Il paesaggio protagonista


A Cortina d’Ampezzo, uno chalet nello scenario dolomitico

L’incanto della vista sulle Tofane ha catturato cliente e progettista

The enchanting view of the Tofane captured both client and architect

Interior design di Alberto Del Biondi
Testo di Walter Pagliero
Foto di Max Zambelli

Avere una casa a Cortina è già un privilegio, vivere in una villa superpanoramica con affaccio sulle Tofane è una vera magia che pochi fortunati possono sperimentare. Era giusto dare a chi doveva ristrutturarla (in questo caso al titolare della “Alberto Del Biondi Industria del Design”) l’indicazione di valorizzare al massimo la “bella vista”, rispettando nello stesso tempo l’architettura dello chalet, costruito negli anni ‘60 in modo coerente con le tipologie locali. Il progetto, che è stato studiato dall’interior designer Alberto Del Biondi e dall’arch. Tiberio Cerato, ha puntato innanzitutto all’ingrandimento delle aperture con la sostituzione delle piccole finestre con grandi vetrate, e in seconda battuta
alla semplificazione dell’arredo per rendere il paesaggio visibile da ogni punto dell’appartamento. Un arredo più che minimalista, quasi trasparente, perché i contenitori fanno corpo unico con pareti e pavimento, essendo costruiti con lo stesso materiale: il legno di abete lavorato rigorosamente a mano.

L’aspetto esterno dello chalet, costruito con criteri più tradizionali, non lascia presagire un interno così moderno, ma questo è ciò che si vuole oggi a Cortina: modernità e tanta natura.

The exterior appearance of the chalet, built using traditional criteria, says nothing of its modern interior, which is perfectly in step with Cortina today: modernity and lots of nature.

Owning a house in Cortina is a privilege in itself; living in a house with panoramic view of the Tofane is a magic that only the lucky few will experience. It was a good decision to tell the renovators (in this case ‘Alberto Del Biondi Industria del Design’) to set off the beautiful view as much as possible, while respecting the architecture of the chalet built in the 1960s so that it was coherent with local style.
The project by interior designer Alberto Del Biondi and architect Tiberio Cerato has replaced small windows with large ones; it has also simplified the furnishings so that the landscape is visible from anywhere inside the apartment.

Lo strepitoso soggiorno proiettato verso l’esterno dalle grandi vetrate:
ogni oggetto dell’arredamento sembra ritirarsi in sé stesso per lasciar spazio alla visione delle montagne

Grande importanza per l’effetto finale è la scelta dell’illuminazione zenitale, inserita nello stacco tra il soffitto e le pareti verticali.
I materiali impiegati nell’interno sono soltanto legno, pietra e vetro. La lavorazione del legno è frutto di una ricerca storica sul territorio: predomina il legno d’abete lavorato a mano, piallato o asciato. La pietra è a spacco, poggiata a
secco. I grandi cristalli sono particolarmente atermici.

Central to the final effect is the decision to use zenital lighting inserted in the space between the ceiling and the vertical walls.
The materials used on the interior are only wood, glass and stone. The wood has been worked in line with local tradition.
There is a predominant use of handcrafted, planed and axed fir wood. The cleft stone has been applied dry. The large windows are athermic.

Le pareti sono superfici calde e aspre che raccontano lo spirito della montagna

I contenitori, da semplici basamenti in legno, diventano un elemento caratteristico e uniformante, e sono sempre utilizzabili come grandi e comodi cassetti, siano essi le sedute del soggiorno e del pranzo, siano le basi di un letto. A piano terra una parete molto decorativa in pietra grezza divide lo spazio tra ingresso e soggiorno, e ospita un grande camino chiuso da un lungo vetro scorrevole. Nella parete è stato inserito anche un televisore al plasma che scompare dietro un pannello, ricoperto con la stessa pietra a spacco. Le connessioni tra pareti verticali e soffitti sono state progettate con uno stacco che permette la presenza di corpi illuminanti continui, la cui luce radente mette in rilievo le superfici lignee o lapidee dei rivestimenti. Il motivo dei due cervi simmetrici separati da un ramo a forma di cuore è
un’icona decorativa della tradizione cortinese che qui si è voluta ricordare come elemento della memoria, una memoria che non ha condizionato l’arredamento degli interni (come è evidente) ma non è stata nemmeno del tutto dimenticata. Questi cervi serigrafati decorano, quasi fossero uno stemma di famiglia, sia il cristallo della porta scorrevole tra soggiorno e zona pranzo, sia il calice dei bicchieri di servizio. Sono presenti anche altri elementi della tradizione
cortinese, come l’antico lampadario, fatto di corna di cervo, uno dei più grandi del genere, e il pelo di animali selvatici usato per cuscini e copriletto.

