Il classico d’oggi: una rivisitazione


Aggiornare la classicità

Se l’atmosfera classica è da molti preferita per questioni sentimentali e per il fascino indiscreto del passato, non sempre è possibile realizzarla per gli alti costi che hanno raggiunto i pezzi di antiquariato: e allora la si ripropone, rivisitando il passato con gli occhi di oggi e utilizzando mobili e oggetti che hanno un’impronta senza tempo

Abbiamo visto nelle pagine precedenti che per molti l’atmosfera classica della casa è avvolgente e rassicurante, fa sentire a proprio agio e coccola come una vecchia nonna. Ma a potersi permettere una casa classica con tutti i pezzi autentici, vale a dire tutti d’epoca, dal Duecento all’Ottocento e ai movimenti dei primi anni del secolo scorso, sono
veramente pochi fortunati, che li hanno ereditati dalla famiglia o che possono permettersi le alte cifre richieste dagli antiquari. Allora qualè la soluzione? È quella di concepire la casa con lo stesso spirito con cui veniva pensata un tempo ma che abbia contemporaneamente tutte le comodità di oggi: questo vuol dire una rivisitazione del passato con occhi
attuali, la riappropriazione di un’atmosfera e una collocazione nella casa di quei mobili e di quegli oggetti che vengono prodotti oggi ma con lo stesso spirito di un tempo, che vengono realizzati con le tecniche artigianali della tradizione ma anche avvalendosi delle tecnologie più attuali. Le stufe, ad esempio, soprattutto quelle di ceramica o di maiolica,
sono le più adatte a riproporre e a rivisitare l’atmosfera classica, sia per l’alta componente artigianale che caratterizza la loro produzione, con una larga parte di “fatto a mano”, sia perché spesso vengono progettate in funzione dell’ambiente in cui andranno e montate a casa del cliente, sia infine e soprattutto perché le loro linee sono ancora quelle classiche, così come i loro decori e i loro bassorilievi, e anche quando vengono completamente ridisegnate
per essere più in sintonia con la la nostra sensibilità, mantengono una nobile classicità.

Progetto ing. Giancarlo Bartoli – Foto Athos Lecce

In questa bella casa di Forte dei Marmi, immersa nel verde e concepita come casa di campagna, con i pavimenti di cotto, le pareti a intonaco di calce, le grandi vetrate con i serramenti all’inglese, le librerie in nicchia bordate da grandi cornici di pietra locale, il cardoso, è proprio tra queste due che può trovare degnamente posto una bella stufa di maiolica come Pilo di Prosch Keramik, elegante, modulare, dalla linea sobria che si inserisce in ogni stile, si monta a casa in un giorno solo.

IL BENEFICO CALORE RADIANTE (1)

Che cos’è il calore radiante? Che cosa lo rende così piacevole? Si tratta semplicemente di raggi infrarossi, assolutamente innocui per il nostro corpo ed anzi sotto molti aspetti addirittura benefici. Questo tipo di calore (ogni
corpo riscaldante emette una percentuale di raggi infrarossi: in particolare la maiolica e la pietra ollare ne diffondono in abbondanza) è del tutto simile a quello emesso dal sole, che oltre ai raggi ultravioletti, responsabili dell’abbronzatura e talvolta di spiacevoli scottature, manda sulla terra dei raggi infrarossi particolarmente salutari, in grado di penetrare lo strato superficiale della pelle e di donare quel tepore e quel piacere che solo l’esposizione
al sole sa dare. Questo tipo di calore è in grado di migliorare il metabolismo e l’eliminazione delle scorie, stimolare il sistema immunitario, curare il sistema nervoso e le depressioni, migliorare la circolazione sanguigna ed aiutare nei problemi reumatici.

Classico milanese

Anche in città una stufa può contribuire con la sua sola presenza a determinare o aumentare la classicità dell’atmosfera, anche se ha una linea moderna ma che riprende e riaggiorna quelle tradizionali e anche se è una stufa di ghisa. Questa tipologia, infatti, ha esempi luminosi di arte del fuoco che risalgono già alla fine del Settecento e che trovano il massimo fulgore nel secolo successivo, in cui la possibilità della ghisa di essere fusa e colata in stampi permetteva di creare decorazioni eleganti e leggere visivamente, apparentemente in contrasto con la robustezza
della materia. La stufa di ghisa, poi, ha il vantaggio di permettere un rapido riscaldamento degli ambienti con un basso consumo di legna, fatto ideale questo in città dove non sempre si hanno comodità e spazio per stoccare la legna. Ad esempio la stufa a legna Nestor Martin raffigurata nella pagina accanto è in grado di trarre la massima energia dalla legna bruciata. Nel rispetto delle normative più severe in fatto di ambiente, è progettata per una
combustione così accurata da ridurre al minimo assoluto il tasso di emissioni inquinanti e i livelli di emissioni di polveri sottili (PM 10). Il rendimento eccezionale fa godere del calore radiante del fuoco a legna in perfetta armonia con la Natura.

