Presentando i risultati degli ultimi scavi nella zona dell’Anfiteatro Romano curati dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia su finanziamento del Ministero per i Beni e le Attività culturali, il capo ufficio stampa Fabrizio De Pasquale, a nome del ministro Giuliano Urbani, ha comunicato anche la scoperta dei resti di una cucina medioevale. E’incredibile, anche Milano aveva il suo Colosseo (e i suoi gladiatori): l’hanno rimesso in luce gli scavi della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, e da oggi tutti possono vederlo e toccarlo con mano: solamente un poco più piccolo di quello di Roma (è lungo 155 metri anziché 188) ma quasi eguale sia funzionalmente Nelle foto: Nel disegno sono evidenziati i tre strati dell’indagine archeologica: sotto, la villa antica romana; in mezzo, la cucina del ‘300 col camino a parete; sopra, la cucina del ‘400 con camino centrale. Nelle foto: Una ricostruzione della cucina del monastero di Sant’Eustorgio databile tra la fine del ‘200 e l’inizio del ‘300. Il camino, costruito con la parete di fondo distanziata, presenta diverse “buche” sotto il piano di fuoco per cotture lente sotto la brace. Scavando tra i due chiostri del monastero di Sant’Eustorgio, dove oggi c’è il Museo Diocesano, sono stati trovati i resti (molto significativi) della più antica cucina del convento, che grazie alla presenza di maioliche medioevali si è potuta datare tra la fine del ‘200 e l’inizio del ‘300. Il camino era a parete e di grandi dimensioni per contenere un girarrosto che doveva servire a quasi un centinaio di frati. Ma non basta, sopra a tale strato si è trovata testimonianza di un’altra cucina: una successiva ristrutturazione che ha portato all’adozione di un altro tipo di camino, questa volta centrale, con una grande cappa sorretta da quattro pilastri. Due monete coniate dai Visconti, rispettivamente
|