Interiors

Servizio di: Daniela Canoro

Sono mille i dettagli che contribuiscono a rendere unica la nostra casa. Avvolti da profumi, luci e colori siamo immersi in uno spazio che ha come unità di misura il nostro corpo e la nostra mente nella loro continua evoluzione. Un soffitto mansardato tutto a vetrata, dove lo spazio sembra attraversare il cielo e non avere più confini. E’ questa

l’immagine di copertina del libro “Space, reshaping your home for the way you want to live”, scritto da Fay Sweet, che suggerisce diverse prospettive per riuscire a migliorare il proprio habitat domestico. Sfogliando queste pagine ci vengono in mente le parole del celebre alchimista del video, Zbigniew Rybczynski: “lo spazio è l’habitat della nostra specie, però esso non si limita a quello che percepiamo: ci sono tante altre dimensioni”. I confini della nostra abitazione non sono quelli semplicemente delimitati dalle sue pareti: possiamo dare forma ai nostri sogni “reinventando uno spazio nuovo da vivere”. La casa, infatti, non è come un abito, vissuto come un capriccio del momento, non è una moda:

Nelle foto: Una porta bianca scorrevole rende più intima la sala da pranzo. Un dettaglio particolare: il mobile portaposate a cassettiera che diventa un piccolo bancone. Il pavimento è in legno di quercia.
La cabina armadio ricavata nel sottotetto permette di recuperare molto spazio. I due comodini accanto al letto sono in legno e di forma conica, sopra, le due lampade di diversa grandezza sembrano bolle di sapone. La balaustra in vetro lascia filtrare la luce fino al piano inferiore, il corrimano termina con un filo sottile di acciaio satinato. L’ampio atrio di questo soggiorno a doppia altezza, dalla forma a L è stato dedicato alla passione del padrone di casa, la pittura.

Nelle foto: La parte più originale della cucina è il controsoffitto con pannelli di legno, nelle diverse tonalità ed essenze, al quale il disegno irregolare regala un aspetto ancora più naturale. Questo contrasto cromatico di chiaro-scuro si abbina bene con la venatura sfumata del pavimento. Anche la cappa è in legno, e la radice posta sopra di essa ha una funzione estetica. Il bancone in ardesia si caratterizza per il ripiano sopraelevato a L che divide la zona cucina dal piano di lavoro realizzato con blocchetti irregolari di pietra. Questa scala, in legno e acciaio, si amalgama perfettamente con lo stile minimalista della casa: sembra sospesa nello spazio sorretta da sottili cavi d’acciaio. In questa nicchia nel muro è stata inserita la cucina. Le doghe orizzontali del pavimento creano un’illusione ottica che allarga gli spazi regalando alla cucina una sensazione di leggerezza. I mobili e gli accessori sono stati costruiti su misura sul lato della parete trasversale. Una soluzione originale: accostare il tavolo dalla forma geometrica e spigolosa (con il ripiano rosso), alle sedute in metallo dalle forme rotonde, simili a sgabelli “dinamici”. Un design estremamente rigororoso e giovane, dove dominano il bianco e in generale i colori chiari.

Nelle foto: Una costruzione nel cortile della casa contiene uno studio e una zona pranzo. Un dettaglio: l’apertura della vetrata basculante, che si trasforma in una pensilina protettiva. Particolari: la protezione della scala, un telo teso retto da tiranti e il laterizio a vista. Tettoia di piccole lastre trasparenti. All’interno si intravede la poltrona modello Wassily, in tubo d’acciao di Marcel Breuer.  Originale la quinta quadrata che divide l’atrio dal soggiorno e la chaîse longue bianca, che ne diventa protagonista, poggiando a terra le sue forme sinuose.

“è il posto che ci spetta, il luogo del possibile e dei sogni, di ciò che è ordinariamente straordinario”, è la struttura portante di ogni gesto. Quello che sicuramente, è alla base di un rapporto corretto con la casa (come evidenzia il libro), è la distribuzione e il dimensionamento dei suoi ambienti.
La suddivisione fondamentale fra la zona giorno e la zona notte può sembrare banale, in realtà tra queste due aree si possono individuare diverse funzioni. La zona giorno, ad
esempio, oltre a svolgere attività di studio, lettura, conversazione e relax, può trasformarsi in scena di convivio, come spazio “semi-public”, per accogliere gli amici e gli ospiti. Seguendo la suddivisione del testo in quattro capitoli ritroviamo in ”Living spaces” (il primo capitolo), la descrizione della casa moderna, secondo il cambiamento dei propri bisogni fino alla casa contemporanea; in “Shaping space”, spazi aperti, attici e scale vetrate ci colpiscono; in “Space studies”
soluzioni per aggiungere spazio, ma non solo; infine “Doing it yourself” per pensare come un vero architetto. L’autrice
esplora a 360 gradi e nelle diverse forme, a volte fino ai limiti del surreale, le relazioni fra gli spazi e il loro concatenamento; non ci sono regole inviolabili nel decidere come vivere gli spazi della propria casa. Dimore minimal-chic, con piccole finestre che filtrano la luce, soffitti con le travi a vista, locali che valorizzano le diverse strutture architettoniche come le volte a sesto acuto o gli open space. Tutto questo per sentirsi più liberi all’interno di pareti che scandiscono un loro ritmo naturale. Così diceva il grande filosofo Martin Heidegger a proposito dello spazio: “La relazione tra uomo e spazio fa pensare che l’uomo stia da una parte e lo spazio dall’altra. Invece lo spazio non è qualcosa che sia di fronte all’uomo. Non ci sono gli uomini e inoltre lo spazio”. L’uomo è dunque tutt’uno con esso, con il
compito di renderlo unico e confortevole.

Tutte le immagini di questo servizio sono tratte dal volume: “Space, reshaping your home for the way you want to live”, di Fay Sweet, editore Conran Octopus, London.

Condividi

Utilizziamo i cookie per offrirti la migliore esperienza sul nostro sito web.
Puoi scoprire di più su quali cookie stiamo utilizzando o come disattivarli nella pagine(cookie)(technical cookies) (statistics cookies)(profiling cookies)