GIOCHI DI SPECCHI E PROSPETTIVE IN UN IMPECCABILE LUOGO DI RELAX

Una coppia di dinamici personaggi del mondo della moda, avendo miracolosamente gli stessi gusti, è riuscita a operare in simbiosi in un settore dove il gusto personale ha un enorme peso.
La stessa intesa l’hanno mostrata anche nel collaborare creativamente con i due architetti dell’Archidue Studio che hanno curato la ristrutturazione della loro casa.
Su un obiettivo sono stati subito d’accordo: per le loro giornate intessute di stress era necessario avere uno spazio per tenersi in forma e rilassarsi.
Nell’antico palazzo aristocratico dove avevano deciso di abitare c’era un luogo separato dal resto dell’appartamento anticamente adibito a ricovero delle carrozze, uno spazio molto più ampio e gradevole dei moderni box.
Era il luogo ideale se si riusciva a sfruttare appieno lo spazio.
Nello studio (di matrice razionalista) delle ergonomie e dei percorsi, in caso di “minimum
raum” la regola era quella di organizzare tutto in scatole spaziali successive con uno stretto corridoio di collegamento.
Così è stato fatto, ma con un accorgimento che ha tolto ogni senso di angustia all’insieme: l’uso di pareti vetrate, trasparenti oppure opaline, e di specchi totalmente riflettenti.Francesco Bortolini e Chiara Visentin hanno fondato insieme l’Archidue Studio con sede a Vicenza.
Sono nati entrambi nel 1967, il primo a Roma e la seconda a Padova.
Bortolini si è laureato in Architettura all’Università La Sapienza, Chiara Visentin allo IUAV di Venezia e attualmente insegna Progettazione Architettonica alla facoltà di Architettura di Parma.
Da anni lavorano e scrivono singolarmente sui temi dell’abitazione, dell’allestimento museale e del rapporto tra arte e architettura.
Ma capita anche che collaborino per determinati lavori come in questa ristrutturazione di un palazzo cinquecentesco nel centro di Vicenza.Nei box chiusi da vetri ci sono pareti opaline retroilluminate e specchi che moltiplicano scenograficamente lo spazio: è tutto un gioco di luci indirette, di riflessi ingannevoli, di prospettive illusorie.
L’unico spazio aperto è quello dove sono allineati gli attrezzi ginnici: una garanzia per un futuro di salute. Ma c’era bisogno anche di un luogo dove rilassarsi dopo tante fatiche: lo si è trovato sul tetto della sauna.
E qual è il look di questo locale fitness?
Decisamente moderno e accogliente.
È il colore verde dei pannelli (tra il verde muschio e il verde prato) a dare al tutto un caldo riflesso naturale.

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