Il parco storico di Villa Reimann a Siracusa


Progetti

Ancora oggi, il parco primeggia per l’originalità della composizione architettonica e per la quantità di specie esotiche vegetali.

Tra tutti gli impianti ottocenteschi dell’antica contrada dei Trecati di Siracusa, dove i giardini privati con le aiuole regolari di impianto tradizionale hanno mantenuto l’uso arabo di assemblare moltissime piante di specie diverse in piccoli spazi, Villa Reimann, primeggia ancora oggi per l’originalità nella composizione architettonica e soprattutto per la qualità e
quantità di specie vegetali esotiche ospitate.
Villa Reimann sorge nel cuore della città di Siracusa a pochi passi dalla Tomba di Archimede.
Costruita nel 1881 e acquistata nel 1933 dalla nobildonna danese Cristiane Reimann.
All’interno del giardino è situata una necropoli greca che la proprietaria riportò alla luce.
Alla Reimann si devono anche l’impianto a sesto regolare del “giardino delle esperidi” ossia l’agrumeto posto nella zona Nord del parco, il gazebo costruito sulla sommità di una collinetta artificiale in pietra a secco, l’importazione, l’acclimatazione e la coltivazione delle numerose ed originali piante succulente e tropicali ancora oggi ospitate nel giardino esotico che si sviluppa a Sud. Nel 1976 la signorina Reimann lasciò la Villa al Comune di Siracusa.

Antonino Attardo
Agronomo paesaggista, dirigente del Dipartimento Regionale Azienda Foreste Demaniali , Presidente sezione Sicilia AIAPP, vive e lavora a Siracusa. Progettista del primo Piano Comunale del Verde in Sicilia, redatto nel 1989 per la città di Floridia, ha progettato e diretto i lavori a verde di numerosi parchi e giardini e le opere di restauro di diversi sentieri natura nel territorio ibleo.
Autore di saggi e testi monografici ha pubblicato nel 1996 “ I giardini di Villa Reimann” , nel 1998 “ Storia e natura… i fiumi raccontano” , nel 1999 “ Appunti per una storia del Limone di Siracusa” , nel 2003 “ La via del carrubbo”.

In seguito fu affidato all’Istituto di Studi Siracusani e ancora oggi gestisce il patrimonio che comprende anche i giardini .
Il parco attuale di 30.000 m2 è pari alla metà della superficie originaria; è circondato da una ventiera di cipressi e olivi che lo proteggono dal contesto, fortemente urbanizzato e caotico.
Si distinguono nettamente due zone. A nord dell’abitazione, si trova il giardino delle esperidi, che si avvale di un capillare sistema di distribuzione dell’acqua di irrigazione costituito dalle saje, condotte a cielo aperto, sullo stile
arabo. Nella zona a sud, si sviluppa un giardino esotico di tipo collezionistico, composto da una doppia serie di aiuole circolari , con al centro una fontana.
Le collezioni disposte all’aperto in piena terra ed in vaso, comprendono circa 200 specie e oltre mille individui vegetali di interesse scientifico, didattico, naturalistico e turistico.
Le piante succulente sono il 30 % del totale, e appartengono alle famiglie delle Agavacee, Apocynacee, Cactee, Crassulacee, Euphorbiacee, Liliacee, Mesembrianthemacee Di rilievo sono anche le Palme e le Cicadacee con i generi Chamaedorea, Chamaerops, Erithea, Howeia, Jubaea, Livistona, Phoenix, Sabal, Trachycarpus, Washingtonia e Cycas.
Le famiglie più rappresentative del gruppo di alberi, arbusti ed erbacee per uso ornamentale (il 50% dell’intera consistenza botanica) sono Anacardiacee, Apocynacee, Aracee, Araliacee, Araucariacee, Bignoniacee, Caesalpiniacee,
Cupressacee, Caprifoliacee, Moracee, Malvacee, Pinacee, Geraniacee, Musacee, Tamaricacee, Verbenacee.

Alle collezioni si possono aggiungere anche gli agrumi (aranci, limoni, mandarini, bergamotti, pompelmi), gli ulivi e gli alberi da frutto mediterranei (mandorli, susini, fichi , albicocchi, melograni) e tropicali (syzigium, aberia, feijoa,
nespolo del Giappone, kaki), tutte specie originarie di regioni il cui clima subtropicale è simile a quello termomediterraneo secco della fascia costiera siciliana.
Le ottime condizioni pedoclimatiche del luogo costituiscono un contesto speciale che consente ad alcune piante di raggiungere dimensioni e sviluppo che non hanno nulla da invidiare agli individui delle popolazioni naturali. (howeja
forsteriana, strelitzia augusta, plumeria rubra, chamaedorea splendens, aberia caffri, akocantera spectabilis).
Le osservazioni sull’impianto vegetale confermano nel secolo XIX, la predilezione quasi ossessiva per l’esotico e il dispregio delle specie indigene e/o naturalizzate europee. Mentre in Europa il patrimonio botanico si espande dopo il 1750, a Siracusa l’ampliamento delle specie coltivate è una conquista più recente , avvenuta dopo la metà dell’ottocento, mentre prima si doveva necessariamente attingere al patrimonio di specie mediterranee.
Anche nei parchi e giardini più raffinati la flora possedeva una fisionomia molto simile a quella del paesaggio circostante, dal quale differiva sostanzialmente in termini di organizzazione e manipolazione delle essenze (Villa Landolina, Villa Moscuzza, Villa Ortisi).
Dal 1994 il parco di Villa Reimann è visitato da appassionati provenienti da tutto il mondo, soprattutto da artisti che si ispirano per la creazione di opere d’arte e per la organizzazione di mostre e concerti di musica classica.
Nel 2001 INA Assitalia ha offerto alla città di Siracusa un progetto di restauro del parco.

 

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