DALL’UVA AL VINO


Quando arriva il momento della fioritura.

L’itinerario che ci accingiamo a percorrere insieme, sarà caratterizzato dalla natura e dalle stagioni
che determinano le fasi vegetative della vite e rendono il senso della vita.

Il vino, antico e prelibato nettare, è prodotto con l’uva che è il frutto di una generosa pianta detta Vite, appartenente al genere botanico “Vitis vinifera” è nota anche come vite europea. La vite è una pianta rustica e tenace, puntuale nel seguire le stagioni con le sue fasi vegetative, è altrettanto molto discreta nelle sue espressioni esteriori e si rivela solamente al momento dell’esibizione dei suoi meravigliosi grappoli. Nel mese di giugno, quando la stagione ci fa assaporare l’arrivo dell’estate, avviene un miracolo della natura, la fioritura. I fiori della vite non hanno variopinte e sgargianti corolle ma sono riuniti in un’infiorescenza, detta grappolo, a forma di pannocchia, attaccati ai tralci in posizione opposta ad una foglia. Ogni grappolino può contare fino a cento piccoli fiori ermafroditi, ovvero capaci di riprodursi autonomamente, essendo dotati sia degli organi maschili che di quelli femminili. In qualche particolare caso, non tutti i fiori riusciranno a trasformarsi in bacche ovvero in acini, anzi nelle pregiate varietà quali il Picolit o il Moscato Rosa l’infecondità dei fiori rende più difficile questa delicata fase. Con molta discrezione e solo con l’aiuto del vento, in dieci o al massimo venti giorni, avviene l’impollinazione e senza che ce ne accorgiamo inizia il concepimento di quel frutto che rivelerà le sue doti nel vino. Così come ogni fase vegetative della vite, necessita di cure particolari, anche la conservazione del vino, per poterlo gustare nella sua migliore espressione, deve essere attenta e deve rispettare delle regole ben precise.

GUSTARE E CONSERVARE IL VINO NEL MONDO

Roller ha scelto Artègora per presentare sul mercato due linee di prodotto dedicate alla conservazione del vino: le cantine per uso domestico e quelle per uso professionale. Le cantine Artègora, grazie alla doppia zona di controllo digitale delle temperature, permettono di conservare il vino nell’ambiente più idoneo e di poterlo assaporare alla temperatura adatta alla tipologia di vino.

Biografia

REMO PÀNTANO,
enologo

50 anni, nato in provincia di Varese, residente in Oltrepo Pavese, enologo, sommelier professionista diplomato, giornalista pubblicista esperto ed appassionato in gastronomia, docente di analisi organolettica e consulente di marketing vitivinicolo.

www.triclinio.it

Le case in cui viviamo oggi non sono dotate sempre di comode cantine, in grado di offrire condizioni ottimali di temperatura e umidità per garantire la migliore conservazione delle bottiglie di vino. Si può sopperire a questa necessità con un elettrodomestico che non è ancora molto diffuso in casa ma che è destinato a diventarlo presto,
la cantinetta termocondizionata ed umidificata per la migliore conservazione del vino, peraltro già molto utilizzata
professionalmente dalla ristorazione.
È arrivato il mese di Giugno, l’estate è alle porte, si desiderano vini freschi, più facili da gustare, frizzanti, spumanti, bianchi e rosati o vini rossi da bere a temperature più basse. Vediamo quali sono le temperature ideali di servizio di questi vini:
– Vino bianco, giovane, vino frizzante, vino spumante 8/10°C;
– Vino bianco complesso, vino bianco elevato in barrique 10/12°C;
– Vino rosato, vino rosso giovane 9/10°C.
Il vino che in questo periodo dell’anno meglio si addice a rinfrescare il palato e a rinvigorire lo spirito è sicuramente il Prosecco di Conegliano Valdobbiadene DOC extra dry

Le Vigne di Alice: vino spumante dal colore giallo che evoca il colore della paglia, dalla trasparenza cristallina, con tante bollicine, perlage, piccole che formano delle colonnine sottili e costanti che tendono ad attraversare il vino in verticale verso l’alto, nel calice; con profumo fragrante dal fruttato sentore di mela; sapore fresco, sapido ovvero leggermente salato al palato, molto gradevole; ottimo come aperitivo si esprime con carattere accostato a primi piatti o ai piatti di pesce. Restando in tema di Prosecco e volendo godere della gioia del colore, si può scegliere Osè Le
Vigne di Alice Spumante Rosè: vincente connubio tra Prosecco e Marzemino; dal colore rosa trasparente con riflesso rubino; avvolgente profumo di fiori e di piccoli frutti di bosco; elegante ed intenso al palato; da gustare come aperitivo e con i risotti, non disdegna e addirittura esalta i fritti di pesce. Il bicchiere giusto per apprezzare meglio questi spumanti secondo qualcuno è la flûte, quel bicchiere lungo ed affusolato che ricorda la forma del flauto, personalmente preferisco un calice leggermente svasato a forma di tulipano leggermente più stretto.

Remo Pàntano

vino delle Vigne di Alice sono selezionati e distribuiti da Pellegrini S.p.a. di Cisano Bergamasco, di tradizione famigliare legata al vino, ininterrottamente dalla fine del 1800 ai giorni nostri. (Bicchieri linea “Symposium”, Bormioli)

Condividi

Utilizziamo i cookie per offrirti la migliore esperienza sul nostro sito web.
Puoi scoprire di più su quali cookie stiamo utilizzando o come disattivarli nella pagine(cookie)(technical cookies) (statistics cookies)(profiling cookies)