Eclettismo che evoca sogni lontani


Realizzazione: Italpool
Progetto: Arch.Elisa Morchio
Foto: Manuela Cerri

Come in un immenso palcoscenico: l’architettura si prolunga nella natura grazie all’utilizzo di scorci privilegiati e di oblò imbastiti come selettori di prospettive. Diverse suggestioni si incontrano e si accavallano: rimemorazioni da postmodern e suggestioni etniche.
Ma su tutto domina la capacità di trasformare il luogo del vivere in una rappresentazione di sé stesso, grazie alle cangianti e sempre nuove prospettive offerte dallo spazio aperto della piscina.
Lo specchio del cielo riflette un racconto di vita che rimanda a immagini indonesiane.
Notevole è la presenza del legno: nelle pavimentazioni del bordo vasca (è sempre il materiale più piacevole e sicuro per camminare a piedi nudi, e quello che si mantiene sempre temperato, mai troppo caldo sotto il sole, ma anche mai troppo freddo), come negli scalini o nella parete che si erge libera per offrire una quinta di protezione aperta da varchi selettivi e sagomati in modo geometrico.
La piscina a sfioro è costruita a ridosso dell’abitazione, ed è lo specchio che prolunga l’architettura; mentre lo sfioro si trasforma in cascata.

Questa, con un salto di circa tre metri, comunica con la zona fitness. La vasca, caratterizzata dall’intenso colore
verde, sembra una porzione liquida del prato: ma si stacca decisamente da questo grazie all’elegante e personalissimo bordo nero, arricchito da una sedia-scultura (opera di Federica Grattapaglia) dello stesso colore.
È come una gemma cresciuta a dimensioni tali da diventare spazio visitabile. La progettista, Elisa Morchio, ha voluto accostare diverse suggestioni, di derivazione moderna ed etnica, in questo componendo un eclettismo ragionato
ed equilibrato, capace di sorprendere con vedute inconsuete e di accompagnare in luoghi diversi, come se, girato l’angolo, sceso qualche gradino, ci si possa trovare in un mondo nuovo, aperto a esperienze inedite.
La pietra, dal taglio irregolare, di per sé suggerisce ambientazioni fantastiche e il teak, ingentilendola, la rende vicina e carezzevole.
Le tante possibilità di giochi tra luci e ombre, le prospettive di fantasia che si aprono nella giornata, trovano una continuazione grazie alle luci colorate che si accendono nella notte.

La cascata che emerge dalla fessura nel muro, ha illuminazione cangiante, in fibre ottiche. Se di giorno l’acqua riflette immagini dell’intorno, di notte promana bagliori colorati che ne fanno una macchina scenica. Così diventa scenario e
rappresentazione allo stesso tempo: invito al bagno e occasione di contemplazione Tecnologia e suggestioni paesaggistiche si incontrano e si uniscono: dalla pietra e dal rame, dal legno e dal sole, tutto concorre a circondare
l’acqua di immagini che stimolano la fantasia e sostengono il sogno.

Quindi, è la contaminazione tra moduli e materiali diversi, tra colori contrapposti (il grigio della pietra e il nero lucido del bordo, il verde del prato e il verde acquatico della vasca) che compone un insieme articolato e variato, suggestivo
e aperto. In questa architettura movimentata, l’acqua, con la sua proteica qualità, può essere specchio immobile e duplicare i profili del costruito, o smaterializzarsi negli spruzzi e nelle cascate, per insufflare la sua zampillante vita alle pietre e alle geometrie disegnate. Un eclettismo che fa sognare.

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