Esclusiva e rara ricercatezza

Oggetti appartenenti alla storia del design animano lo sfondo del prezioso camino stufa

Progetto di ristrutturazione: Chiara Mennini, architetto
Località: Milano
Art Direction e testo: Maria Daniela Sironi
Foto: Athos Lecce

Una coppia di giovani professionisti, già proprietari di un piccolo appartamento cittadino collocato in una via appartata, tranquilla e incredibilmente verdeggiante, ha acquistato e inglobato alla propria abitazione l’appartamento sottostante. La ristrutturazione ha permesso di realizzare la zona giorno al piano superiore, dove si trovano il soggiorno, lo studio, la sala da pranzo e la cucina, mentre la zona notte è posta al piano inferiore ed è collegata tramite un particolare ascensore, che non richiede una fossa sottostante ed ha un motore di dimensioni estremamente contenute. I proprietari hanno studiato l’arredamento mixando antichi mobili di famiglia e riedizioni di pezzi del design della fine anni ’50: il tavolo da pranzo e le sedie sono quelli disegnati da Eero Saarinen nel ’56; il lampadario del ’58, opera di Gino Sarfatti è un pezzo storico prodotto da Flos. Nello studio è collocato in posizione centrale, tra le librerie simmetriche, il camino stufa in maiolica smaltata, acquistato da un antiquario francese.

Una stufa aperta in maiolica assume le funzioni di un camino, grazie all’ampia zona di combustione a vista

Il dettaglio la "camino stufa"

Si tratta di un camino in ceramica, che invece di avere una cappa dove passa il fumo, possiede una canna fumaria esterna (sempre in ceramica) che s’innesta sul lato superiore e finisce a gomito nella parete. Rispetto al camino questa conformazione ha due vantaggi: i fumi caldi percorrendo questa colonna cedono più calore all’ambiente, nello stesso tempo la forma ne guadagna per l’aggiunta di un elemento verticale che la rende alquanto più imponente. Nel caso del camino stufa qui illustrato si tratta di due elementi dello stesso materiale e dello stesso colore ma di diversa provenienza.
Assemblati in un ambiente moderno stanno bene assieme, ma non si può essere certi della loro congruenza. Stilisticamente la parte "camino" appartiene a quello stile neo-rinascimentale che ha invaso l’Europa alla fine dell’800, mentre la colonna che vi si innesta sembra precedente e molto più neo-classica. (W.P.)

Nelle foto: La stufa aperta è in ceramica modellata a decori e smaltata nel tipico colore marrone rossiccio. Pur essendo un elemento mobile, ha la bocca aperta come quella dei camini e permette quindi la visione della fiamma.
Proviene da un antiquario francese: mancava però del tubo in maiolica soprastante. Per un caso fortunato questo tubo, identico per materiale e colore, è stato trovato nella casa di famiglia toscana del proprietario. Le librerie, disposte simmetricamente, sono mobili d’epoca e sono state dipinte in bianco. Le poltrone e il divanetto, della fine dell’ottocento, sono spagnole: i cuscini riprendono il color rosso carminio dei divani del soggiorno e anche qui le pareti sono tinteggiate in giallo chiaro. Il grande tappeto magrebino è del nord Africa. Questi tappeti venivano realizzati manualmente dalle famiglie: i loro disegni hanno un significato simbolico.
Nella camera della bimba, il lettino, realizzato da un tappezziere, è in un tessuto con piccoli motivi floreali rosa, identico a quello delle tende. L’armadio antico è stato dipinto in due toni di bianco e poi decappato e incerato. I pannelli sono in tessuto.
Nel soggiorno il parquet è in rovere antico a listoncini, coperto da un tappeto turco dei primi ‘900. Divani color carminio definiscono l’area relax. Il troumeau è un pezzo Biedermeier. Il tavolino apribile in ciliegio naturale è di un designer spagnolo.

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