Il lighting design e l’arte d’illuminare


Gianni Forcolini, designer molto personale specializzato nell’arte dell’illuminazione, ha scritto un libro sull’argomento che parte da premesse di tipo estetico oltre che funzionale.

Il volume Luce per la casa edito da Hoepli è stato scritto da Forcolini per illuminare soprattutto gli architetti, visto che sono in pochi oggi a fare un uso “strategico” della luce, ma vuole arrivare anche alle persone che nella loro cultura generale contemplano l’architettura d’interni. La prima parte parla dei metodi progettuali più opportuni e dispensa consigli su come illuminare le varie parti della casa: ingressi, soggiorni, cucine, bagni, camere e terrazzi, ciascuna secondo le sue peculiarità ed esigenze. La seconda parte propone l’analisi e la selezione dei prodotti presenti sul mercato, con un occhio particolare a quelli tecnologicamente più avanzati, e l’attenzione si divide equamente tra lampade, apparecchi complessi, sistemi generali e impianti: di ognuno si esamina la validità nell’illuminare gli specifici ambiti domestici.

Gianni Forcolini, architetto
Architetto e lighting designer è autore di numerosi studi e progetti sull’illuminazione di ambienti interni ed esterni.
Svolge attività di ricerca applicata presso il Laboratorio Luce & colore del Politecnico di Milano, e tiene corsi
e seminari di progettazione illuminotecnica presso la Facoltà del Design dello stesso ateneo.
Ha scritto diversi manuali, tra cui “Illuminare con i condotti ottici”, “Luce dinamica” e “Lighting”.

1. Apparecchio diffusore in vetro a sospensione “Cicatrices de luxe”, Flos; 2. Illuminazione diffusa realizzata con oggetti modulari installati a filo parete, apparecchi, Tum- Rust, Oty; 3. Led di piccolo formato inseriti nella base incassata dei piani, “Tai – 05”, Oty.

Ma la parte più nuova e stimolante è quella, conclusiva, che s’intitola “Note di progetto”, dove sono raccolte le riflessioni sulla necessità di far lavorare in simbiosi il progetto di illuminazione e il design dell’interno. Perché la sera,
quando si usa la luce artificiale, ogni oggetto e ogni spazio vivono o muoiono per l’occhio dell’osservatore a seconda di come sono illuminati. Con la luce noi possiamo farli vivere tanto, poco o niente, ed è questo avvenimento a decidere della loro presenza e qualità visiva, perché la materia di cui ogni cosa è composta può essere completamente trasfigurata da un certo tipo d’illuminazione.
Come hanno sempre saputo i grandi artisti, pittori, scultori o architetti che fossero.

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