Il moderno: espressione del tempo


Nuove linee, nuovi stili, nuove sensazioni

È dagli anni Trenta del secolo scorso, con la nascita del Movimento Moderno in architettura e quindi del
Razionalismo, che le linee e le forme pure sono entrate a far parte del nostro paesaggio domestico, piegando la necessità di decorazione in un angolo minuscolo del progetto: ma l’uomo ha bisogno di uscire dal guscio cubico della casa tradizionale e vuole colore e movimento. Per questo camini e stufe sono ridiventati protagonisti e assumono un ruolo centrale nello spazio e nel tempo

Progetto: arch. Joseph Zazurca Codola
Foto: Emilio Rodriguez Ferrer

Gli architetti, le grandi personalità che negli anni Trenta del Novecento stravolsero completamente i concetti fondamentali dell’architettura e del l’arredamento, volevano reagire alla polvere che si era depositata sul modo di progettare e soprattutto sul modo di decorare fine a sé stesso e completamente staccato dalla linea architettonica: quindi linee pure, forme geometriche, funzionalità e razionalità assolute (non a caso il Movimento Moderno si chiama anche Razionalismo) e una maggiore democraticità del progetto architettonico, non più concepito per una élite economica ma per una società che si avviava a diventare di massa. Però, già allora, qualcuno si accorse che ridurre l’uomo in una gabbia asettica, nel guscio cubico di pareti e soffitti, tra superfici uniformi, era costringerlo in una nuova prigione, diversa ma analoga a quella della casa ottocentesca: così Le Corbusier inventò “l’unité d’habitation”in cui la volumetria era più mossa, l’articolazione della casa era su due livelli e si lasciava spazio alle espressioni individuali.
Oggi questa è la lezione che più profondamente è penetrata nella nostra sensibilità: sì alle forme pure e alle linee razionali, ma anche a una dimensione degli spazi più articolata, a nuove composizioni che si staccano dalla “scatola per abitare”, a nuove sensazioni che possono animare la nostra vita domestica quotidiana.

Nelle foto: Sopra: i caminetti British Fires sono estremamente sicuri, puliti, ecologici, e uniscono il concetto del vecchio focolare a quello innovativo e moderno del camino elettrico o a gas. Il camino da sempre rende accogliente la casa; il
calore, la bellezza e la praticità dei caminetti elettrici ed a gas della British Fires la rendono più funzionale. Niente più sporco, niente più fumo, solo l’incanto di un fuoco pulito con legna, carbone o ciotoli in fibro ceramica di lunga durata.

A destra: il modello Tower, di Austroflamm distribuita da Mont Export, è stato dotato del rivoluzionario sistema ad accumulo di calore Xtra. Questa tecnologia è un’evoluzione del consolidato e brevettato Heat Memory System,
combinata alla regolazione di evacuazione dei fumi e aria convettiva la quale può essere regolata fino a totale chiusura. Il risultato è la giusta combinazione fra rapida diffusione del calore ed una straordinaria capacità di accumulo e di mantenimento.

In tale nuovo contesto acquistano grandissima importanza stufe e camini, non solo perché in questi nuovi spazi la loro presenza è assolutamente significativa per dare nuova vita a volumi complessi, ma anche e soprattutto perché introducono nel panorama domestico pulito e uniforme un elemento di costante variabilità: il fuoco. Questo sta a
significare che stufe e camini si impongono come moderni monumenti nel contesto spaziale ma soprattutto che apportano e mettono in scena lo spettacolo delle fiamme, che danzano e vorticano in maniera sempre diversa istante per istante, che modulano luce e penombra, che pervadono ogni cosa della delicata magia dei gialli, degli arancioni
dei rossi. Non dimentichiamo, poi, che il fuoco di legna può contribuire in maniera determinante al bilancio termico globale della casa, integrandosi al normale impianto di riscaldamento o sostituendolo completamente, con benefici per l’economicità dei costi individuali e per la salute globale dell’ambiente in cui tutti dobbiamo vivere.

Ristrutturazione e modernità: connubio ideale

Nella pagina accanto: nella campagna toscana, a Carmignano, da un’antica torre medicea è stata ricavata, dopo la
ristrutturazione, un’ampia dimora; nella chiesa, in seguito divenuta granaio, è stato collocato un vastissimo soggiorno sotto travi a vista dipinte di bianco calce, a cui sono stati appesi vecchi tiranti come supporto per l’illuminazione; grandi macchie di verde, tavoli di ferro e legno e sedie di vimini laccati tutti di verde vestono l’ambiente.

Sopra: ideale per essere inserito al centro dello ambiente il focolare Carina di Fondis, ha l’architettura interna particolarmente curata nei dettagli: Fondis ha usato refrattario reversibile che assicura resistenza e durata nel
tempo. L’isolamento e gli scudi in refrattario assicurano un mantenimento costante della temperatura all’interno del focolare anche a regime ridotto.
Le porte di tipo saliscendi, oggetto di un brevetto internazionale, assicurano la tenuta stagna.