Il grande televisore al plasma, per rispetto allo spirito della montagna, quando non viene usato scompare dietro un pannello ricoperto con pietra a spacco.

The large flat-screen television, in order to respect the spirit of the mountain, when it is not used disappears behind a panel covered in cleft stone.

This minimalist almost transparent architecture has cabinets that form a single unit with floor and ceiling, given that they are built using the same material: fir wood worked strictly by hand. The containers, from simple wood bases become distinctive features, and are always usable as large convenient drawers, whether they are the chairs of the living and dining room or the bed base. On the ground floor a decorative wall in rough-hewn stone separates the space between entrance and living room, and it contains a large fireplace closed by a long sliding glass panel.
Also inserted into the wall is a flat-screen television that disappears behind a panel clad with the same cleft stone.

Un dettaglio della parete in legno e dei lettini disposti sul terrazzo per prendere il sole. Tutta la villa è pensata in continuità con l’esterno, e il terrazzo risulta un luogo molto comodo e frequentato.

Detail of the wall in wood and one of the beds arranged on the terrace for sunbathing. The entire house has been designed to provide continuity with the exterior, and the terrace is a popular and comfortable area.

In Edicola

Il lampadario costruito con corna di cervo, deriva da una tradizione che risale al Medioevo. Per il piano di lavoro della cucina è stato utilizzato un marmo marezzato di Chiampo, nel Vicentino, della Margraf.

The chandelier built using deer horns comes from a tradition that dates to the Middle Ages. For the kitchen worktop a streaked marble by Margraf, from Chiampo in the province of Vicenza, has been used.

RISCALDARE RISPARMIANDO: LA STUFA E IL CAMINO

ECCO IL SISTEMA PER RISCALDARE LA PROPRIA CASA RISPARMIANDO ENERGIA: UNA STUFACALDAIA DI NUOVA CONCEZIONE, CHE UNISCE ALLE ALTE PRESTAZIONI UNA PIACEVOLEZZA ESTETICA. ALIMENTATA A PELLETS E DOTATA DEL SISTEMA DI DOPPIA COMBUSTIONE, CLEMY GARANTISCE RENDIMENTI MOLTO ELEVATI, UNITI AD UN RADICALE
ABBATTIMENTO DELLE EMISSIONI INQUINANTI IN ATMOSFERA. INOLTRE SI INTEGRA FACILMENTE CON I DIVERSI SISTEMI DI RISCALDAMENTO, TRADIZIONALI O DI ULTIMA GENERAZIONE E PUÒ OPERARE IN SINERGIAANCHE CON SISTEMI ALTERNATIVI, COME IL SOLARE TERMICO, PERMETTENDO DI SCALDARE TUTTA LA CASA CON NOTEVOLI RISPARMI SUI CONSUMI. UN’ALTRA SOLUZIONE È IL NUOVO CAMINETTO A LEGNA DEHLI RIDISEGNA LO SPAZIO
CIRCOSTANTE GRAZIE ALLE SUE GEOMETRIE AGGRESSIVE. UN NUOVO MINIMALISMO “DINAMICO” RIVISITATO DALL’ELEGANZA CHE SA INSERIRE NEL MARMO DEL RIVESTIMENTO ESTERNO, IL CALORE DEL TEAK APPOSITAMENTE MODELLATO A FORMA DI PRUA DI UNA NAVE. IL FUOCO, GRAZIE AL FOCOLARE INTERNO “MONOBLOCCO 16:9
BIFACCIALE”, DI AMPIE DIMENSIONI ED ELEVATE PRESTAZIONI, DIVENTA UN ELEMENTO FONDAMENTALE AL CENTRO DELLA STANZA. IL FOCOLARE INTERNO È INTERAMENTE REALIZZATO IN GHISA DI ELEVATO SPESSORE CON SCAMBIATORE DI CALORE OTTIMIZZATO E CONSENTE UN RISPARMIO SUL CONSUMO DELLA LEGNA. LA PORTINA IN VETRO È A SCOMPARSA TOTALE.

(Sopra mod. Clemy, a lato mod. Dheli di PALAZZETTI)

Togliendo tutto il superfluo è rimasta un’architettura che
di giorno lascia entrare la luce, e di notte la riversa nella vallata

La severa e insieme materica architettura della zona pranzo creata dai progettisti Alberto Del Biondi e Tiberio Cerato.
Particolare dei bicchieri da vino disegnati dai due interior designer.

