Il convegno sulla bioedilizia a Venezia


L’ente federale tedesco per l’energia con le Chiese Cattolica ed Evangelica ha promosso dagli anni Novanta le energie rinnovabili attraverso impianti solari realizzati su 600 chiese. E in Italia nasce la bioedilizia per gli edifici di culto.

A parte “le considerazioni di carattere ecologico, economico e sociale, i cristiani hanno la responsabilità del creato, di ricercare e adottare misure per promuovere un approvvigionamento dell’energia sostenibile. I cristiani sono chiamati a un atteggiamento di solidarietà verso le generazioni presenti e future attraverso un utilizzo consapevole delle risorse naturali”: è un passaggio del messaggio inviato da S.E. Mons. Robert Zollitsch, Arcivescovo di Friburgo e Presidente della Conferenza Episcopale Tedesca, al convegno Energia Solare per le chiese.
Italia e Germania per un progetto comune, svoltosi a Venezia il 4 dicembre 2008, presso la Scuola Grande di San Giovanni Evangelista.
Come ha rilevato Norbert Pudzich, Consigliere delegato della Camera di Commercio Italo-Germanica, la significatività
dell’incontro è sottolineata dall’aver avuto luogo "una settimana dopo l’inaugurazione dell’impianto fotovoltaico sull’Aula Paolo VI, donato a papa Benedetto XVI da una società tedesca."
Si può dire che oggi la Germania sia diventata la maggiore "superpotenza" solare del mondo, sia quanto a capacità di produrre e installare impianti solari, sia quanto a potenziale produttivo di energia elettrica e termica direttamente da fonte solare, anche e soprattutto grazie al contributo delle Chiese.
Il quadro generale della situazione tedesca in campo energetico è stato tracciato da Uta Zaehringer, della berlinese Renewables Academy AG, che ha fornito una serie di dati. Nel 2007, il 14% dell’energia prodotta in Germania proveniva da fonti rinnovabili (vento, biomassa, solare, idroelettrico, ecc.): ma di tutte queste, quella solare mostra il maggiore tasso di crescita: basti pensare che questo settore nel 2004 dava lavoro a 25.100 persone, e a fine 2007 gli addetti erano saliti a 50.700. Non solo: molte aziende solari tedesche, partite una decina di anni fa come piccole realtà artigianali, sono diventate multinazionali presenti su diversi continenti con centinaia di addetti.
Come è stato possibile tutto questo? Lo ha spiegato Gotthard Dobmeier, portavoce per l’ambiente della Conferenza Episcopale Tedesca. Nel 1997 Chiesa cattolica e Chiese evangeliche hanno stilato un documento comune, Per un futuro nella solidarietà e nella giustizia, sulla cui base sono stati intrapresi passi comuni e la Fondazione tedesca per l’ambiente (DBUDeutschen Bundesstiftung Umwelt, l’ente federale preposto alla diffusione delle energie rinnovabili) ha
proposto il programma Kirchengemeinden fuer di Sonneneenergie (comunità ecclesiastiche per l’energia solare),
volto a favorire la realizzazione di "tetti solari" su chiese e centri parrocchiali.

Il Convegno nel salone della Scuola Grande di San Giovanni a Venezia. In alto e lato: il tavolo degli oratori in due momenti del Convegno.
   

Ne è nata una sinergia tra Chiese e Stato federale: questo, attraverso la DBU, ha per un periodo di tre anni finanziato il 50% dei costi per la realizzazione di impianti solari sui centri parrocchiali. Grazie a una forte campagna di sensibilizzazione, le comunità ecclesiali si sono attivate e sono stati realizzati 600 nuovi impianti su altrettante chiese. Il che ha costituito un vettore per la diffusione della cultura del "solare": molti che hanno visto la propria parrocchia adottare queste strumentazioni, le hanno poi volute per le loro case. La seconda parte del Convegno di Venezia è stata dedicata al tema: "La risposta italiana".
In pratica: ci si può aspettare qualcosa di simile anche qui? Don Giuseppe Russo, responsabile del Servizio Nazionale Edilizia di Culto della CEI, ha posto in rilievo come "L’attenzione per il tema ecologico sia una conquista culturale ormai metabolizzata" e ha portato ad esempio il convegno Costruire bene per vivere meglio, organizzato dalla CEI nell’aprile 2008.
Don Russo ha richiamato l’attenzione sul fatto che è importante parlare di "bioedilizia nella sua complessità, non solo di energia solare, poiché al fine del risparmio energetico occorre anche che gli edifici siano bene orientati, ben coibentati e non provochino dispersioni termiche. Come esempio di quanto già si sta muovendo, Don Russo ha mostrato un progetto appena approvato dal Servizio Nazionale Edilizia di Culto: quello per il nuovo complesso parrocchiale di Corciano a Perugia (cfr CHIESA OGGI architettura e comunicazione n. 84/2008), in cui tutti questi aspetti sono congiuntamente presi in considerazione: orientamento della chiesa, coibentazione, sistemi di condizionamento
passivo, geotermia e pannelli solari. "È da un approccio globale al problema che potremo individuare
la via per la soluzione."
Il Consiglio Nazionale degli Architetti (CNAPPC) è attento non solo al tema dell’efficienza, ma anche all’aspetto
estetico: lo ha spiegato l’Arch. Caterina Parrello riferendo l’opinione dell’Arch. Massimo Gallione, vicepresidente
CNAPPC, che pone in rilievo come la Chiesa nella sua storia bimillenaria intenda la qualità nella costruzione come "massima espressione del patrimonio collettivo e privato di pubblico interesse", così che oggi la Conferenza Episcopale Italiana "si trova a essere di stimolo vitale nel progresso dell’architettura e dell’innovazione tecnologica".
Leonardo Servadio, della redazione di CHIESA OGGI architettura e comunicazione, quale portavoce del direttore,
Arch. Giuseppe Maria Jonghi Lavarini, ha annunciato che si sta elaborando la prospettiva di un Premio Nazionale di Architettura teso a individuare soluzioni esteticamente valide per l’inserimento dei pannelli solari sulle chiese, di nuova edificazione o esistenti, così che il tetto sia una vera "quinta facciata" significativa della dignit&agrav
e; e coerente con la simbolicità che è propria dell’edificio chiesa.

 

Condividi

Utilizziamo i cookie per offrirti la migliore esperienza sul nostro sito web.
Puoi scoprire di più su quali cookie stiamo utilizzando o come disattivarli nella pagine(cookie)(technical cookies) (statistics cookies)(profiling cookies)