Espandersi nel verde


Alla ricerca della luce e dell’aria in un fluente dialogo con il giardino.

Progetto di: Stefano Godio architetto
Testo di: Romina Emili
Foto: Athos Lecce

Capita raramente, ma capita ancora, d’incontrare case che sono riflesso non della vita di tutti i giorni, ma delle nostre profonde passioni. Nel silenzio assoluto del Novarese abbiamo scovato questa piccola villa di campagna che è la dimora preferita di grandi appassionati d’arte, che la raggiungono ogni volta che possono. Esperto d’arte primitiva lui, di arte contemporanea lei, insieme hanno creato uno spazio galleria con grandi quadri, piccole sculture, libri d’arte, vasi e tessuti da tutto il mondo.
Circondata da prati d’erba rasata e da dolci declivi, la casa ha uno sviluppo architettonico classico e lineare, e trova la sua personalità creativa nel dialogo con ciò che le vive intorno. Recuperando la funzione primitiva dell’arte come comunicazione partecipata, gli ambienti interni, densi di oggetti che li popolano come arredi, cercano la luce e lo spazio sia nella zona giorno sia nella zona notte, prolungandosi con due ampie verande verso la parte sud del giardino.

Nelle foto: Divanetti e poltrone in vimini eseguiti su disegno nelle Filippine.
Verande realizzate con profilati in ferro ricoperti in bagno di rame.

Obiettivi: luminosità e compenetrazione tra interno ed esterno.
Divani e pareti bianchi fanno da sfondo neutro alle opere d’arte.

Nelle foto: Poltroncine, Driade; tavolo su disegno; lampadario “Floatation”, Ingo Maurer; candeliere in plexiglass, Sawaya & Moroni.
Divani in tessuto, Ralph Lauren; poltrone “Butterfly Kiss”, Sawaya & Moroni.

Mentre nella parte meno recente gli ambienti vengono illuminati da grandi finestre stile “Nuova Inghilterra”, in questi prolungamenti i vetri diventano continui e lasciano respirare liberamente la casa. La piccola veranda a sudovest, che prima era un portico e adesso è chiusa con una struttura in metallo leggero, ha l’importante funzione di volano termico e viene utilizzata come sala da pranzo in stretto contatto visivo col giardino. Il tavolo in cristallo, le sedute e gli oggetti di decorazione confessano una ricerca di trasparenza unita al gusto dell’ironia e della sperimentazione.
Dalla zona giorno alla zona notte, il percorso attraversa un ampio soggiorno a doppia altezza che svela i gusti e le inclinazioni culturali dei proprietari: divani e pareti bianchi sono una base neutra per valorizzare i quadri e gli arredi.

Qualità dell’intervento

L’idea base del progetto: creare due verande per aggiungere agli interni un prolungamento verso il giardino: una veranda che dilata la zona
giorno, l’altra che contiene la zona relax.
Uso dei materiali: per la pavimentazione delle verande è stato scelto un materiale da esterno: una pietra ricostruita usata per le piscine.
Innovazione: l’uso per le finestre di schermature a scomparsa, in questo caso si tratta di tende a plissé.
Le nuove tecnologie: per avere il massimo di trasparenza nelle verande si sono utilizzati sottili profilati in ferro, per modificarne l’aspetto
sono stati sottoposti a un bagno di rame.

Una delle verande è interamente dedicata alla zona relax
fornita di vasca con idromassaggio e letto di meditazione.

Nelle foto: Contenitore a pavimento, Cappellini.
Letto “Lullaby Due”, Poltrona Frau; vasca da bagno, Kos;

Biografia

STEFANO GODIO,
architetto
Nato ad Arona (Novara), si laurea in Architettura al Politecnico di Milano. Si specializza con vari corsi: architettura bioecologica, progettazione tecnica del verde, coordinamento della sicurezza, progettazione di immobili ecologici.

Libero professionista con studio a Novara con attività nel campo della
progettazione architettonica, progettazione ecosostenibile, progettazione d’interni, coordinamento della sicurezza, modellazione tridimensionale, computi metrici, capitolati, contratti e contabilità dei lavori, bioedilizia e risparmio energetico. L’attività viene svolta con la consulenza di professionisti specializzatial fine di realizzare una progettazione integrata.

Si arriva alla seconda veranda a sud-est attraverso la camera da letto: c’è una luminosa stanza da bagno che diventa alcova, attrezzata di tecnologia, pittura e oggettistica proveniente dalla suggestiva Thailandia e contemporaneamente si è immersi nel giardino. La grande veranda è divisa in due zone distinte da una differenza di livello della pavimentazione: in alto la “zona dell’acqua” con la vasca idromassaggio e il lavabo e più in basso il relax del grande letto circolare in pelle chiara che guarda all’interno la parete attrezzata con strumenti tecnologici audio-video, quadri e oggettistica.
È insolito e accattivante trasformare un ambiente, abitualmente chiuso e privato, in uno spazio di trasparenza dal forte coefficiente emozionale.
Il percorso si conclude e si realizza pienamente all’esterno, dove sorge un ampio gazebo in ferro battuto ricoperto da glicini decennali; sotto di esso vi sono poltrone e divani in midollino provenienti dalle Filippine.

 

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