Quando chi arreda la propria casa è un artista o un professionista delle arti visive, spesso eccede, per divertimento, nel creare uno spazio artificiale supercomunicativo. I risultati sono quasi sempre intriganti, per cui entrare in questo tipo di case può essere un’esperienza stimolante, arricchente, quasi mai rilassante. In un palazzo d’inizio ‘900 a Milano un giovane regista di teatro ha voluto ricreare un ambiente anni ‘60 lasciando inalterata la struttura originaria, a cominciare dalle pareti e dai pavimenti fino alle porte interne tipiche di cent’anni fa. Accanito collezionista d’opere d’arte e di design italiano degli anni ‘60 e ‘70, per la sua abitazione ha realizzato con competenza degli ambienti veramente unici. Nel suo studio (foto grande) è notevole la strana discrepanza che si produce tra la struttura della stanza d’inizio ‘900 e alcuni pezzi di “design radicale” come la poltrona “Throw-away” di Nelle foto: Poltrona “Throw-away” di Willie Landels, Zanotta sedia “Selene” e lampada da terra in vetro opalino “Chimera” di Vico Magistretti, Artemide. La casa di Venezia di una nota designer e performer è quanto di più lontano si possa immaginare dagli interni tutti stucchi e seminato della tradizione veneziana. Giunta alla ribalta all’inizio degli anni ‘80 con la sua azione di protesta per il degrado della città invasa dai topi (ha disceso il Canal Grande a bordo di una barca trasformata in un enorme topo) ha continuato a scandalizzare con le sue collezioni fuori misura, come quella istoriata da santi e da cuori sanguinanti tra le spine e i perizomi in pelliccia e lamé d’oro per turisti iperdecadenti. Questa casa è il suo luogo di riflessione, la fucina dei suoi nuovi progetti, e ha dei punti fermi come la scultura di Ludovico de Luigi appesa al soffitto “Il colombo che divora il turista” o il divano “Tramonto a New York” di Gaetano Pesce. A Venezia, vicino al Ponte dell’Accademia, una designer d’avanguardia Divani: in primo piano “Tramonto a New York“, di Gaetano Pesce, Cassina; a destra “La cova” di Gianni Ruffi. È la casa-atelier di un’artista, quella che con i suoi colori caldi e plasticosi cattura l’attenzione qui a sinistra. I toni caldi dell’arancione avvolgono in doppia altezza il soggiorno del pittore Tre poltrone gonfiabili “Blow” disegnate da De Pas, D’Urbino e Lomazzi, Zanotta. |