DIFFONDERE l’area cucina

Partendo dalla considerazione che, per quanto concerne la casa, negli ultimi anni si sono manifestate nuove esigenze e nuove possibilità tecnologiche a cui solo in parte gli architetti hanno risposto modificando l’organizzazione degli spazi, gli architetti Michele Franzina e Alessia Paccagnella hanno presentato un progetto (vedi plastico nella foto) che vuole realizzare in modo concreto l’idea di una possibile cucina diffusa. È un concetto
coniato negli anni ‘60 da Andrea Branzi, capofila del design radicale, accanto a quello più evanescente di cucina porosa.
I due architetti padovani spiegano così il loro progetto: “L’idea di fondo è quella di superare il concetto di cucina come luogo circoscritto in rapporto solo con la zona giorno. La cucina nel nostro progetto diventa la dorsale dell’intero sistema distributivo dell’abitazione, la percorre in tutta la sua lunghezza e si specializza funzionalmente
a seconda dell’area che attraversa.” Per meglio far comprendere come si attua in pratica questo concetto, scendono nel dettaglio e spiegano: “In prossimità della zona letto viene organizzata la parte dedicata alla preparazione della prima colazione; dove è collocata l’area benessere trovano posto le ghiacciaie e i dispenser per le bibite; quando lambisce la zona giorno ospita i fuochi e i forni per le cotture; infine, prolungandosi all’esterno del volume edilizio diventa barbecue. Una dorsale che si concretizza in un unico elemento basso, più volte interrotto per consentire i percorsi trasversali, che si articola in più corpi, ognuno caratterizzato da materiali, finiture e attrezzature differenti.”
Questo è volutamente un progetto di base da perfezionare a misura del singolo fruitore, tenendo conto delle sue esigenze e del suo stile di vita. Per esempio, una persona che cucina spesso potrebbe trovare scomodo correre continuamente tra l’area benessere e quella living per prendere quel che c’è in frigo e portarlo sul piano di lavoro accanto ai fornelli. Ma, data la novità del progetto, qualche piccolo inconveniente va sempre messo nel conto.

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