamente i lavori realizzati ai fini della produzione idroelettrica, a mezzo di concessione di derivazione di acqua pubblica.
La migliore proposta tecnico-economica, proviene da una ATI formata da due società3 e da un team multidisciplinare di consulenti e progettisti4 che copre un ampio ventaglio di aree disciplinari, corrispondenti alle molteplici dimensioni messe in gioco dalla complessità
del tema: ingegneria idraulica, idro-geologia, botanica, architettura, urbanistica, paesaggio, archeologia, acustica, topografia.
Il progetto – che si può considerare dunque come il progetto di una delle potenziali principali infrastrutture della rete della sostenibilità di cui la città metropolitana di Firenze dovrà dotarsi per avviare una progressiva riconversione in chiave sostenibile – è costituito principalmente dagli interventi di ristrutturazione-restauro delle traverse e da quelli di realizzazione degli impianti idroelettrici, di potenza variabile tra i 400 ed i 1000 KW, del tipo ad acqua fluente e a bassa caduta, realizzati in adiacenza al corpo della traversa ed interrati, ad eccezione delle aperture necessarie all’aerazione, con una produzione annua stimata in circa 65 GWh. Ma questi interventi sono accompagnati da importanti interventi di compensazione, in misura del 10 % del costo delle opere idrauliche, e volti soprattutto all’inserimento delle opere dell’ingegneria energetica nell’ambiente e nel paesaggio, realizzando infrastrutture landscape sensitive ed al tempo stesso capaci di configurare un territorio contemporaneo ricco di qualità e di identità.Il progetto di infrastruttura ambientale ed energetica integra diversi profili dell’Arno: ‘l’Arno come corridoio ecologico’ (profilo naturalistico); l’Arno come forza motrice (profilo produttivo); l’Arno come luogo del tempo libero (profilo fruitivo); l’Arno come galleria museale a cielo aperto di beni storico-culturali (profilo culturale).
La filosofia generale adottata nel progetto, consistente nel ricercare la massima relazione tra opere idrauliche e opere di valorizzazione paesaggistica, ha portato a concepire un complesso di interventi fortemente integrati che danno luogo all’ipotesi di ‘Itinerario Energetico e Narrativo dell’Arno’. Il progetto, che si propone come iniziativa privata coerente ed a supporto delle numerose iniziative tendenti a realizzare aree verdi e parchi fluviali sulle aree golenali del fiume nel lungo tratto interessato, si riassume nella previsione di un ‘parco fatto di parchi’ contenente gli impianti per la produzione di energia pulita dalle acque del fiume. Un parco cioè composto da più parchi tematici, autonomi fra loro, ma ricongiungibili da tratti di percorso ciclabile da realizzare a cura della Provincia, anche in una fase successiva a quella di realizzazione delle opere private. Gli interventi di miglioramento, a carico del proponente privato, sono considerabili quindi come ‘tasselli’ di un puzzle tendente a formare, secondo una logica incrementale, le premesse del Parco Fluviale dell’Arno, che la Provincia potrà completare aggiungendo quelli mancanti. Le opere di compensazione si riassumono in opere di miglioramento ambientale e paesaggistico, mirato principalmente alla conservazione naturalistica ed al potenziamento vegetazionale del fiume; creazione di percorsi multifunzionali con il compito di valorizzare gli ambiti prospicienti l’alveo fluviale; aree di sosta, localizzate lungo i percorsi di connessione con i centri abitati, finalizzati alla connessione del lungofiume agli abitati; restauro e valorizzazione di alcuni manufatti, testimonianze di archeologia pre-industriale e idraulica, come gli antichi mulini ad acqua.
La grande estensione del tratto di fiume interessato dalle opere (circa 50 Km) implica una estrema diversificazione dei paesaggi interessati dall’inserimento delle opere: dai paesaggi urbani storici delle mura urbane ai paesaggi dell’archeologia pre-industriale delle Gualchiere di Remole o ai paesaggi delle campagne e dei borghi collinari dell’agro fiorentino. Il progetto applica quindi l’approccio context sensitive, diversificando le scelte e le soluzioni a seconda del grado di urbanizzazione, delle presenze storiche e del grado di naturalità del fiume stesso, concretizzandosi come un corridoio verde con funzioni di conservazione ecologica ed al tempo stesso di mobilità sostenibile, per la fruizione di beni storico-culturali e di archeologia pre-industriale, per la pratica di attività sportive e, soprattutto, per la produzione di energia da fonte rinnovabile, una power greenway che restituisce all’Arno la sua antica funzione di forza motrice, riavvicinandolo al contempo al territorio ed ai suoi abitanti.

Note:
1. L’Amministrazione Provinciale di Firenze, con delibera del Consiglio Provinciale n. 197
del 21.12.2007, ha approvato il programma triennale delle opere pubbliche 008/2010,
ai sensi del D. Lgs. 12.04.2006 n.163 che prevede anche l’intervento di cui all’avviso
indicativo di finanza di progetto (artt. 152 e seguenti del D. Lgs. n.163/2006) approvato
con atto dirigenziale n. 280 del 23.01.2008, da realizzarsi con risorse totalmente a
carico di capitali privati e suscettibile di gestione economicaai sensi degli artt. 153 e
seguenti del D. Lgs. n. 163/2006 e successive modificazioni ed integrazioni (CIG:
011913594D). ‘Proposta di finanza di progetto per la straordinaria ma
nutenzione, ristrutturazione,
rifunzionalizzazione di n. 13 briglie/traverse presenti sul corso del fiume Arno nel territorio della Provincia di Firenze e realizzazione di relativi impianti per la produzione idroelettrica’.
2. Oggi le briglie costituiscono un sistema in grado di diminuire la pendenza e la capacità
erosiva del corso d’acqua.
3. PAC S.p.A. e Iniziative Bresciane S.p.A.
4. Il team di progettazione multidisciplinare è coordinato dall’ing. Edoardo Citter. Le opere di restauro architettonico e quelle di compensazione e di miglioramento ambientale e paesaggistico sono state progettate dall’arch. Massimo Angrilli (progettista incaricato), e dagli archh. Rocco Corrado e Cesare Corfone.

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