Il sapore dell’Alpe: la fontina.

Nei circa 200 alpeggi che si trovano tra i 1800 e i 2300 metri, gli animali sono alimentati sfruttando i pascoli ricchissimi di essenze foraggere profumate che donano al latte un sapore unico ed un elevato un alto contenuto energetico,
infatti, la Fontina è ricca di fosforo, calcio e vitamine. Il latte è lavorato direttamente negli alpeggi, al massimo
due ore dopo la mungitura, secondo una millenaria tradizione. Dal Consorzio Produttori di Fontina scopriamo che qui, la vita scorre lenta, cadenzata dai ritmi sollecitati dagli animali.

Nelle foto: Le ricette e le foto degli alpeggi sono gentilmente fornite dal Consorzio Produttori di Fontina.
(www.consorzio-produttorifontina.it)

“Alla sveglia, alle 3, segue la mungitura che normalmente termina verso le 7. Mentre gli animali vengono guidati al
pascolo il casaro inizia a lavorare il latte che verrà trasformato in Fontina ed, secondo la procedura utilizzata,
in altri prodotti secondari come il burro, ricotta o primo sale. Verso mezzogiorno gli animali rientrano nei ricoveri
dove riposano fino alle 16 quando inizierà la mungitura del pomeriggio.

Nelle foto: Le ricette e le foto degli alpeggi sono gentilmente fornite dal Consorzio Produttori di Fontina.
(www.consorzio-produttorifontina.it)
L’incisione di E. Whym mostra l’interno di uno chalet, con il pentolone sul fuoco le donne che preparano il burro. (Foto
da: Alpi e Prealpi nell’iconografia dell’800, Priuli & Verlucca Editori)

La mungitura della sera si protrae normalmente fino alle 19 in seguito alle quali la mandria viene condotta nuovamente al pascolo e il casaro si dedicherà alla lavorazione del latte. Il pascolo della sera generalmente viene effettuato più vicino alla stalla rispetto al mattino poiché il tempo a disposizione è minore. Verso le 21 gli animali sono di nuovo in stalla e gli addetti ai lavori finalmente concludono la giornata lavorativa”.

Un antico fienile, abbandonato da anni, è stato restaurato con particolare attenzione ai motivi
architettonici e decorativi tipici degli chalet alpini. Il soggiorno è progettato per essere il cuore della casa il cui centro focale è il camino con la trave in castagno
e il piano del fuoco in beola. Intorno si alternano pareti in pietra a vista e boisserie in castagno.
Progetto: Architetto Isabella
Invernizzi. Foto: A. Lecce.

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