GIOCHI DI LUCE TRA LE QUINTE


Un progetto complesso ricco di scorci suggestivi e visuali inattese.

Questa casa, progettata con “leggerezza”, si colloca all’interno di un edificio inserito in uno splendido borgo medioevale.

Progetto di Antonio Lagorio, architetto
Servizio di Maria Galati, architetto
Foto di Athos Lecce

Un piccolo borgo medioevale è lo sfondo di un progetto ricco di rimandi architettonici e dal forte impatto visivo. La casa, progettata dall’architetto Antonio Lagorio, è armonicamente sviluppata su due livelli.

Significativi nell’area giorno la parete luminosa, molto scenografica in fil di ferro a tutta altezza, Knikerboker e il lampadario sopra il tavolo da pranzo “Big bang” di Enrico Franzolini e Vicente Garcia Jimenez, Foscarini. I pavimenti in resina sono stati realizzati da Mikodesign.

Cucina “Venere”, design Alfredo Zengiaro, Febal; sopra i fuochi cappa aspirante “Star”, Elica; tavolo “Diamond” di
Patricia Urquiola, e sedie “Alfa” di Hannes Wettstein, Molteni & C.
Nel bagno, lavabo “Acquagrande” di Cappellini e Palomba, Ceramica Flaminia.

Biografia

ANTONIO LAGORIO, architetto
Si laurea in Architettura a Genova nel ‘93. Inizialmente collabora con R. Piano Building Workshop e Enrico D. Bona, finché nel ‘95 intraprende l’attività di libero professionista. È uno dei soci fondatori dello studio 5+1 Associati, con i quali prenderà parte a molti progetti importanti, tra i quali: il Campus Universitario, la ex Caserma Bligny a
Savona, il Centro Visite e Antiquarium del Foro di Aquileia, gli Spazi Pubblici a Sestri Levante. Nel 2000 lascia 5+1 e fonda il suo studio lavorando sia in Italia sia all’estero.

Qualità dell’intervento

Centralità del progetto: la composizione reinterpreta il carattere del luogo. Il living è concepito come una piccola piazza, vero centro di questo microcosmo.
Innovazione: l’arco esistente viene affiancato da tre nuove grandi colonne piatte, apparenti setti murari in realtà realizzati con cartongesso su struttura metallica, che salgono per cinque metri per poi diventare elementi orizzontali di nuova strutturazione dello spazio. Questi elementi portano tutto l’impianto di illuminazione
del piano inferiore e possono essere viste anche come grandi lampade fuori scala.
Uso dei materiali: pavimento in resina, intonaco a parete. Quinte in cartongesso.
Nuove tecnologie: progettazione dell’impianto illuminotecnico.

La luce naturale inonda il soggiorno.
Il soggiorno, al primo livello, è concepito come una piazza. La presenza di un vincolo ha determinato il mantenimento di un arco, ricostruito in calcestruzzo, che taglia l’alloggio trasversalmente e lo divide in parti uguali.

In Edicola

L’arco viene affiancato da tre nuove colonne piatte, apparenti setti murari, che si sviluppano verticalmente per cinque metri per poi divenire elementi orizzontali. L’ingresso apre su questi setti che schermano la vista
al visitatore. Questi deve muovere sul perimetro di un ideale porticato, prima di raggiungere il grande spazio vuoto del soggiorno e scoprire l’ampiezza del luogo quasi fosse una corte a cielo aperto.

La grande terrazza al primo livello dell’appartamento si affaccia sul centro cittadino di Loano e sul mare.
Pavimentazione terrazzo in listoni di iroko, realizzata con tecnologia a incastro su telai metallici appoggiati alla pavimentazione esistente.
Illuminazione, elementi “Floorscan”, Delta Light.

Illuminazione living con elementi a incasso quadrato a quattro luci “Matrix”, Side.
Lampada ad arco “Twiggy” di Marc Sadler, Foscarini.

Divano e cuscini di fattura artigianale; sedia “Panton Chair” di Verner Panton, Vitra distribuita in Italia
da Unifor.
In camera: letto di fattura artigianale; seduta con pouf “Barcelona chair” di Mies van der Rohe, Knoll International; nella camera dei ragazzi: letti, Clever; poltrona “Sacco”, di Gatti – Paolini – Teodoro, Zanotta.

Al secondo livello, un secondo soggiorno, più intimo e privato, è progettato come una corte; su di essa si affacciano le stanze il cui accesso è studiato attraverso spazi interstiziali che hanno la vocazione dei piccoli carruggi, tipici degli spazi urbani medioevali liguri.

 

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