Dentro la torre del gallo


Vivere felici in un rustico

A Lucca in pieno centro storico

Quando il passato è importante, come in questo caso, è bello viverci dentro tra ricordi storici, torri medioevali e mobili di famiglia.

Chiedo al proprietario, un avvocato di Lucca, come si vive all’interno di una torre del XII secolo.
Benissimo. Era stata abbandonata per tanti anni e ho dovuto restaurarla e ristrutturarla a fondo. Lucca è una città medioevale, sorta su una città romana e questa torre è all’interno della prima cinta muraria, quella costruita dagli antichi Romani.

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Tutto il complesso di costruzioni sorto intorno alla torre si chiama Corte del Gallo, un nome che la leggenda fa risalire al soggiorno in città di Giulio Cesare quando, dopo aver sconfitto i Galli, proprio a Lucca ha rinnovato gli accordi con Pompeo e Crasso.

La torre medioevale

Nel X-XI secolo si sviluppò, nella campagna romana semi-abbandonata, il fenomeno del feudalesimo suburbano; parallelamente, la necessità che i baroni avevano di controllare la campagna e le vie di comunicazione fece sì che, soprattutto nel XII-XIV secolo, le strade che conducevano alle singole rocche baronali vennero sempre più fortificate.

Tenendo presente la natura delle torri, che servivano essenzialmente all’avvistamento e alla segnalazione, non conveniva impostare costruzioni massicce e faticosamente realizzabili. Al contrario, la leggerezza del tufo permetteva una notevole elevazione della torre, mentre la disponibilità di materiale consentiva rapidi e sicuri restauri. Non va infatti dimenticato che, salvo rarissimi casi di abbattimento sistematico per motivi politici, i danni recati alle torri erano in genere lievi, almeno fino all’introduzione di armi da fuoco. Raramente valeva la pena, per chi attaccava, di predisporre arieti, o di incendiare grossi cumuli di legna per soffocare i difensori, o di cimentarsi in lunghi assedi per espugnare un edificio dallo scarsissimo potere offensivo. Le torri servivano sia per il controllo della zona sia per consentire una rapida comunicazione (per mezzo di segnali luminosi) tra la città e la campagna. Le torri medievali oggi ci appaiono per lo più isolate nel loro corpo quadrato o rettangolare.

Più verosimilmente il nome deriva dalla nobile famiglia Gallo che nel 1308 in questa corte fece costruire una cappella dove venivano vegliate le teste mozzate dei condannati prima della loro sepoltura. La parte che attualmente abito è costituita dalla torre e da una costruzione stretta e lunga che le è stata addossata in tempi successivi.

Quali sono le dimensioni della torre?

Otto metri per otto. La scala d’accesso ai piani superiori (che si vede nella foto delle due pagine precedenti) si appoggia proprio alla parete esterna della torre, che però non si distingue perché l’abbiamo intonacata come il resto della casa. Attraversando il piccolo arco (nella foto precedente a destra) che è quello originale, si entra senza accorgersi nella torre.

Un tocco di tradizione che renderà più prestigiosa la vostra cucina

Perchè un lavello di marmo? Beh, perchè
un elemento naturale come la pietra, con
le sue venature, i fossili, le striature, che
il tempo nei millenni ha creato, e che
rende il vostro lavello unico, distinguibile
l’uno dall’altro.

Come avete impostato il restauro?
Abbiamo consolidato la struttura con dei tiranti nascosti da travi, si è riaperta una bifora della torre che era stata murata ed è stata rifatta tutta la parte a vista: intonaci, pavimenti e soffitti, rimanendo fedeli al
lo spirito originario.

Vedo che per arredare avete utilizzato alcuni mobili dell’Ottocento.
Molti di questi appartenevano alla zia di mio nonno e sono del 1880 circa.

La Felicità è una condizione (emozione) fortemente positiva, percepita soggettivamente, sempre secondo criteri soggettivi. L’etimologia fa derivare felicità da: felicitas, deriv. felix-icis ‘felice’, la cui radice "fe-" significa abbondanza, ricchezza, prosperità.
La nozione di felicità, intesa come condizione (più o meno stabile) di soddisfazione totale, occupa un posto di rilievo nelle dottrine morali dell’antichità classica, tanto è vero che si usa indicarle come dottrine etiche
eudemonistiche (dal greco eudaimonìa) solitamente tradotto come "felicità". Tale concezione varia, naturalmente, col variare della (weltanschauung) visione (concezione) del mondo e della vita su di esso.

Anche la cucina, molto curata, ha un sapore tradizionale.
I contenitori sono stati fatti su misura e laccati in due colori. Per la cappa è stato complicato ottenere questa particolare cornice in legno antico: il trave me l’ha dato un muratore che stava facendo delle demolizioni e per lavorarlo con questa sagomatura il falegname ha dovuto costruirsi un apposito strumento. Il lavandino in pietra è
stato trovato da mia moglie nel giardino di sua zia che lo utilizzava, rovesciato, come un piccolo ponte; mentre i piatti appesi alla parete erano di mia madre. Il tavolo e le sedie erano invece della zia di mio nonno.

Le famiglie toscane conservano tutto.

 

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