I molti pregi del soffitto a cassettoni


Il manto di copertura della chiesa di Santa Maria del Rosario a Roma, è stato realizzato col sistema dei “cassettoni” dall’azienda Habitat Legno di Edolo (Brescia).
ll soffitto a cassettoni era in voga già nell’antichità: del resto lo schema è semplice quanto efficiente.
Una trama ortogonale di travi ha la funzione di sostegno della copertura ma diventa allo stesso tempo elemento decorativo, poiché scandisce lo spazio secondo un ritmo ordinato.
Date le diverse declinazioni che ha avuto nella storia (passando attraverso il Rinascimento, il Barocco, il Neoclassico) oggi il suo utilizzo ha anche un significato evocativo e simbolico.
Utilizzato entro una chiesa, consente non solo di “misurare” lo spazio grazie alla sua scansione regolare e di offrire un disegno gradevole e significativo, ma anche di rompere i riflessi sonori, migliorando così l’acustica dell’ambiente: e questo è un aspetto molto impor tante e allo stesso tempo problematico per uno spazio di dimensioni notevoli nel quale le fonti sonore sono disposte in luoghi differenti.
Infine, poiché la struttura è a maglia ortogonale, i lacunari, cioè gli spazi tra le travi, possono essere aperti: il che consente la collocazione di lucernari che offrono una luminosità zenitale, che è particolarmente importante nei luoghi dedicati al culto.

COPERTURA
Il manto di copertura della chiesa (dimensioni in pianta: 35 * 25 m; interasse delle travi: 3 m; luce massima delle travi: 19 m) è sostenuto da pannello strutturale e coibente tipo STEK 114 (h 60 mm). L’uso di tale pannello consente di ottenere una finitura a vista liscia e senza orditura secondaria, svolgendo contemporaneamente una funzione strutturale ed isolante. In copertura sono stati realizzati alcuni lucernari mediante tavoloni, sezione (4 * 43) cm, posizionati al di sopra del filo inferiore del suddetto pannello STEK. Tali lucernari consentono di graduare la luce interna in modo tale da evidenziare la gerarchia dei luoghi significativi entro lo spazio liturgico.

STRUTTURA IN LEGNO LAMELLARE
La struttura è composta da travi a intradosso piano ed estradosso a doppia pendenza, aventi sezione (14 * 95 / 115) cm, la quale consente lo scarico delle acque meteoriche (2 %). Questo consente di ottenere un cassettonato in associazione con i traversi secondari, aventi sezione (14 * 56) cm e posizionati a filo dell’intradosso.
Questi ultimi svolgono sia una funzione estetica (cassettonato), sia strutturale, cioè di stabilizzazione delle travi principali. Tali travi sono state prodotte con una “controfreccia” di produzione pari alla freccia dovuta all’intero carico permanente, il tutto al fine di ottenere un piano perfettamente orizzontale.
L’ancoraggio delle travi principali sulle strutture perimetrali in c.a. è stato realizzato mediante attacchi metallici a scomparsa.
Cioè con lame metalliche interne saldate in opera su piastre in acciaio preventivamente posizionate nei getti. L’appoggio dei traversi secondari (14 * 56) è stato ottenuto mediante altri attacchi a scomparsa chiodati alle travi principali, usando chiodi speciali ad aderenza migliorata, e fissati ai traversi stessi mediante spinotti.
Tutte le travi sono state prodotte in legno lamellare di abete europeo in lamelle aventi spessore di 33 mm, incollate con collante omologato e trattate superficialmente con prodotto impregnante antitarlo e antimuffa di comprovata efficacia.

(Per informazioni: <www.habitatlegno.it>)

 

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