Nestor Martin

Progetto arch. Marco Papagna – Foto Athos Lecce

IL BENEFICO CALORE RADIANTE (2)

Riscaldarsi con una stufa di maiolica o di pietra non solo consente di godere dei generici benefici del calore radiante, ma risulta anche estremamente piacevole, oltre che salutare per l’ambiente stesso in cui viviamo.
Diffondendosi uniformemente nelle nostre stanze, infatti, i raggi infrarossi riscaldano tutto ciò che incontrano nel loro percorso, compresi i muri dell’abitazione, che quindi si asciugano eliminando fastidiosi problemi di muffa o umidità. Inoltre, il riscaldamento radiante non basa la sua efficacia sulla circolazione dell’aria calda, come avviene nel caso
del riscaldamento c
onvettivo; ne consegue che il bilanciamento degli ioni contenuti nell’aria non viene quasi per nulla alterato e che la circolazione delle particelle di polvere è molto limitata: l’ideale nel caso di malattie respiratorie
o allergie; inoltre si eliminano quei fastidiosi e inestetici “baffi” di sporco. Naturalmente vanno chiariti alcuni concetti: innanzitutto che non esiste una stufa che emetta solo calore radiante, poiché in ogni caso ci sarà sempre una minima parte di calore convettivo (nel caso delle stufe di pietra o di maiolica il valore è di circa il 70-80% di calore radiante). In
secondo luogo vogliamo precisare che una stufa non sarà la soluzione di tutti i vostri disturbi, ma sicuramente vi aiuterà.

COME SCEGLIERE LA LEGNA

Occorre innanzitutto accertarsi che le caratteristiche della legna soddisfino alcuni requisiti da non trascurare, il più importante dei quali è senz’altro la corretta stagionatura o essiccazione: in altre parole la legna deve possedere
il giusto grado di umidità, intorno al 10-15%, per cui assume importanza anche il periodo dell’anno in cui viene tagliata che dovrebbe coincidere con l’inverno. La corretta stagionatura permette di disporre di un combustibile dall’ottima resa e poco inquinante. La legna da ardere, ai fini del riscaldamento, presenta caratteristiche diverse a seconda
della varietà di pianta dalla quale è ricavata. La legna si suddivide in legna dolce e legna dura in base al peso in kg di un metro cubo di materiale. La legna dolce, che pesa circa 300-350 kg/mk è quella di abete, pino, pioppo, ontano, castagno, salice, mentre la legna dura, che pesa circa 350-400 kg/mk è quella di faggio, rovere, cerro, frassino, carpino, acacia e quercia. La legna dolce si accende facilmente, si consuma in fretta e sviluppa una fiamma lunga e
la si usa nei forni che richiedono un lungo giro di fiamma. La legna dura invece è più compatta, la combustione è più lenta con fiamma corta, dura di più ed è più adatta al riscaldamento domestico.

Foto Athos Lecce

In questo elegante e centrale appartamento milanese, nel cui soggiorno un’intera parete è occupata dalla lineare libreria in noce nazionale, il camino ha la logica collocazione al centro della libreria, con poche opere murarie e un inserto di provata affidabilità tecnica come l’Eclipse di Supra, dal cuore di acciaio speciale e mattoni refrattari per una gran resa termica.

Ma anche un camino è in grado perfettamente di contribuire alla creazione di un’atmosfera classica, solo con la presenza delle fiamme, che ci riportano ai tempi ancestrali in cui la sopravvivenza dell’uomo dipendeva dal fuoco. Se, poi, il camino riesce nello stesso tempo a minimizzare la sua presenza inserendosi nella struttura muraria e a potenziare la sua azione scaldante diffondendo l’aria calda non solo nell’ambiente in cui si trova ma anche in quelli circostanti, raggiunge il top: è questo il caso di un inserto da camino, mo. Eclipse di Supra come quello sotto, che si integra nella struttura dei muri, che permette la visione del fuoco attraverso l’ampio vetro resistente al calore e che deve essere semplicemente completato con una cornice adeguata all’arredamento.

LE ESSENZE DELLA LEGNA (1)

Non tutti i legni sono uguali e le caratteristiche circa il tempo di essiccazione ed il potere calorifico variano da pianta a pianta. I legnami di qualità ottima sono faggio, rovere, carpino e acacia. Da evitare in generale i legni resinosi.
Faggio: il suo legno è compatto e pesante, per questo è adatto come combustibile con un buon potere calorico a bruciatura veloce e va bene per ogni tipo di cottura. La corteccia è grigia e liscia.
Rovere: è duro e brucia lentamente. Ha una resistenza più elevata di quella del faggio e produce brace. La sua corteccia è grigia, solcata e fessurata.
Carpino bianco: brucia lentamente e dà un carbone di ottima qualità. La sua corteccia è liscia e grigio-argentea.
Acacia ha legno duro e adatto alla combustione.
Si riconosce per il suo colore tendente al giallo. Non mantiene la brace a lungo.

 

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