Il contemporaneo: brillantezza d’oggi

Nuove forme e nuovi materiali

Il design ha portato nelle nostre case una ventata di novità, spesso riducendo le linee a un concetto di purezza assoluta ma anche talvolta introducendo fantasiose decorazioni, usando i materiali classici in maniera innovativa oppure proponendo coraggiosamente nuovi materiali e nuove sensazioni: così il fuoco, che pareva allontanato definitivamente dalle case moderne soppiantato dai sistemi di riscaldamento, ritrova il suo posto d’onore, per suggerirci sentimenti nuovissimi eppure antichi quanto l’uomo.

Contemporaneo vuole dire essere in totale sintonia con la lo spirito dei tempi e con i suoi comandamenti. Nella casa questo si traduce nel trionfo del design più attuale, quello che ha ridotto la linea dei mobili e degli oggetti al minimo essenziale, esaltando la purezza delle forme e delle superfici, la loro nitidezza e brillantezza, introducendo nuovi materiali, inconsueti tra le pareti domestiche, o ripensando i materiali tradizionali utilizzati in maniera asintattica e innovativa. In questo modo camini e stufe, che sembravano aver perso il loro posto in casa a vantaggio di moderni sistemi scaldanti, tornano nuovamente protagonisti al centro dell’ambiente, portando un nuovo concetto del calore e il nuovo piacere del fuoco, che poi è un sentimento antico quanto l’uomo.

Modello Paleo – Piazzetta design “le Terre”

Pagina accanto: cornice in vetro temperato e serigrafato rosso, abbinata a tondini in acciaio inox lucido, con inserto a legna o a pellet, per il bel modello Air Rosso di Edilkamin.
In questa foto: Nicoletta di Palazzetti è una vera e propria caldaia a pellet con le dimensioni e la bellezza di una stufa che diventa unodei principali elementi d’arredo.

Progetto arch. Maria Carreño Villangomez – Foto Emilio Rodriguez Ferrer

Mont export

Il loft è diventata una soluzione molto di moda, da New York a Milano, da Londra a Barcellona, perché offre spazi ampi e modulabili a seconda delle esigenze: questo era una antica palestra della capitale catalana ed è stato trasformato utilizzando una modularità basata sul numero 12: su quella grande parete bianca, tra una costa e l’altra, si inserisce bene l’inserto Stuv 16, distribuito da Mont Export essenziale nella linea d’acciaio, efficiente, silenzioso e polivalente per scaldare tutto l’ambiente.

LE ESSENZE DELLA LEGNA (2)

Leccio: ha una combustione molto lenta e duratura. È un legno adatto al barbecue in quanto produce una brace molto solida. La sua corteccia è bruno-nerastra o nera, quasi liscia.

Cerro: è un legno duro e pregiato, adatto a mantenere la brace. La sua corteccia è brunoscura, ruvida e solcata.
Noce: albero molto longevo, il suo legno è un ottimo combustibile e quando brucia emana un aroma forte e intenso. Si può usare per cuocere il pane e i dolci. La corteccia è di colore grigio e liscia. Difficile da trovare se non come ramaglia o scarto di falegnameria perché molto pregiato e richiesto.
Olmo: il suo legno, essendo duro, brucia molto lentamente con un ottimo potere calorico e per questo è un ottimo combustibile per il caminetto. La corteccia è di colore bruno con fenditure verticali. È un albero di prima grandezza che raggiunge i 35 metri di altezza.

Nel loft, protagonista la stufa

Oggi lo spazio abitato non si limita più alle classiche quattro mura, pavimento e soffitto tutti fra loro ortogonali, e alla classica divisione degli ambienti e delle zone funzionali, ma cerca nuovi usi e nuove soluzioni. Una di queste è il loft, vale dire uno spazio originariamente a uso produttivo o commerciale, e comunque diverso da quello residenziale, trasformato in abitazione con una attenta opera di ristrutturazione: i vantaggi sono innanzitutto una grande abbondanza di spazio e la possibilità di articolarlo in maniera nuova e inconsueta, senza i vincoli della maglia modulare del condominio ma solo con quelli della scienza delle costruzioni (che con i progressi odierni permette soluzioni in passato inconcepibili) e, spesso, anche un notevole risparmio sui costi d’acquisto e di ristrutturazione, rispetto a un’uguale superficie in un contesto tradizionale.

