Giovanni della Rossa

 

 

“Eidomatica è un neologismo da me coniato nel 1982 per indicare l’informatica delle immagini. In realtà, lavorando nel settore dell’informatica grafica da oltre dieci anni, ho voluto coniugare le esperienze scientifiche con quelle artistiche”. In questo loft dove scienza e arte si integrano, Giovanni della Rossa, imprenditore milanese ha materializzato la sua visione della realtà. “In Eidomatic house -ci spiega ancora della Rossa- non è importante l’apparecchio presente, ma che una certa funzione possa essere gestita in maniera innovativa. In altre parole, sono interessanti i concetti non come vengono risolti tecnicamente. Gli strumenti cambiano, le basi concettuali restano ed è su queste che si basa la sfida di “eidomatic house”.”

“Eidomatics is a new word I invented in 1982 to indicate the information technology of images. Having worked in the computer graphics industry for over ten years, I wanted to combine scientific and artistic experiences. In this loft where science and art melt into one another, the Milan-based entrepreneur Giovanni della Rossa has implemented his vision of reality. “In Eidomatic house, says della Rossa, what’s important is not the equipment, but the fact that a function can be managed in an innovative way. In other words, what matters is the concepts, not how they are solved technically. Tools change, basic concepts remain and are the foundation of the “eidomatic house” challenge.“

Il forte minimalismo presente nel suo “loft”, da dove scaturisce?
In prima approssimazione dallo stile giapponese così sobrio, pulito, essenziale, minimalista, appunto. Più profondamente dalla ricerca scientifica. Da sempre nelle scienze esatte, matematica, fisica, si cercano le formule più semplici, più eleganti per spiegare la natura: quando si arriva a comprenderle sono sempre più semplici di come ce le immaginavamo. Riprendendo il punto precedente, questo processo non è altro che la ricerca delle basi. Non è un caso infatti che la Bauhaus abbia trovato fertile terreno in quella Weimar che era stata luogo di lavoro di Goethe, appunto, scrittore e scienziato. Inoltre non è un caso che Ludwig Wittgenstein, uno dei più rigorosi logici del nostro secolo, abbia progettato, già una sessantina di anni fa, una casa completa di arredi interni, con tale spirito innovativo improntato all’esenzialità che le sue scelte di allora farebbero invidia a numerosi architetti dei giorni nostri. Le sue idee derivavano da un formalismo altamente rigoroso e pertanto essenziale.

A first approximation of Japanese style, so sober, clean, essential, minimalist. More deeply from scientific research.The “accurate sciences” (mathematics, physics) have always provided the simplest, most elegant formulas to explain nature: when you understand them, they always seem simpler that we had imagined. Going back to the previous concept, this process is nothing but the search for our origins. It’s not by chance that the Bauhaus found fertile ground in Weimar, which had been the working place of Goethe, a writer and scientist. It is also not by chance that Ludwig Wittgenstein, one of the best logicians of our century, designed a house complete with interior decorations 60 years ago, with an innovative approach centered around essentiality. His solutions still arouse the envy of several modern architects. His ideas derived from very rigorous and therefore essential formalism.

 

 

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