I due mondi di Fuksas: l’uno sospeso e l’altro sommerso.

Un grande “alambicco” di vetro ideato per l’ampliamento della Distilleria Nardini: Laboratori per il Centro di Ricerca e Auditorium.

Testo: Massimiliano e Doriana Fuksas
Foto: Matteo Danesin

Progettista: Massimiliano Fuksas Architetto
Capo Progetto: Arch. Davide Stolfi

Due “mondi”: il primo “sospeso”, formato da due bolle ellissoidali trasparenti che racchiudono i laboratori del centro di ricerca, e l’altro “sommerso”, uno spazio scolpito nel terreno come un canyonnaturale che ospita un auditorium di 100 posti a sedere. Una rampa discendente, matrice generatrice dello spaziocanyon, conduce all’auditorium ed è utilizzabile
anche come platea all’aperto.

La contrapposizione delle due platee inclinate forma un’unica arena continua per ospitare eventi. Lo spettatore seduto è circondato da un landscape generato dall’andamento aritmico delle pareti del muro inclinato . A livello terra, il piano d’acquariflettente crea uno spazio di riverberi e bagliori nella zona di ingresso posta sotto le due bolle, che sembrano fluttuare “sospese” nell’aria. I lucernari subacquei filtrano la luce del giorno e la diffondono nello spazio ipogeo mentre di notte si trasformano in sorgenti luminose. Le esili colonne, con diversa inclinazione, creano una tensione dinamica insieme al volume obliquo dell’ascensore.

Le due “bolle” appaiono dall’esterno di vetro verde mentre il vetro visto dall’interno non è colorato
e grande impegno hanno richiesto nella loro realizzazione la forma ellittica e la curvatura del vetro:
i pezzi che le compongono sono infatti uno diverso dall’altro.

Al visitatore si apre una successione di viste in continua mutazione, generate dalla calibrata asimmetria dei diversi elementi architettonici: i due ellissoidi sfalsati e sovrapposti, l’ascensore obliquo contrapposto all’aerea scala, la rotazione della rampa d’ingresso. La superficie delle bolle è composta da una doppia pelle completamente trasparente che permette di focalizzare la vista a 360 gradi sullo splendido scenario del paesaggio montano del Montegrappa. Due segni: uno raffinato, elegante, tecnologico, immateriale.

Le due “bolle” ellissoidali, che ospitano
i laboratori di ricerca Nardini, si raggiungono percorrendo una passerella in mezzo all’acqua.
L’Auditorium costruito nel sottosuolo
può ospitare i visitatori della Distilleria Nardini,
centinaia di persone in media al mese.

L’altro brutale, dove la materia, il cemento armato, diventa epifania della forma. Un contenente e un contenuto, positivo e negativo in continua tensione connessi dalla struttura inclinata dell’ascensore ma immersi nella loro energia di segno contrario che spinge verso l’alto le bolle vitree dei laboratori e sprofonda nel sottosuolo l’auditorium con la sua pesante corposità. Le colonne più che sorreggere gli edifici sembrano ancorarli a terra. Il riverbero dell’acqua crea un piano speculare. Luogo geometrico di un’assurda omologia dove lo spazio vibra e si dilata. I soli 5 cm di profondità dell’acqua si trasformano in diversi metri di altezza. Camminare sulla passerella offre intense emozioni.

L’ascensore inclinato

Fin dalle fasi iniziali del progetto, nella realizzazione dell’ascensore obliquo fatta su disegno dello Studio Fuksas, si è perseguito l’obiettivo di garantire la maggiore rispondenza possibile alle specifiche tecnico-estetiche di un progetto estremamente innovativo. La cabina è completamente in vetro temperato da 8 mm e incastrata su una struttura
ad l rovesciata che scorre su degli ipe 120 collegando i livelli che vanno da piano -2 al piano +2 (4 fermate).
Le pareti della cabina sono costituite da lastre di cristallo tipo Extraclear dello spessore di 6+6 mm, con cristalli molati a filo lucido e tagliati a 45° (per rendere invisibili le giunzioni), fissati con rotule in acciaio inox (che hanno richiesto la tempera del cristallo).

Sezione, dove è evidenziato
l’ascensore inclinato
La progettazione della nuova e avveniristica struttura ha rispettato il parco che circonda la sede Nardini, progettato da Pietro Porcinai, e si accosta con armonia al vecchio stabilimento.
Sezione della "bolla"

Il tetto della cabina è completamente panoramico, calpestabile, in cristallo tipo Triplo Extraclear.
Il pavimento della cabina è anch’esso in cristallo, con superficie traslucida, e l’illuminazione tramite una matrice di tubi
neon ad alta tensione traspare attaverso di esso, con un effetto scenografico unico. Le porte di cabina e di piano hanno ante in cristallo tipo Extraclear, prive di intelaiatura, con meccanismi di azionamento nascosti sotto al pavimento della cabina. In pratica la parte visibile dell’ascensore è anch’essa una “bolla” di cristallo, con bottoniera di comando inserita nel corrimano interno in acciaio inox.

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