Progetto arch. Maria Carreño Villangomez – Foto Emilio Rodriguez Ferrer

In un ambiente dagli spazi così vasti e ben articolati, dove le varie funzioni della zona giorno si articolano con angoli dedicati e ben separati gli uni dagli altri, anche se in totale comunicazione visiva, l’ideale è una stufa dal design con
temporaneo con linee dolcemente curve e ben equilibrate e dalle ampie proporzioni, come Kouta di Tulikivi distribuita da Eurotrias: il rivestimento di pietra ollare ben si armonizza al contesto dell’arredamento.

Anche in questo concetto abitativo, che a prima vista sembrerebbe incompatibile con stufe e camini, lo spettacolo del fuoco diventa un elemento di fondamentale importanza: innanzitutto una stufa o un camino diventano un punto baricentrico attorno al quale si articola tutto l’arredamento e senza il quale tutto il contesto apparirebbe slegato con una serie di angoli e di zone sì funzionali ma non armoniche (ovviamente occorre un apparecchio che per mole e per immagine sia in grado di imporsi nell’ambiente e di catalizzare l’attenzione su di sé); e poi, ma non è affatto secondario, potrebbero risolvere in maniera brillante il problema di scaldare un ambiente tanto vasto e spesso tanto alto, rispettivamente con un calore radiante di grande efficacia o con una distribuzione capillare dell’aria calda.

LA PIETRA OLLARE
Steatite è il nome geologico della pietra ollare, un minerale di origine vulcanica, nato circa 2,8 miliardi di anni fa in seguito a grosse pressioni e alle alte temperature presenti al di sotto della crosta terrestre. Da secoli è nota l’eccezionale predisposizione della steatite a diventare “materiale da stufa”. Le caratteristiche che la rendono così particolare sono l’elevato peso specifico, la capacità di accumulo del calore e la resistenza al fuoco. Rispetto ai comuni materiali utilizzati per la costruzione di stufe, quindi, la pietra ollare assorbe il calore molto meglio e lo immagazzina molto più a lungo. Per questo motivo, dopo una fase di riscaldamento, che, in base alla grandezza della stufa, varia da una a tre ore, una stufa di pietra ollare irradia calore per un periodo compreso tra le 12 e le 24 ore. La steatite emana un tipo di calore definito radiante o ad infrarossi, che è stato dimostrato essere molto più sano e piacevole per l’organismo umano rispetto al cosiddetto calore convettivo, sviluppato dai tradizionali sistemi di riscaldamento e trasmesso tramite il movimento dell’aria.

In questo caldo e confortevole angolo relax situato in un soppalco, dove la bellissima chaise longue di Le Corbusier prodotta da Cassina è la protagonista e invita a un meritato relax, è giusto inserire di fronte ad essa un camino a incasso nella parete, per conformarsi al meglio al disegno degli arredi e dell’architettura d’interni e col rivestimento di maiolica che accumula il calore e lo restituisce lentamente e in maniera sana, come il bel modello di Sommerhuber (a fianco).

Progetto arch. Daniele e arch. Stefania Villa – Foto Leonardo Cairo

Spesso si accusa il concetto contemporaneo di arredamento di essere troppo freddo e asettico, di raggiungere una perfezione formale algida e rigorosa, che non tiene conto dei sentimenti umani: questo talvolta è un dato oggettivo, ma talaltra è solo una questione di errata interpretazione delle necessità del cliente da parte del progettista. In ogni caso, in tale concetto arredativo si può introdurre un potente correttivo in grado di cambiare completamente le sensazioni che suscita al potenziale fruitore: il fuoco. Infatti, tale presenza di per sé è in grado di scaldare, non solo fisicamente ma anche e soprattutto metaforicamente e psicologicamente, anche il più raggelante arredamento: i colori vivaci delle lingue del fuoco, collocati in una gamma di radiazione cromatica che l’occhio coglie immediatamente con una sensazione piacevole e che trasmette direttamente al cervello, mettono subito a loro agio e contribuiscono in maniera determinante ad annullare ogni impressione di freddezza; il continuo danzare delle fiamme non solo produce una variazione di luminosità, sempre sulla gamma dei colori caldi, che introduce un elemento di variazione e quindi di novità costante, ma anche un dinamismo delle forme che annulla ogni rigidità formale.

