Il Comune nella Chiesa

SANTA CROCE A BEINASCO (TORINO)
Diversi edifici industriali dismessi sono stati adibiti ad altri usi ed è dimostrato che una stazione ferroviaria può suggestivamente ospitare un museo. Più raro il caso di riutilizzo di una chiesa, tanto più se si tratta di una chiesa fortemente connotata, importante per la storia locale. Oggi, grazie all’intervento dello Studio B.C.R. Associati di Torino, la piccola chiesa progettata nel 1750 dall’ing. Bernardo Vittone a Beinasco per la Confraternita di S. Croce, è diventata sede del Consiglio Comunale e sala per riunioni.

La chiesa prima dell’intervento di restauro si trovava in uno stato di notevole degrado. Sezione e pianta dell’intervento. L’aula celebrativa è stata trasformata in aula per le riunioni del Consiglio Comunale, aperta anche a eventi pubblici. Tra platea e galleria sono un centinaio le sedute ricavate.

Composta e armoniosa, la chiesa è situata in posizione eccentrica nella piazza Alfieri. Ha una facciata discreta, che introduce in uno spazio interno estremamente semplice: aula e presbiterio, di dimensioni paragonabili, sono coperti da una volta a lunette e delimitati da due archi a tutto sesto. I lavori di edificazione furono condotti con estrema rapidità (da maggio a novembre dell’anno 1750) e in regime di assoluta economia. La facciata, originariamente in mattone a vista, fu rifatta e arricciata intorno alla metà dell’Ottocento. Ma all’inizio dello stesso secolo la chiesa era stata ceduta insieme con la casa, al Comune, che si impegnava a garantirne il normale utilizzo per il culto e le funzioni. Un secolo dopo, però, si ha notizia di una controversia relativa alla manutenzione della chiesa, ridotta in uno stato deplorevole. Il culto proseguì, ma andò affievolendosi con la progressiva riduzione della Confraternita stessa, che, come altre Compagnie non era in grado di sostenersi economicamente. La perdita di senso dell’edificio, che coincide con la cessazione dell’uso, ha condannato la piccola chiesa a un degrado rapidissimo. Il Comune, determinato a conservare questo prezioso bene, decise di trasformare la chiesa nella sede del Consiglio Comunale aprendola, inoltre, a mostre, conferenze, spettacoli teatrali, concerti, ecc. Era quindi necessario trovare spazio per molte persone. La disponibilità di un centinaio di posti a sedere è stata ricavata non solo dall’organizzazione di una piccola platea nell’aula e in parte del presbiterio, ma – ed è questo il vero elemento dell’invenzione – dalla realizzazione di una vera e propria galleria, tramite una struttura metallica autoportante, che senza venire a contatto con le murature della chiesa sostiene un soppalco a gradoni su cui sono distribuite alcune file di poltroncine fisse. Essa è composta da un massiccio arco che asseconda, attraversandolo da un lato all’altro, l’intradosso della volta: a questo sono appesi il piano inclinato e le due scale di accesso prossime all’entrata. Queste addossate alle pareti curve che le modellano, fungono tra l’altro anche da contrappeso allo sbalzo che si protende verso il presbiterio adibito a piccolo palco. Una via di fuga conduce, aprendo una finestra dipinta, ai locali della piccola costruzione annessa alla chiesa, riedificata per contenere alcune salette, un ascensore, i necessari servizi per il pubblico e per gli ospiti oltre a un deposito e alla centrale termica. L’omogeneità dell’intervento è sottolineata dalla leggibilità della struttura lineare, dal disegno degli arredi, dalla scelta dei materiali: marmo rosso-legno-ferro, dalla presenza discreta di impianti sofisticati, e dal grande lampadario ellittico, portante corona ferrea di faretti posti a raggiera. L’imponente struttura fu assemblata all’esterno dei capannoni della ditta costruttrice per un controllo totale severo e minuzioso. Smontata e introdotta in piccole parti all’interno dell’edificio, fu ricomposta e, con cautela, verniciata e arredata. E da sottolineare che questa trasformazione spaziale è stata attuata con un intervento totalmente reversibile.
Dott. Arch. Valeria Minucciani

La struttura metallica autoportante non tocca le pareti della chiesa ed è interamente asportabile. Il colore diverso delle poltroncine in platea e in galleria mette in risalto questa differenza. La struttura è composta da un massiccio arco che segue l’andamento dell’intradosso della volta. All’arco sono appesi un piano inclinato di forma ellittica e due scale di accesso ricurve che hanno anche la funzione di contrappeso.

Chiesa della Confraternita di Santa Croce Beinasco (TO)

Progettisti: B.C.R. Associati,Torino Prof. Arch. D. Bagliani, Arch.V. Corsico, Arch. E. Roncarolo
Impresa: Capra S.p.a., Spinetta Marengo (AL)
Struttura metallica: ORTECO S.r.l.,
Torino Arredo: Junior Antony’s Office S.r.l., Noventa Vicentina (VI)
Restauri: Impresa Rava,Torino

 

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