Il progetto Jesolo Lido Village

Richard Meier – Un piccolo mare privato sotto casa

«A me piacerebbe vivere in un posto simile, dove si può scendere dal proprio appartamento direttamente alla piscina ». Richard Meier contempla i disegni del suo progetto per lo Jesolo Lido Village, un complesso residenziale turistico
che ha disegnato per la cittadina adriatica. E’ inconsueto, almeno in Italia, che un grande architetto straniero sia
chiamato per progettare un complesso di carattere residenziale. Richard Meier è uno dei personaggi più in vista nello
"star system" dell’architettura mondiale.

Autore del prestigioso Getty Center di Los Angeles e di una serie di altri musei a Barcellona, Francoforte, Atlanta, in Italia ha da poco concluso la costruzione della chiesa simbolo del Giubileo del 2000 ed è attualmente impegnato nel progetto del nuovo edificio protettivo per l’Ara Pacis di Roma.
«Sono molto onorato di questa committenza di Jesolo – ha spiegato Meier – vi lavoro con lo stesso impegno che ho messo per progettare i grandi edifici pubblici metropolitani. La cosa importante è la qualità dell’opera. Nel caso di questo intervento, ho ritenuto di particolare importanza il suo inserimento nel contesto ambientale. La costa adriatica, da Venezia a Jesolo, è un seguito di bellezze paesaggistiche e di stratificazioni architettoniche di qualità».
La trasparenza dei volumi e il loro allinearsi ai lati della lunga piscina sono la caratteristica eminente di questo insediamento. Una serie di volumi sono disposti, paralleli tra loro, ai lati di uno spazio longitudinale. Tra un edificio e l’altro si aprono piccoli giardini alberati.

Sui fronti verso il corridoio centrale gli edifici, di tre piani fuori terra, sono raccordati, ai diversi livelli, da passerelle continue, schermate da sheds: sono elementi che costituiscono una specie di lunga facciata semitrasparente. Che garantisce l’intimità ma allo stesso tempo facilita il colloquio con gli altri abitanti del luogo. «Si tratta di un complesso che favorisce l’incontro comunitario» sottolinea Meier. «E credo che tutti quelli che sceglieranno di vivere qui potranno condividere la stessa filosofia dell’abitare». Una filosofia che evidentemente fa della piscina l’elemento centrale. Essa corre lungo lo sviluppo del complesso: è l’asse di riferimento di tutto lo spazio costruito. La pavimentazione che la attornia si presenta in assi di legno, che costituiscono una delle caratteristiche più adatte al relax e al godimento del sole. Superficie dell’acqua e pavimentazione si trovano su un piano di continuità. Vi sono due vasche: quella lunga ha uno sviluppo di 50 metri. Una panca, bianca come tutti gli edifici del complesso, consente di osservarla in prospettiva, o di rivolgersi verso la piscina più piccola, posta sulla ideale continuazione della prima. Lungo i bordi, vicino alle "facciate" che nascondono e allo stesso tempo rivelano gli edifici abitativi vicini, si allineano le sdraio. La piscina non è lontana dal mare, ma costituisce un ambiente protetto, tranquillo, controllato, amichevole. Un piccolo mare privato, proprio sotto casa.

Leonardo Servadio

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