The stark material design of the dining area created by architects Alberto Del Biondi and Tiberio Cerato.
Detail of the wine glasses designed by the two interior designers.

L’INTERIOR DESIGNER: ALBERTO DEL BIONDI

IMPRENDITORE DI TERZA GENERAZIONE, FONDA E DIRIGE A PADOVA “L’INDUSTRIA DEL DESIGN”, UNO STUDIO CHE OFFRE CONSULENZE DI DESIGN A TUTTO CAMPO CON UNA SOLIDA STRUTTURA ORGANIZZATIVA IN GRADO DI REALIZZARE OLTRE CHE PROGETTARE.
INIZIALMENTE HA OPERATO NEL DESIGN PER LA MODA, SPECIALIZZANDOSI NEGLI ACCESSORI TRATTATI COME OGGETTI DI INDUSTRIAL DESIGN. FIORE ALL’OCCHIELLO DELLA SUA ATTIVITÀ È LA CALZATURA, DOVE UN’ORGANIZZAZIONE COMP
LETAMENTE VERTICALIZZATA GLI PERMETTE DI PASSARE DIRETTAMENTE DAL DISEGNO AL PROTOTIPO. DAL 2000 ALBERTO DEL BIONDI HA ESTESO AGLI INTERNI LA STESSA VISIONE E SENSIBILITÀ MATURATE NELLA MODA, ORGANIZZANDO UN TEAM DI 20 ARCHITETTI E PROGETTISTI PER IL SETTORE ARCHITETTURA E INDUSTRIAL DESIGN, DEL QUALE È RESPONSABILE L’ARCHITETTO TIBERIO CERATO. OGGI “L’INDUSTRIA DEL DESIGN” È UN POLO DI PROGETTAZIONE A LIVELLO INTERNAZIONALE, CON OTTO TEAM CREATIVI SPECIALIZZATI NELLE DIVERSE AREE STILISTICHE.

Le corna sono un elemento biologico che ritorna emblematicamente
in questo arredamento, assieme alle pelli di animali selvatici

I cuscini sono in pelle di montone e lana cotta con taglio al vivo, disegnati e creati su misura.
La lunga finestra ai piedi del tetto permette di godere tutto il paesaggio.
The designer and tailor-made cushions are in ram’s skin and cooked wool.
The long window under the roof provides a spectacular view of the landscape.

È uno spazio interno da vivere e da toccare (anche da odorare, visto che c’è un ottimo profumo di legno) ma non da osservare in fotografia, che per quanto di ottima qualità non può rendere i valori tattili e spaziali di questa architettura. Osservando anche le foto dei dettagli si può comunque immaginare l’emozione che si prova nel vivere in spazi così rigorosi e (diciamolo pure) monumentali, ma nello stesso tempo sorprendentemente materici. La luce zenitale contribuisce molto a valorizzare le superfici scabre sia della pietra tagliata a spacco, sia del legno d’abete di primissima qualità lavorato con l’ascia come in antico. Di conseguenza lo spazio interno risulta severo ma nello stesso tempo ovattato, silenzioso e granitico come lo è la montagna delle Tofane all’esterno.
È questa un’interpretazione del “genius loci” di Cortina d’Ampezzo degna del suo predecessore, l’architetto Luigi Vietti, inventore del cosiddetto “stile cortinese” qui non pertinente. Gli strumenti linguistici sono diametralmente opposti, ma in
comune c’è l’ansia di non fare un’architettura buona per tutte le latitudini, ma in un’intima e profonda consonanza con le valenze spirituali del luogo.
È qualcosa di sottile che si può cogliere solo nel silenzio e nella contemplazione della montagna.

Anche la camera da letto è “vista oriented” e il grande letto, ricoperto di soffice
pelliccia, è rivolto verso la finestra ricavata nel sottotetto, per avere
un risveglio più dolce a contatto con la natura

Per avere il massimo di centralità, il letto si trova sotto il colmo del tetto, tra la doccia e la finestra panoramica. La doccia è pavimentata con ciottoli di fiume, benefici per il massaggio plantare.

For maximum centrality, the bed is beneath the summit of the roof, between the shower and the panoramic window. The shower has a river-cobble floor that is beneficial for a plantar massage.

Il lavabo è scavato in un grande blocco di roccia dolomitica ben accostata al legno lavorato a mano della parete.
Originale l’abat-jour sostenuta da un intreccio di corna simile a una radice scavata dal fiume.

The washbasin has been dug out of a block of dolomitic rock that complements the handcrafted wood of the wall.
Original lampshade held up by an interlace of horns similar to a root dug out from the river.

