Il piacere del tatto


Tradizione manifatturiera e ricerca tecnologica trovano il giusto connubio in arredi per esterni dal
raffinato design

Servizio e testi: Olga Piccolo

La priorità dei valori tattili su quelli visivi e l’importanza del tatto come senso adeguato a veicolare esperienze
estetiche sono state una rivoluzionaria scoperta di Bernard Berenson.

Nella sedia Rio il metallo è nobilitato da una percezione tattile. Grazie infatti ad un esclusivo trattamento di plastificazione a caldo del metallo, brevettato da Emu alla fine degli anni Cinquanta e che lo rende particolarmente
resistente agli agenti atmosferici, un materiale di per sé freddo acquista una calda leggerezza.

Immateriale percezione
La lavorazione è stata sviluppata in seguito all’esperienza acquisita nel trattamento del ferro: Emu inizialmente produceva apparati di trasmissione ad uso militare (la sigla sta infatti per Elettro Meccanica Umbra) che dovevano essere adatti a situazioni estreme, quali la guerra e la trincea.
I valori di solidità e resistenza del metallo sono quindi preservati ma, al tempo stesso, trascesi nell’esperienza visiva,
sia grazie al trattamento della superficie sia per il tipo di design scelto.
La luce infatti attraversa la sedia rendendola filiforme, quasi immateriale.
Questo spiega come mai Rio – commercializzata dal 1966 – sia diventata uno dei più grandi successi di Emu, arrivando
a vendere 8 milioni di pezzi.
Da quel momento in poi l’azienda, con sede a Marsciano (Perugia), ha scoperto nell’arredo da esterno l’ambito dove
poter riconvertire la propria produzione e sviluppare la tecnologia e il patrimonio culturale di conoscenze acquisite
nella lavorazione del metallo.
Un innovativo modo di pensare al giardino, considerato non come un’entità separata ma come un ambiente in più
della casa, e come tale da valorizzare, è stato l’altro concetto guida.
La filosofia progettuale è rimasta da allora invariata sino ad oggi.
I criteri della solidità e resistenza, ottenuti grazie a sempre più avanzate ricerche tecnologiche compiute sulla
lavorazione dei materiali, sono stati nel tempo salvaguardati e hanno permesso di progettare arredi la cui qualità
si conserva intatta anche nelle più rigide condizioni climatiche, così il concetto della bellezza visiva della piscina e dei
suoi complementi è mantenuto anche quando il tempo è avverso.

Bernard Berenson (1865-1959)
è stato uno storico dell’arte statunitense.
Innamoratosi dell’Italia, durante i primi anni del 1900 comprò una villa sulle colline fiorentine: la Villa “I Tatti” che è tutt’oggi sede della sua collezione di opere d’arte, fotografie e libri.
Berenson ha rivoluzionato i tradizionali metodi critici basandoli sul riconoscimento dei "valori tattili" nell’opera d’arte.

Tradizione rivisitata
L’evoluzione tecnologica ha reso inoltre possibile la rivisitazione di alcuni valori della tradizione manifatturiera,
come la qualità della paglia o del vimini intrecciati, il cui effetto visivo è stato riprodotto in nuovi e più resistenti materiali. La scelta di particolari forme e colori, raggiunta grazie alla tradizione dell’italian style e, negli ultimi anni, con la collaborazione con alcuni dei più affermati designer di fama internazionale, ha inoltre permesso di preservare il criterio dell’importanza della percezione visiva nel nobilitare l’arredo da esterno, tanto che spesso i mobili progettati da Emu si prestano ad essere inseriti indifferentemente sia in casa sia in giardino e sono stati scelti da alcune
strutture ricettive di rilievo.

Sedia e tavolino della serie Retrouvé della designer Patricia Urquiola.
L’ispirazione è nata dalle poltrone in tondino di ferro degli anni Cinquanta.
La serie è anche un’ornamentale rivisitazione della antica tecnica del rattan.

Tavolo Continuum, con angoli arrotondati e piano
in vetro, e poltrone Delta, dalle forme dinamiche.
Divani e tavolini serie Luxor. Linee squadrate, con
la particolarità formale del cuscino che sprofonda
nello schienale, caratterizzano il divano.

 

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