Il camino in Savoia.La casa nella casa.


Terra di frontiera alle pendici delle più alte vette europee, la Savoia è quanto di più schiettamente montano si possa immaginare. E le sue architetture sono quanto di più legato al lavoro sui monti, alla vita campestre e pastorale, a seconda dell’orografia vicina. Chalet, in legno o pietra o muratura o misti, spesso di grandi dimensioni così da contenere sotto uno stesso tetto fienile, stalla, abitazione: e forse anche parlare di architettura è esagerato. In Savoia non vi sono monumenti per la storia, ma edifici d’uso comune, dal taglio vernacolare, continuamente soggetti alle ingiurie di un clima che può essere aspro nei suoi venti e nelle nevicate.
Per cui, se c’è una particolarità delle case tradizionali di questa zona, è che esse necessitano di una continua opera di manutenzione. Le tegole (poggiate sugli spioventi in legno a loro volta eretti sopra zoccoli di pietra o muratura) spesso hanno bisogno di una revisione, di sostituzioni. E le tavole o le scandole dei rivestimenti parietali soffrono anch’esse gli effetti delle bufere e richiedono sostituzioni. Scosse da tempestose furie, le strutture a volte tremano. Ma c’è un elemento che resta solido, al centro delle abitazioni. Il camino. Forse anche a causa di questa relativa fragilità
delle pareti esterne, a fronte dell’impeto degli elementi, in mezzo alle case il camino è luogo di particolare solidità. Protetta dalle pareti perimetrali dell’edificio, la sua struttura diventa quella di una casa nella casa. Un baluardo interno che diffondendo calore protegge dall’inclemenza del clima. Ma anche un autentico “luogo” nell’abitazione, dove cucina e ospitalità e convivialità fanno tutt’uno. Così le dimensioni del camino savoiardo sono sempre notevoli.

Ma decisamente particolare risulta il disegno di un camino in legno della regione di Aravis, pubblicato nel volume “Architecture et vie traditionelle en Savoie”, di Marie-Thérèse Hermann (Parigi, 1980). Sul luogo questo tipo di camino
è chiamato “bourne” e si presenta come un gigantesco tronco di piramide, la cui estremità superiore si eleva di oltre
un metro sopra il tetto, mentre il quadrato di base copre una superficie di più di sei metri quadrati. Su quattro travi incrociate ad angolo retto. Il rivestimento interno della canna fumaria può essere anche in ardesia.
E nel suo vasto volume si appendono prosciutti e insaccati per l’affumicatura.
Elemento caratteristico, sia per le dimensioni, sia per il materiale, il legno, altrove raramente usato per costruire un intero camino, questo si trova ancora soprattutto nel nord della Savoia: nell’alta Chablais o nell’alta Faucigny, sul massiccio di Aravis e altrove. Ma sempre sulle alture: in passato si trovavano anche nei fondovalle, oggi restano
quelli più isolati. I comignoli sono variamente conformati, in pietra, legno o mattone: modellati secondo le necessità di disperdere il fumo nel vento. A volte coperti da una pietra piatta posta a spiovente oppure col profilo a due spioventi. Nei camini di legno l’uscita superiore è coperta da uno o due sportelli mobili: in latta, ardesia o legno. A seconda del tempo, dall’interno gli sportelli superiori possono essere più o meno aperti tramite una corda, una pertica o tramite un sistema costituito da un triangolo in ferro con contrappesi che basculla come un bilanciere. Così è proprio il camino in legno quello più articolato, quello di maggiori dimensioni, quello più caratteristico.

(Leonardo Servadio)

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