Progetto ing. Giancarlo Bartoli – Foto Athos Lecce

Il moderno non vuole dire assolutamente solo l’edificio costruito oggi: la nostra sensibilità odierna ha capito che è di vitale importanza recuperare il patrimonio edilizio del passato per sottrarlo all’oblio e al degrado e destinarlo a nuove funzioni residenziali (o di altro genere). Infatti, la grande ricchezza del patrimonio storico di città e paesi ita
liani, non solo degli edifici monumentali più famosi ma anche e soprattutto di quel tessuto connettivo urbano in cui i monumenti si trovano immersi e da cui emergono, merita di essere sottratta all’abbandono e di trovare nuove ragioni di vita, se ormai le vecchie funzioni non hanno più senso nei nostri tempi così diversi.
Quando si recupera una casa d’epoca, quasi mai ha senso, dopo aver risanato le strutture e gli elementi architettonici degni di nota, impostare l’arredamento con lo stesso stile dell’architettura: in primo luogo perché non è facile trovare mobili e oggetti coevi, e usare i ”falsi” non è mai una buona scelta; in secondo luogo perché noi viviamo qui e ora, con
le nostre esigenze di oggi e non con i ritmi e le situazioni di quell’epoca; in terzo luogo perché è giusto stabilire un dialogo tra l’architettura di un tempo e gli arredi di oggi.

IL COSTO DELLA LEGNA
Il prezzo e la qualità della legna da ardere variano a seconda del tipo di piante: le migliori
e più care sono quercia, carpino, cerro, faggio, roverella. Un altro fattore che incide sul
prezzo è il tipo di pezzatura e quindi la lavorazione della legna stessa: la legna spaccata
utilizzata per le piccole stufe richiede più lavoro rispetto alla legna "metrata". Infine il prezzo
dipende sia dal luogo di provenienza dove il mercato può subire oscillazioni, sia dal luogo
di destinazione dove il costo di trasporto ha una grossa incidenza sul prezzo finale. In Italia
la produzione della legna da ardere è concentrata prevalentemente nelle zone boscose del
Nord e del Centro. Attualmente in Italia il prezzo all’ingrosso della legna da ardere oscilla tra 12 e 32 euro al quintale. In città, a Milano, arriva anche a 35 € a quintale, sull’Appennino Parmense 12- 14 tagliata da stufa, 6-7 non tagliata, che vuol dire ciocchi di un metro circa, attorno ai 12 per i legnetti da accensione. Secca, naturalmente, di un anno, o meglio di due; nonchè asciutta! Se invece la si preferisce confezionata in sacchi, sempre all’ingrosso, il prezzo va da 2,40 a 3,30 € a sacco da 12 kg. Al dettaglio (parliamo di supermercati e centri fai da
te) naturalmente i prezzi salgono: 4,50-5,50 per un sacco da 15 kg di ciocchi, e 6-6,50
per un sacco di legnetti da 6 kg.

Questo rapporto, poi, può essere molto vivificato dalla presenza di stufe e camini: per una ragione di continuità storica e ideale, dato che quegli apparecchi erano con tutta probabilità presenti nell’edificio originario (un tempo erano solo loro a provvedere al riscaldamento delle abitazioni e alla preparazione dei cibi) e ricollocandoli nel contesto si
costruisce un ponte ideale tra passato e presente; e per una ragione molto pratica, poiché, se erano presenti stufe o camini, c’erano anche le relative canne fumarie e quindi diventa piuttosto semplice installarne di nuovi. Bisognerà comunque fare un’ispezione delle vecchie canne (soprattutto con i nuovi mezzi videoelettronici che consentono di
avere un quadro il più possibile preciso delle condizioni del manufatto) e, una volta nota la situazione, predisporre gli eventuali rimedi. C’è da considerare che le canne fumaria d’epoca solitamente hanno dimensioni molto generose ma presentano spesso segni di degrado che possono compromettere la tenuta ai fumi: allora è conveniente, senza fare costose opere murarie, collocare all’interno una nuova canna in alluminio, di diametro inferiore ma comunque sufficiente per le necessità degli apparecchi d’oggi.

In questo soggiorno dall’impronta tradizionale, calda e rustica, la parete che vediamo a destra rappresenta la posizione ideale per un camino o per una stufa, come l’inserto Flat, dal design moderno, con struttura in acciaio e
rivestimento del focolare interno in materiale ceramico, o la termostufa a legna Klima, funzionale e pratica, che riscalda la casa alimentando l’impianto di riscaldamento esistente, garantendo anche acqua calda sanitaria e comfort in modo autonomo e veloce. Entrambi di Edilkamin.

LA LEGNA E’ ECOLOGICA
Contrariamente a quel che molti possono pensare, il patrimonio forestale italiano gode di
ottima salute, ed è in continua espansione da circa 150 anni. Attualmente, boschi e foreste
coprono circa un terzo dell’intera superficie del Paese, per un totale di circa 9 milioni di
ettari, e questa superficie va ampliandosi di anno in anno, e migliorando in qualità e resa
per ettaro. Per questo la legna è:
• compatibile, al contrario dei combustibili fossili (carbone, gasolio, gas) che sono destinati
ad esaurirsi e che contribuiscono alla formazione dell’effetto serra;
• rinnovabile, perché viene continuamente riprodotta dagli alberi e dagli arbusti che crescono
utilizzando l’energia solare;
• biologica, perché viene prodotta da organismi viventi;
• neutrale, rispetto all’emissione di anidride carbonica nell’atmosfera, perché la quantità di anidride carbonica emessa con la combustione è la stessa di quella che è stata assorbita
qualche anno prima con la fotosintesi;
• pulita, perché alla fine del processo di combustione (se avviene correttamente) restano
solo sostanze naturali, in concentrazioni non tossiche per gli organismi viventi;
• disponibile, perché il legno può essere prodotto ovunque, senza danno per l’ambiente.

 

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