Questo progetto, studiato da Del Biondi con Tiberio Cerato, sempre al suo fianco quando si tratta di architettura d’interni, si basa sulla moderna idea di bio-architettura dove l’etica ambientale è affiancata da sofisticate apparecchiature tecnologiche per l’home entertainment. I materiali (legno, pietra e vetro) sono naturali e trattati con finiture altrettanto naturali come la cera d’api, escludendo qualsiasi intervento chimico più artificiale. La pietra è stata utilizzata anche per i piatti doccia, i lavabi e i rivestimenti verticali dei bagni. Nella camera padronale la zona bagno è separata dalla zona letto da una grande doccia a vista (seguendo la moda del momento) con le pareti di cristallo di cui una funge da testiera.
Un tocco di lusso d’altri tempi è dato dal copriletto in pelliccia di volpe rasata e dai cuscini di agnello e camoscio, senza dimenticare l’abat-jour realizzata con corna di cervo e pergamena.

LE PICCOLE INVENZIONI LEGATE AI MATERIALI

LA GRANDE ESPERIENZA CHE DEL BIONDI SI È FATTO NEL CAMPO DELLA MODA, SOPRATTUTTO IN QUELLO DEGLI ACCESSORI (COME LE SCARPE CHE STANNO DIVENTANDO LE VERE PROTAGONISTE TRENDY DEL NOSTRO MODO DI VESTIRE), SI È RIVERSATA ANCHE NELL’ARREDAMENTO DI QUESTA CASA DI MONTAGNA.
IL GUSTO DEI MATERIALI È DIVENTATO QUASI OSSESSIVO CON ESITI DECISAMENTE SORPRENDENTI, COME LA LEGNAIA INSERITA NEL MURO DI PIETRA A SPACCO.
È UN GIOCO DI DUE TEXTURE SIMILI MA DIVERSE CHE SI CONFRONTANO, ENTRAMBE OTTENUTE NELLO STESSO MODO: UN COLPO VIOLENTO DI SCALPELLO O UN COLPO DECISO D’ASCIA.
MOLTO BELLO ANCHE L’INCONTRO, NEI CASSETTI DEI MOBILI, DEL LEGNO “ASCIATO” CON I POMOLI DI METALLO OPACO. GODIBILISSIMO L’INCONTRO SULLE SCALE INTERNE DELLO STESSO MATERIALE, IL LEGNO DI ABETE, SCELTO
E TRATTATO IN MODO DA AVERE TEXTURE DIFFERENTI: PIALLATO E A VENA LARGA PER I GRADINI, ASCIATO PER LE PARETI, IN DOGHE MOLTO VENATE PER LA CHIUSURA
DI SICUREZZA AL CENTRO. QUESTI
ACCOSTAMENTI IMPREZIOSISCONO MOLTO LO SPAZIO INTERNO E CONTRIBUISCONO A CREARE QUELL’AURA DI NEO-RUSTICO CHE A CORTINA D’AMPEZZO STA PRENDENDO SEMPRE PIÙ PIEDE AL POSTO DEL RUSTICO TRADIZIONALE DI ORIGINE TIROLESE, GLORIOSO MA DA DECENNI ORMAI TROPPO VISTO.

The connections between vertical walls and ceilings have been designed with a gap that provides room for continuous lighting that puts in relief the wood or stone claddings. The motif of the two symmetric deer separated by a heart-shaped branch is a decorative icon of Cortina which here has been used for the sake of memory, a memory that has not conditioned the indoor furniture (as is clearly visible) but which has not been completely forgotten about either. These serigraphic deer decorate, almost as if they were a family crest, both the glass of the sliding door between the living and dining room, and the glasses. Other features of Cortina tradition are also present, such as the old chandelier made using deer horns, one of the largest of its type, and the wild animal hide used for cushions and as a bed cover. This is a space to be experienced and touched (even to be smelled, considering the marvellous scent of the wood); a photograph, no matter how good its quality, will never render the tactile and spatial values of the architecture. By looking carefully at the photos of the details you can imagine how one feels living in such rigorous and even monumental spaces. The zenital light contributes a lot to setting off the rough cleft-stone surfaces and the top quality fir wood worked using an axe as in the past. As a result, the indoor space is severe yet cosy at the same time, silent and strong just like the Tofane mountains outside. This is an interpretation of the spirit of Cortina d’Ampezzo worthy of its predecessor, architect Luigi Vietti, inventor of the so-called Cortina style, which here is not pertinent. The linguistic instruments are diametrically opposite, although in common there is the fear of not providing architecture that is good all round, yet they are profoundly rooted to the spiritual value of the place.

 

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