ARCIDIOCESI DI NAPOLI I beni culturali agli immigrati «Finalmente è stato firmato il contratto per l’inventariazione dei beni culturali della diocesi!». P. Edoardo Parlato,ofm, non nasconde la soddisfazione. Da un anno responsabile dei Beni Culturali per l’Arcidiocesi partenopea, sta mettendo in atto una serie di misure che da tempo si attendevano. In particolare l’inventariazione dei beni, sostenuta finanziariamente dalla Conferenza Episcopale Italiana e dalla Diocesi, costituirà una pietra miliare: senza conoscere con precisione lo sterminato patrimonio della Diocesi sarebbe arduo cercare di tutelarlo o di valorizzarlo. «Ora che è stata messa in cantiere la schedatura delle opere, il passo successivo che stiamo studiando è come procedere per sensibilizzare le parrocchie e l’opinione pubblica, così da rendere spedita l’operazione».
«Tutto questo è di fondamentale importanza. Ma, in margine, abbiamo dei progetti per la usufruizione che credo siano unici in Italia, tipo quello di preparare – contiamo in questo di avere l’aiuto delle Istituzioni pubbliche – un gruppo di immigrati perché diventino guide ai beni culturali ecclesiastici per i loro connazionali. E’ un fatto che i linguaggi artistici attestati nelle opere autoctone ripropongono espressioni e suggestioni di culture afroasiatiche. E che su questi beni artistici si può aprire un dialogo su arte e fede che non mancherà di rafforzare i legami con i nuovi arrivati». E i restauri? «Molti sono necessari. Ma mancano i fondi. L’intesa con la Regione ancora non ha dato i frutti sperati. Speriamo nella sensibilizzazione». Da poco si è inaugurato il Museo della Cappella del Tesoro di S. Gennaro, centrale nella storia della fede e della devozione della nostra città: un giorno al mese, il pomeriggio di ogni primo martedì, per espresso desiderio dell’Arcivescovo Card. Michele Giordano, esso potrà essere visitato gratuitamente dai napoletani (anche il Museo diocesano seguirà la stessa linea). «Chissà che anche questo non sia un passo nella direzione di coinvolgere un numero sempre maggiore di persone nel difficile compito di valorizzare i beni culturali della diocesi….».
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