Giochi di luce e di materia


Ristrutturazione radicale nella zona universitaria di Modena.

progetto di Paolo Bergonzini architetto
testo di Walter Pagliero
foto Sarah Angel

Questo interno nasce dalla ristrutturazione di una casa costruita in modo anonimo negli anni ’70. Il cuore del
progetto sta nell’intervento strutturale che ha modificato l’architettura sia interna che esterna, con l’intento di rendere
continuo lo spazio e di aumentare al massimo la parte vetrata, soprattutto nella zona living.

Colori dominanti in contrasto

Le sedute e il tavolino sono su disegno dell’architetto Paolo Bergonzini. In angolo, una radice africana decapata.

Qualità dell’intervento

Centralità del progetto: aumentare al massimo la superficie vetrata e rendere continuo lo spazio utilizzando i pilastri portanti come quinte ottiche.
Innovazione: una luce diffusa, sia naturale che artificiale, di cui non si vede direttamente la fonte, e un arredamento monocromo ma non freddo.
Uso dei materiali: solo materiali naturali, legno wengé per i pavimenti, pietra naturale ricompattata per alcuni tratti di parete, intonaci traspiranti e biocompatibili.
Nuove tecnologie: l’impianto di condizionamento.

PAOLO BERGONZINI architetto

Nasce nel 1963 a Modena, studia architettura a Firenze. Inizia
nel 1986 un percorso professionale di progettazione e interior
design. Animato da un vivace interesse per l’arte moderna, ha
realizzato progetti high-tech per locali di design in Italia. Nel
2005 acquista “Il modulo”, storico show room di design a
Modena. Ora si dedica principalmente al private home, perfezionando
il suo stile in abitazioni di prestigio e nello stesso
tempo curando i molteplici aspetti del cantiere, dalla progettazione
degli spazi alla ristrutturazione degli interni, fornendo
un servizio tailor-made al cliente.

A tal fine sono stati eliminati i muri portanti e conservati i quattro pilastri strutturali, che dopo la ristrutturazione si presentano come quinte determinando un impatto visivo piuttosto scenografico. Dice l’architetto: “Ho cercato di creare un involucro rigoroso, senza colori, animato solo dalle quinte nelle pareti e dalle grandi vetrate che creano
giochi articolati di luci e ombre.

Colori in contrasto: un perfetto equilibrio del nero su bianco.

Lampadario di ispirazione orientale con cerchi in legno ebanizzato, Modénature (Parigi).
Sedie in legno curvato ebanizzato e tavolo laccato bianco su disegno.

Per quanto riguarda l’arredamento non ci sono mobili di produzione industriale, perché tutto è stato disegnato e realizzato su misura. In questi interni si assiste a una riduzione alle forme elementari, a volumi che vengono valorizzati dalla luce.

In camera da letto domina un delicato color cacao.

Nelle foto: Vasca idromassaggio, Jacuzzi.
Lampade, Fontana Arte; sanitari, Antonio Lupi; rubinetterie, Gessi.

Una luce che dalle vetrate estese sui quattro lati viene filtrata da tende bianche a pannelli che la diffondono con effetto suggestivo; in qualche caso ai pannelli bianchi si è sovrapposto un pannello colorato per renderla più calda. Per l’illuminazione artificiale è una mia costante fare in modo che la fonte luminosa sia indiretta e abbia corpi illuminanti non visibili.”

 

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