LE ESSENZE DELLA LEGNA (3)
Castagno: pianta molto diffusa, ha un legno compatto ed elastico, non molto pesante. Non molto adatto per il riscaldamento, ha un basso potere calorico con l’inconveniente di fare abbondante fumo.
Betulla: il suo legno è morbido, non molto adatto a mantenere la fiamma nel focolare, ma più adatto durante la fase di accensione del caminetto perchè brucia molto in fretta.
Ha corteccia biancastra o rossastra.
Pioppo: non è molto adatto come combustibile per il caminetto, essendo un legno particolarmente elastico e leggero e lo si usa prevalentemente durante la fase di accensione per la sua caratteristica di bruciare in fretta quando è bello secco.
Alberi da frutto: sono legni duri che si prestano bene per il riscaldamento nel caminetto o nel forno. Bruciano lentamente, fanno poco fumo e rilasciano sostanze aromatiche che conferiscono sapori unici ai cibi.

Progetto Studio M & M – Foto Athos Lecce

In questo appartamento milanese, in una bella zona a ridosso del centro, arredato con pezzi di design contemporaneo in un contesto rigoroso ma nel contempo caldo e avvolgente, con una bella scala d’acciaio, nello spazio accanto ad essa trova la giusta collocazione una stufa: dato che siamo in città, niente di meglio che il modello Luna Veneto Stufe di Tecno Cover, con funzionamento a pellet, (pratico, facilmente stoccab
ile e manovrabile) che consente la programmazione della stufa come una normale caldaia a gas: dotata di termostato ambiente, gestisce e regola la potenza secondo la temperatura richiesta dall’utente.Tramite semplici impostazioni, è possibile programmare un timer che permette fino ad otto accensioni e spegnimenti nell’arco della giornata o della settimana. La ventilazione, particolarmente silenziosa, è regolabilesu cinque diversi stadi proporzionali alla temperatura.

Mod. Luna – Veneto stufe di Tecno Cover

La controindicazione per collocare una stufa o un camino in un contesto contemporaneo e soprattutto cittadino è quello della praticità d’uso e, fattore determinante, della mancanza di una canna fumaria: ma oggi il pellet (vedi sotto) ha risolto questi problemi, dato che è confezionato in modo che sia facilmente stoccabile e maneggiabile, e che, per la sua origine e la sua composizione brucia in maniera completa producendo pochissima cenere e soprattutto pochissimi gas di scarico, tanto da richiedere una canna fumaria di piccolissimo diametro.

IL PELLET
È ottenuto attraverso delle semplici lavorazioni meccaniche, sottoponendo la segatura del legno ad altissime pressioni. Il materiale viene poi contemporaneamente fatto passare attraverso una filiera con fori di dimensioni che vanno dai 6 ai 12 millimetri ed il calore sprigionato durante queste fasi di lavorazione attiva l’effetto legante della lignina, una sostanza naturale presente nel legno, che ne determinerà poi la compattezza e la sua caratteristica forma a cilindro nel tempo. Il pellet rappresenta una validissima alternativa alle tradizionali fonti energetiche per il riscaldamento. In primo luogo non inquina essendo un prodotto biocompatibile, totalmente naturale, facilmente reperibile, pratico da trasportare, ecologico, economico e sicuro. Il pellet viene confezionato in sacchi da 15 Kg, di minimo ingombro e che ne agevolano il trasporto, inoltre non sporca e non fa polvere quando viene manipolato. 

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