Il percorso storico sui matronei Un percorso espositivo di assoluta originalità, in parte entro la basilica, consente di ammirare da vicino i famosi mosaici parietali di San Marco e una serie di opere che ne hanno segnato la storia nei secoli. A conclusione della visita, sono collocati i cavalli che sino al 1982 campeggiavano all’esterno della cattedrale veneta. E’ stato presentato l’8 ottobre 2003 il nuovo allestimento del Museo di San Marco. Questo è stato possibile grazie all’ampliamento che ha permesso di stabilire una continuità di percorso tra l’area storica al di sopra del nartece della Basilica e gli spazi museali della Sala dei Banchetti. L’ampliamento della sede consente l’esposizione di un più vasto materiale in tre sezioni principali:i mosaici, i tessili, la quadriga e l’antico. Il nuovo intervento è stato portato a termine col contributo della Regione Veneto, il cui presidente, Giancarlo Galan, ha posto in rilievo come tale lavoro abbia permesso di «scoprire spazi espositivi sconosciuti ai più». Il presidente Galan ha sottolineato che «i mosaici, con i marmi della basilica arrivati a Venezia ottocento anni fa da Costantinopoli, rappresentano una delle cose più belle che la città possa vantare. I preziosi lapidei della basilica sono espressione di uno straordinario incontro. Da un lato l’abile manualità degli artigiani veneziani, dall’altro la bellezza e il valore dei luoghi… La basilica di San Marco in Venezia diventa un monumento simbolo per la Regione e per la storia veneta del marmo». Ricollegandosi a questo significato centrale per la storia della città, Galan ha anche annunciato la volontà di far nascere una scuola veneta di alta specializzazione nel restauro del marmo. Il percorso espositivo, come spiega il Proto di San Marco, Arch. Ettore Vio, si apre con le sale destinate ai mosaici, «attraversa la zona del "pozzo" sotto la volta del Giudizio Finale, entra nelle sale nord-ovest del museo, suddivise longitudinalmente in aree dedicate ai mosaici a nord-est e alla quadriga marciana a Il Cardinale Patriarca La grandezza di una civiltà
Si tratta di frammenti nel tempo sostituiti (XI-XVII secolo) all’interno della basilica. Qui sono anche illustrate le tecniche di costruzione e di restauro applicate nel corso dei secoli. Il visitatore può inoltre ammirare i mosaici della navata centrale e dei transetti da due punti di vista privilegiati lungo il percorso espositivo. La sezione dei tessili contiene ricami bizantini del XII secolo, arazzi di lana con dieci scene della Passione.
Sono esempi tra i più antichi e preziosi d’Europa, opera di arazzieri itineranti dell’inizio del XV secolo. Vi sono inoltre arazzi fiamminghi della fine del XV secolo con storie di San Marco, opera di Rost, arazziere mediceo, su proposta dell’allora proto di San Marco, Jacopo Sansovino. Si vedono anche i cinque tappeti Isphahan, dono dello Scià di Persia (risalenti agli inizi del XVII secolo) e merletti di Burano della seconda metà delXVII secolo. Nella stessa sala vi sono anche l’Icona della Madonna del Latte (secolo XIII), la Pala feriale di Paolo Veneziano, del XIV
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