Il tempio di Don Bosco

Il ligneo rivestimento interno del tempio sorto sul luogo in cui nacque don Bosco trasforma radicalmente l’aula celebrativa. I cromatismi caldi, la diffusione indiretta della luce, l’altissima qualità acustica caratterizzano un ambiente totalmente nuovo, che pone un tassello in più nella imponente aggregazione di edifici che segna il luogo più caro ai Salesiani.

L’imponente edificio del tempio è stato costruito tra il 1961 e il 1984 sul luogo dove sorgeva la cascina nella quale nacque Giovanni Bosco: personaggio ancora tanto vicino a tutti noi che, per quanto sia santo, viene comunemente chiamato semplicemente “don”. Per questo forse lo spirito del luogo va ricercato, prima ancora che nel grande tempio, nella casupola acquistata dal padre di don Bosco poco prima di morire, nel 1817, quando Giovanni aveva appena due anni. In realtà era allora una una semplice tettoia che la madre, Margherita fece riadattare ad abitazione: qui il piccolo Giovanni passò i primi anni della sua vita insieme con i fratelli. Modesta abitazione in posizione defilata, sul pendio del colle, stanze minuscole che dicono della asprezza della vita del contadino nell’epoca preindustriale, e allo stesso tempo della dolcezza della fede e della dedizione con cui Giovanni venne educato dalla madre.
La vocazione
La vita di don Bosco è intessuta della sua serena quanto ferrea volontà di studiare, pur tra mille difficoltà, fino a diventare prete, per poi dedicarsi all’educazione dei ragazzi di strada: vocazione che diventerà poi la missione dell’Ordine dei Salesiani, fondato da don Bosco. Oltre che centro di riferimento per tutti coloro che guardano a don Bosco come a un esempio di vita, il colle che da lui prende il nome è una testimonianza attiva della vita del santo.
Edifici che sono memoriali
Oltre alla casupola dove visse i suo primi anni, oggi trasformata in un museo, sul pendio del colle sorge la casa del fratello di Giovanni, Giuseppe, dove don Bosco venne spesso ospitato: oggi la casa è stata trasformata nel “Museo della vita contadina dell’Ottocento”: vi sono esposti oltre 500 oggetti usati in quell’epoca nei lavori agricoli e domestici.
Proprio di fronte alla casa di don Bosco sorge il santuario di Maria Ausiliatrice, edificato a partire dal 24 maggio 1915, festa di Maria Ausiliatrice, per iniziativa dei cooperatori salesiani che volevano così onorare don Bosco nel primo centenario dalla nascita. Il santuario, di stile gotico piemontese, venne progettato dall’architetto salesiano Valotti. Nel 1940, accanto alla cascina Biglione, in cui Giovanni nacque e visse fino al trasferimento nella vicina casupola acquistata dal padre, sorse l’Istituto Bernardi Semeria, per ospitare i ragazzi che studiano nel Centro di formazione alle arti grafiche. È alle spalle di questo edificio che è stata costruita la grande basilica che consta di due parti: tempio inferiore e tempio superiore. L’intervento che qui presentiamo è stato realizzato all’interno del tempio superiore.
La vita di Don Bosco
Se tale intervento ha mutato totalmente l’architettura interna del tempio, l’apparato iconografico predisposto da Mario Bogani consente di mantenere, pur nell’atmosfera dal disegno vagamente “high tech”, un diretto collegamento con l’atmosfera dell’epoca in cui visse e operò don Bosco.
Le pitture narrano gli episodi salienti della vita del santo: a partire dalla grande tela che rievoca il sogno dei nove anni, quando Giovanni si vide in mezzo a un gruppo di ragazza violenti e litigiosi e Gesù lo chiamò: “Non con le percosse, ma con la mansuetudine e la carità dovrai farti amici questi ragazzi…” E poi la Madonna lo prese per mano: “Ecco il campo in cui dovrai lavorare. Renditi umile, forte e robusto…”. I ragazzi litigiosi apparvero trasformati in animali e la Madonna aggiunse: “Ciò che adesso vedrai succedere a questi animali, tu lo dovrai fare per i miei figli” e le bestie diventarono mansueti agnelli. Sogno premonitore di quella che sarebbe diventata la grande opera educativa di don Bosco, portata avanti dalla Famiglia Salesiana attiva oggi in oltre 100 paesi del mondo.
Alba Antonucci

Il retro della casa di don Bosco,
oggi trasformata in museo
Edicola di don Bosco che segnò
la sua missione
La facciata della casa di
don Bosco

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