Il focolare e il fornetto

A Macugnaga, nel segno della tradizione Walser

Questa casa ha per protagonisti il legno e la pietra, che ripropongono i valori autentici dell’abitare secondo la storia, gli usi e i costumi di una cultura antica.

Macugnaga (in lingua walser, Z’Makana; in piemontese Macugnaga; in Lingua d’Oc Mazzuccagna) è un comune di circa 600 abitanti della provincia del Verbano Cusio Ossola. Da un iscrizione latina MAC AGNUS (Bianchetti storico).

Quasi al limite estremo della Valle Anzasca, derivazione laterale della Val d’Ossola, giace Macugnaga ai piedi del Monte Rosa e della sua famosa parete Est, con le frazioni di Staffa, Pecetto, Borca, Isella, Testa, Ripa, Opaco, Dorf, Fornarelli, Quarazza, Pestarena,Motta e Stabioli.

E’ l’unica località del Monte Rosa da dove si possa vedere la cima più alta del gruppo direttamente dal paese. I primi insediamenti stabili di coloni è avvenuto nella seconda metà del XIII secolo. Si trattava di un popolo proveniente dall’elvetica valle di Saas: i Walser. Stabilitisi nella parte alta della Valle Anzasca, come pure negli altri centri ossolani di Formazza e Ornavasso. Una volta valicato il passo del Monte Moro queste popolazioni avrebbero trovato nell’ampia conca glaciale un luogo idoneo per sviluppare la pastorizia e l’agricoltura, caratterizzando con elementi specifici della loro cultura l’architettura e il dialetto dell’alta Valle Anzasca. Ancora oggi sono visibili le tipiche abitazioni Walser, molte delle quali splendidamente restaurate con approccio conservativo, con basamenti in pietra, strutture e interni interamente in legno, i caratteristici balconi ed il tetto in pietra a due falde ricoperto di lastre di beola, dette anche piode, o più raramente di scandole di larice. 

Come riscaldamento una stufa in pietra ollare, detta hofe, in genere riportante la data di costruzione dell’abitazione (alcune riportano date del XVI secolo). Uno splendido esempio di questa architettura è la casa museo Walser che si trova nella frazione Borca.
Il comune si estende dai 946 ai 4.638 metri (Monte Rosa) sul livello del mare. Questa casa di Macugnaga ha per protagonisti il legno e la pietra, che ripropongono i valori autentici dell’abitare secondo la storia, gli usi e i costumi di una cultura antica

Realizzazione di Fausto Bettoli
Foto di Athos Lecce

È un appartamento frutto di una realizzazione di un artigiano talmente appassionato della tradizione da incentrare tutto il suo lavoro sul recupero del legno antico delle strutture e degli arredi. Ma non c’è solo il legno: anche la pietra locale, modellata per rivestimenti ed elementi, si propone. alternandosi al legno negli interni e negli esterni: entrambi sono i materiali del luogo e la casa è tutta intessuta di essi. L’appartamento si sviluppa nello snodo ingressocucina-salone, con la stufa in pietra (il “fornetto”) che si carica tramite uno sportello dal retro, cioè dal vano cucina, con la finestra interna che mette in comunicazione i due ambienti, aprendosi sopra il divano a “L” del salone e sopra la panca, che circonda su tre lati il tavolo quadrato della cucina. Ed è nella zona cottura che troviamo il focolare in pietra, sovrastato da una trave secolare, che si rivolge allo spazio della convivialità, che si realizza nell’unirsi del momento del cucinare col momento del pasto. L’ambiente intorno è il legno di larice: quello antico, dalle venature massicce e scurito dal tempo, che si mescola con quello nuovo, di colorito chiaro.

Il piano del focolare, in sasso, aggettante in cucina, è esaltato dalla presenza di punti luce incassati che connotano l’ambiente conferendogli un alone di storia e cultura. L’ambiente soggiorno e quello della cucina dialogano tra loro non solo quindi nei materiali e nelle strutture ma anche grazie alla presenza dell’elemento scaldante in comune che assume le connotazioni proprie delle funzioni del cuocere e del creare calore. Tale aspetto si evidenzia per la presenza, sotto la mensola in pietra del focolare, di un varco per l’alimentazione della stufa del salone. In una parte individuiamo pertanto l’ingresso- focolare (das Firhüüs, la stanza del fuoco), nell’altra la stobu, il locale più elaborato e prezioso della casa, dove troneggia il fornetto (höfe), una stufa di pietra ollare, sopra la quale gli “stangalti” (primordiali stenditoi) insieme al resto ci fanno tornare indietro nel tempo, all’insegna della cultura Walser.

Per approfondimenti consultare
Case di montagna 80

A sinistra: il soggiorno dove, accanto alla stufa, si notano un tavolo a ribalta della tradizione e la finestra interna tra cucina e sala.
Sopra: la scala, che conduce alla zona notte, presenta una vite da torchio in noce, di fine ‘600, recuperata come colonna di ringhiera. 

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